Cinque risposte alla domanda "qual è la sua più bella interpretazione"?
Robin Williams è unico. Definito da Entertainment Weekly "l'Uomo più divertente del mondo", Williams è capace di trasformare in un happening anche le noiosissime conferenze stampa di presentazione di un film. In un cinema affollato di giornalisti, lui inizia a imitare il Papa, fare battute su Berlusconi, raccontarti le sue esilaranti passeggiate in bicicletta. Robin Williams, inoltre e soprattutto, non è solo un clown. Leggendo la sua filmografia, non è un caso che forse sono di più i ruoli drammatici che quelli comici. Qui ne presentiamo cinque ma Robin Williams va ben oltre i ruoli che raccontiamo. Non si possono dimenticare Il mondo secondo Garp, Le avventure del barone di Munchausen, Risvegli, La leggenda del Re pescatore e l'alieno Mork che ne ha lanciato la carriera. Come del resto non si può non citare il film con cui ci attende nelle sale in questi giorni, L'uomo dell'anno di Barry Levinson, con cui se la prende con la carica più importante degli Stati Uniti, il Presidente. A dimostrazione che, nel dissacrare e nel denunciare i vestiti nuovi dell'Imperatore, un comico vero non ha paura di nessuno.

One Hour Photo
Sviluppare le pellicole fotografiche è un lavoro che ti fa entrare in contatto con alcuni degli aspetti più intimi della vita dei tuoi clienti. Seymour Parrish ha vissuto ogni attimo di gioia immortalato in ogni fotografia della famiglia Yorkin e non è disposto a restare a guardare quando la pace di questo nucleo familiare è messo in pericolo dall'infedeltà del marito. È senz'altro uno dei ruoli più controversi e difficili che Williams abbia deciso di affrontare: Seymour Parrish è un uomo solo la cui unica passione è sviluppare foto e la cui famiglia sono i suoi clienti. Soprattutto, Seymour Parrish è a un passo dalla pazzia, dal diventare un potenziale omicida, o peggio, un serial killer. O almeno è quello che ci vuole far credere Williams, che qui ha decisamente oltrepassato la cortina di ferro dei ruoli classicamente drammatici per inoltrarsi nell'orrore della solitudine nella nostra era.

Will Hunting genio ribelle
È il film scritto da due giovani attori squattrinati che così balzeranno agli onori e oneri hollywoodiani, Ben Affleck e Matt Damon. Il primo, negli anni, non è stato capace di risparmiarci le sue love stories con attrici e attricette. Il secondo, a volte, riesce anche a stupirci con qualche pellicola indovinata. Il Will Hunting del titolo è un giovane ribelle dotato di straordinarie doti intellettive. Se lo contendono due uomini di scienze, uno che vuole prendersi cura del suo cervello, l'altro del suo cuore. Il nostro Robin Williams è il secondo, un personaggio che è una derivazione diretta del prof. Keating de L'attimo fuggente. La parte, come ovvio, gli riesce benissimo, tanto da meritarsi l'Oscar che gli era sfuggito in altre occasioni. Con lui, eccellente tutto il cast, diretto da Gus Van Sant.

Nine Months - Imprevisti d'amore
Certamente è un capitolo minore della filmografia di Robin Williams ma è altrettanto adorabile e descrittivo delle capacità comiche di questo figlio di un dirigente della Ford, che iniziò a studiare Scienze Politiche e finì alla Juilliard School e nei night club di New York a stupire tutti con i suoi sketch e le sue imitazioni.
Qui, Hugh Grant è il classico borghese upper class statunitense innamorato della propria fidanzata ma che non ha la minima intenzione di rinunciare all'auto sportiva per mettere su famiglia. Però, la sua dolce metà rimane incinta e lo costringe a prendere coscienza della sua incapacità di crescere. Dietro la trama scontata, trita e ritrita c'è il piccolo personaggio di Williams, nemmeno accreditato nei titoli di testa, che veste i panni di un ostetrico russo che ne combina di tutti i colori con due gestanti. Assolutamente i dieci minuti più divertenti del film. Da rivedere.

L'attimo fuggente
Il film di Peter Weir è la summa dell'arte drammatica di Robin Williams, un personaggio da cui, a 18 anni di distanza, fatica a liberarsi anche se, ne siamo certi, è uno dei più amati dall'attore. Il suo professor Keating ha fatto sognare una generazione confusa e sbiadita. Molti con questo film hanno trovato delle risposte, altri hanno iniziato a farsi delle domande. Un giovane insegnante, Keating per l'appunto, è assunto alla Welton Academy, un rigido college conservatore in cui lo stesso Keating aveva studiato. I suoi metodi moderni incoraggiano i giovani a ragionare con la propria testa e a rinunciare alla cultura nozionistica che sono costretti a subire. Questo porterà allo scontro con le istituzioni familiari e scolastiche. Williams è intenso e commovente, certamente favorito da una sceneggiatura incredibile e una regia eccellente.

Good Morning, Vietnam
Nasce qui, con l'Adrian Cronauer di Good Morning, Vietnam, la collaborazione artistica con Barry Levinson, il cui ultimo capitolo è proprio L'uomo dell'anno. Ispirato a un personaggio vero, Williams è un disc jockey che arriva a Saigon per intrattenere le truppe con le sue battute a raffica, le sue imitazioni, il suo umorismo corrosivo. È facile comprendere come fosse un personaggio esattamente cucito addosso a Williams che ne farà il suo cavallo di battaglia, proprio per l'unione del tema ironico con l'impegno dell'argomento. Proprio la comunione di questi due aspetti ne fanno un film unico sul Vietnam, in cui spicca l'interpretazione parossistica di Williams. Gli valse una nomination all'Oscar.