Quello del viaggio non è un tema nuovo.
Francesco Falaschi: Abbiamo cercato di creare un intreccio tra temi diversi. Mi sembrava appropriato ad esempio parlare dell'incontro fra le culture. Durante il viaggio, sotto un altro cielo, le persone riescono a vedersi con altri occhi, a essere migliori, a trovare il coraggio per fare cose che non avrebbero fatto altrimenti. Volevamo rappresentare personaggi verosimili e raccontare il loro percorso di crescita in un ambiente diverso da quello nel quale vivono normalmente.

Come ti sei sentito nelle vesti di padre?
Valerio Mastandrea: A essere sinceri quando ho incontrato Daniele De Angelis (l'attore che interpreta il figlio, NdR) mi sembrava più padre lui di me. Non mi riconosco in questa figura di genitore assente né credo nei rapporti d'amicizia tra padre e figlio. Credo invece che un genitore debba mantenere il proprio ruolo, anche se oggigiorno è un'impresa davvero difficile. Questo è un film leggero e a mio avviso il cinema leggero può esistere purché ci siano anche altri film. Notte prima degli esami e Ho voglia di te servono perché raccontano i giovani e istruiscono il pubblico, ma gli sceneggiatori rischiano di omologare i contenuti se rispondono soltanto alle richieste commerciali.

Dopo essere stato il buono del gruppo in Notte prima degli esami fai la parte del cattivo.
Nicolas Vaporidis: È vero, io sono anche l'unico del film a non avere problemi familiari e anche nella sfera privata ho un ottimo rapporto con mio padre. Mi sono divertito a fare il cattivo ragazzo, quello che porta gli altri sulla cattiva strada. Notte prima degli esami e Last minute Marocco sono film che parlano di realtà diverse: il primo della scuola, il secondo del viaggio. Sono felice di poter raccontare le nuove generazioni ma anche le paure dei ragazzi più grandi, che stanno crescendo. È una fortuna che il cinema parli di questo mondo.

Come ti sei trovata a vestire questi panni?
Maria Grazia Cucinotta: Io interpreto il ruolo di una madre ansiosa, che si comporta in maniera opprimente perché ha paura di rimanere sola dopo essersi separata dal marito. Non è la prima volta che faccio la madre, a dire la verità è un ruolo che mi porto dietro da quando ho cominciato a fare cinema. Anche nella vita reale ho un figlio di cinque anni e con lui non mi comporto così. È troppo presto per dire come sarò con lui quando sarà più grande, ma spero di non diventare una mamma così ansiosa, perché sarei patetica.