Come si è trovato a lavorare con Simona Izzo?
Luca Zingaretti: Questa è la mia seconda esperienza con Simona, avevamo già lavorato insieme in Vite strozzate, di cui era stata sceneggiatrice. È stata un'esperienza travolgente perché è una regista spumeggiante, piena di entusiasmo. Mi sono anche sentito molto libero di andare, seguire il mio istinto, perché sapevo che c'era lei alla barra del timone.

Che uomo è Davide, il protagonista?
Simona Izzo: È un artista che vive di grandi passioni e ama le sue donne, a modo suo. Non riesce a fermarsi, a trovare il suo centro, anche se alla fine troverà una sorta di pace. Luca non aveva mai fatto una commedia prima, ma ha la grande capacità di tenere la scena con forte personalità. È convincente quando è dolente ma anche quando seduce.

Come sono tutte le donne della sua vita?
Rosalinda Celentano: Isabella ama molto Davide, ed è quella che lo conosce da più tempo, ma al contrario delle altre non ha un rapporto fisico con lui.
Vanessa Incontrada: Valeria è la mamma di suo figlio e per questo ha con lui un legame diverso dalle altre. È quella che ragiona di più e capisce che non lo può cambiare, e alla fine si arrende di fronte a un uomo che ha un limite.
Michela Cescon: Stefania è bipolare ed è quella che si avvicina di più alla personalità di Simona Izzo. È stato divertente starle al fianco, era come un pozzo dal quale attingere in continuazione.
Lisa Gastoni: Diletta è la madre di Davide. Ha un dolore dentro, un segreto che non gli ha mai confessato che sente come una colpa. Quando gli dice la verità Davide troverà il suo equilibrio.

E in quanto a Rodolfo, il personaggio interpretato da Ricky Tognazzi?
Ricky Tognazzi: Rodolfo è l'altra faccia della medaglia, rappresenta tutto quello che Davide non è. Lo stima molto e riconosce la sua genialità ed è anche geloso di lui. Rappresenta inoltre la generosità che Davide non riesce ad avere nella vita nei confronti delle sue donne.

Nel film viene citato Ugo Tognazzi, c'è un suo libro di ricette poggiato sul comodino. Ugo era un grande artista, un grande chef e un grande amatore. È un omaggio a lui?
Graziano Diana (soggetto e sceneggiatura): Sì, gli eravamo debitori di tantissime cose. Anche Arrivederci e grazie era un film sulla difficoltà della paternità che poi veniva ritrovata. Tornare sul tema dopo vent'anni è stato come ricordare le grandi passioni di Ugo: l'arte, le donne, la cucina e la parola. Come lui, Davide utilizza la parola e il cibo come arma di seduzione.