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Il ritorno di Mr. Bean

A dieci anni da Mr. Bean. L'ultima catastrofe Rowan Atkinson torna a indossare gli scomodi panni del suo personaggio più celebre nel sequel, Mr. Bean's Holiday. Stavolta il perfido e sfortunato inglese vincerà una vacanza nel sud della Francia dove si caccerà in una marea di guai. Giunto a Roma per la presentazione della pellicola, e tolti i panni di Mr. Bean, Rowan Atkinson si dimostra un affabile interlocutore.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

Cosa l'ha spinta dopo dieci anni a indossare nuovamente i panni di Mr. Bean?
Rowan Atkinson (Rowan Sebastian Atkinson ) (69 anni) 6 gennaio 1955, Newcastle-upon-Tyne (Gran Bretagna) - Capricorno. Interpreta Il signor Bean nel film di Steve Bendelack Mr. Bean's Holiday.

mercoledì 4 aprile 2007 - News

Cosa l'ha spinta dopo dieci anni a indossare nuovamente i panni di Mr. Bean?
Quando quattro anni fa stavamo promuovendo Johnny English già pensavamo a un possibile sequel, ma allo stesso tempo era tanto che non interpretavo Mr. Bean e mi è venuto in mente che se bisognava fare un sequel tanto valeva farlo con lui!

Quanto è stato coinvolto nella lavorazione?
Io sono quello che conosce Mr. Bean meglio di chiunque altro, e anche se non ho scritto fisicamente la sceneggiatura ho avuto un ruolo da esperto in materia e ho guidato lo staff indicando ad esempio quali situazioni fossero davvero divertenti e comiche per Mr. Bean e quali no. D'altronde nessuno di loro, né gli sceneggiatori, né il regista, avevano mai lavorato sul personaggio.

Come si è svolta la scrittura della sceneggiatura?
A differenza degli altri film, dove prima si scrive e poi si prova (e comunque le prove sono ridotte al minimo), il processo di scrittura avviene contemporaneamente alle prove. Siamo partiti da una frase, Mr. Bean va in vacanza, e abbiamo iniziato a discutere su dove sarebbe andato, chi avrebbe incontrato, cosa avrebbe fatto.

Quanta improvvisazione c'è in quello che fa Mr. Bean?
Molto poca di fronte alla telecamera, nel senso che do fondo all'improvvisazione nella fase della scrittura. Come attore sono molto più portato all'improvvisazione visiva che non verbale. Poi ci sono delle cose che non dipendono da te, come il rapporto con l'attore che ti affianca o la location dove giri una scena. Nella parte in cui improvvisiamo lo spettacolo nel mercato per raccattare dei soldi sapevo più o meno come mi sarei mosso, ma non esattamente cosa avrei fatto.

Come mai la Francia? È la patria di Jacques Tati, l'attore che l'ha maggiormente influenzata.
Sì è vero. Quando a 17 anni ho visto per la prima volta Le vacanze di Monsieur Hulot è stato come se qualcuno mi avesse aperto la porta di un giardino segreto. Mr. Bean deve molto a Hulot anche se è più infantile, più egoista e più vendicativo di lui. Ma abbiamo scelto la Francia perché Simon McBurney, lo sceneggiatore, è francofono e ha vissuto diverso tempo là. Inoltre Mr. Bean non doveva conoscere la lingua così che nessuno si poteva aspettare che parlasse.

Quanto è stato ispirato dal cinema muto hollywoodiano?
Non ho visto tantissimi film di quel periodo, ma non posso negare di aver sempre considerato Stan Laurel, Oliver Hardy e Charlie Chaplin dei grandi ispiratori, mentre Buster Keaton lo conosco poco. Chaplin e Keaton erano dei comici acrobatici, fisici, io non sono un acrobata. Jacques Tati invece era uno che sapeva come prendersi il suo tempo per una battuta e ho preso a cuore la sua lezione. La comicità è basata sul ritmo, che può essere lento o veloce.

Si può dire che Mr. Bean sia, come Borat, un personaggio politicamente scorretto? Più che politicamente scorretto Mr. Bean è socialmente scorretto. Lui non ha nessun interesse nella politica, è come se fosse un bambino di dieci anni, e questo lo rende un personaggio che non appartiene a nessuna epoca. Questo film lo si sarebbe potuto girare anche negli anni '50. In quanto a Borat, mi piace molto, soprattutto perché amo la comicità caratteriale, quando qualcuno entra nel personaggio fin sotto la pelle, assumendone la personalità.

Si è mai sentito prigioniero di Mr. Bean?
No, perché è un personaggio davvero divertente e interessante da interpretare. Se pensassi che fosse impopolare - o che lo fosse diventato - non continuerei a proporlo, né se sentissi che psicologicamente stesse prendendo il sopravvento su di me. Lo considero piuttosto una seconda pelle che posso indossare e togliermi senza alcun problema. Inoltre in Gran Bretagna ho avuto la possibilità di interpretare tanti personaggi diversi, per cui il suo non mi sta affatto stretto.

Che rapporto ha Mr. Bean con le donne?
Due anni fa avevamo in mente tutt'altra storia e l'avevamo intitolata Mr. & Mrs. Bean, una commedia romantica a lieto fine che vedeva i protagonisti convolare a nozze. Ma poi ci siamo detti che di commedie romantiche ce ne sono troppe! Senza dimenticare che Mr. Bean è un bambino e non mi risulta che i bambini si sposano. Io lo considero asessuato, non riesco a pensarlo coinvolto in situazioni amorose.

Ha dichiarato che questo è il suo ultimo film nei panni di Mr. Bean.
Penso di aver fatto qualunque cosa possibile e pensabile con Mr. Bean, ho esaurito il personaggio, ma può essere che io lo abbia detto anche dieci anni fa. La verità è che credo che Mr. Bean stia diventando un po' troppo vecchio, la sua comicità richiede molto sforzo fisico, e quello che dieci anni fa poteva essere un gioco da ragazzi oggi è diventato molto più faticoso da realizzare. Ma non bisogna mai dire mai, diciamo che la considero una cosa improbabile, ma non impossibile.

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