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Hotel a cinque stelle: come spendere in fretta 50.000 euro

Franssou è una giovane e attraente insegnante d'inglese che sogna una vita diversa. L'eredità lasciatale dalla nonna le permetterà di trasferirsi sulla Costa Azzurra dove conoscerà Stéphane, un truffatore.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

Se potessi avere…

mercoledì 2 maggio 2007 - News

Se potessi avere...
La giovane Franssou ha la possibilità di cambiare la sua vita monotona quando riceve in eredità una cospicua somma di denaro. Non sa bene cosa fare con 50.000 euro così decide di trasferirsi in un hotel a cinque stelle a Cannes e vivere per un po' nel lusso. Là conoscerà Stéphane che cercherà di raggirarla. "Abbiamo costruito una sceneggiatura in cui ci si domanda tutto il tempo cosa succederà nella scena successiva" spiega il regista Christian Vincent. "Quello che ci interessava mettere in evidenza era il modo in cui lui la manipola, la prende in giro, raccontandole delle storie senza tener conto del fatto che nell'arte della manipolazione l'allievo può arrivare a superare il maestro".

La scelta degli attori
Franssou è interpretata dalla bella Isabelle Carré (La piccola Lola, Cuori) che nel 1992 aveva lavorato con Christian Vincent in Beau fixe. "In quanto a Isabelle" racconta "l'avevo trovata magnifica ne I sentimenti di Noémie Lvovsky. Con lei avevo girato Beau fixe e ne conservavo un ricordo meraviglioso. È magica. Ha una sorta di innocenza, di candore, di naturalezza e poi ha davvero il senso della commedia". Stéphane ha il volto di José Garcia (In amore c'è posto per tutti, Cacciatore di teste). "Stéphane è un truffatore" spiega l'attore, "alleggerisce le persone del loro denaro. Interpretare un personaggio così è divertente perché rischiano sempre, perciò sono vulnerabili: anche loro a loro volta si fanno sempre imbrogliare".

Una commedia che si ispira al glamour degli anni '50
Christian Vincent, che ha scritto Hotel a cinque stelle insieme allo sceneggiatore Olivier Dazat (Dimmi di sì, Himalaya - L'infanzia di un capo) ammette di essere un vecchio cinefilo, di aver scoperto molto presto gli attori americani degli anni '30, '40 e '50, e di aver visto tutti i film di Ernst Lubitsch, uno dei padri della commedia. "Da allora, in materia di commedia, non è stato fatto niente di meglio" dice. "Non sono un nostalgico di quell'epoca, tuttavia rimpiango il posto che occupavano quegli autori. Erano persone brillanti, molto colte, i loro film erano divertenti e intelligenti". Questo è stato il motivo per il quale il regista ha atteso tanto per avventurarsi nella commedia. "Non pensavo che ne sarei stato in grado e poi nella vita non sono divertente. Non ho la battuta pronta, non mi sento a mio agio in società, non so raccontare le storie..."

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