Advertisement
Lost in translation: persi nella traduzione e nei meandri del Casinò

Ultimi giorni di Festival e ultimi film in Concorso, Venezia è pronta a chiudere i battenti in attesa del vincitore
di Pierpaolo Simone


giovedì 7 settembre 2006 - News

Cosa capiranno mai una casalinga di Treviso, un bracciante lucano e un pastore abruzzese di questi film orientali? Probabilmente nulla, visti i problemi di comunicazione di questo Festival. Passano i giorni – in attesa della premiazione di sabato – e non migliorano le condizioni di chi è costretto a sorbirsi quotidianamente traduzioni dal cantonese, dal malese o dal mandarino (non il frutto!) durante le proiezioni ufficiali. Sottotitoli che farebbero accapponare la pelle a un linguista, strafalcioni sintattici e grammaticali che accompagnano le pellicole presenti creando un "gap" comunicazionale davvero singolare. E se Amelio vola in Cina con interprete al seguito, non hanno avuto la stessa fortuna quelli che, ieri, un po' imbarazzati, hanno seguito fino all'ultimo la conferenza stampa del maestro hongkonghese Johnny To. Così come nel film di Sofia Coppola, con l'impacciato Bill Murray (Lost in translation, L'amore tradotto) alle prese con un noiosissimo regista che gli consiglia enfaticamente di migliorare la sua recitazione per un noto brand pubblicitario, così i presenti alla conferenza stampa di Exiled hanno assistito – più divertiti che preoccupati – a un siparietto da teatro dell'assurdo.

Aspettando Godot, le estenuanti e lunghissime domande degli inviati locali si perdevano in una traduzione di una manciata di secondi che annullava quasi totalmente il senso della frase. Poco e niente, alla fine della canonica mezz'ora concessa a ogni regista per promuovere e presentare il proprio film, si è riuscito a capire degli intenti del simpatico Johnny e dei giornalisti presenti. Le cose non migliorano tornando in Europa: il film polacco Hiena di Grzegorz Lewandowski (settimana della critica) è stato proiettato con sottotitoli completamente errati, mentre le traduzioni simultanee in cuffia durante le conferenze sono sincopate e poco attendibili.

Tra gli ultimi film in arrivo, lo sbarco di Crialese nel Nuovomondo (Goldendoor) e il documentario di Giuseppe Bertolucci con Pasolini prossimo nostro, c'è spazio per il film di Jean-Marie Straub e Danièle Huillet: Quei loro incontri, girato nelle campagne toscane, è l’adattamento cinematografico degli struggenti "Dialoghi con Leucò" che, Cesare Pavese, compose poco prima di togliersi la vita il 26 Agosto del 1950.

E c'è poco da fare per chi entra ed esce dalla sala computer per inviare i propri articoli prima della temutissima deadline. Gli ascensori del palazzo del Casinò si divertono a traghettare qua e là tutti coloro che decidano di rinunciare alle scale pur di risparmiare tempo e fatica. La babele (non solo linguistica) è ormai totale, il caos si è impossessato degli addetti ai lavori, provocando ai presenti qualche simpatica nevrosi. Proprio quando si è convinti di arrivare a destinazione e si esce dai claustrofobici "elevatori", ci si accorge che invece della sala stampa del terzo piano si è raggiunto il casellario, un bunker sotterraneo situato ben tre piani più sotto. E se qualcuno non demorde aspettando di nuovo il suo turno in attesa che si riaprano le porte, i più coraggiosi partono in pellegrinaggio arrampicandosi – come provetti scalatori – sulle tre rampe (per l’inferno). Cosa diranno mai una casalinga di Treviso, un bracciante lucano e un pastore abruzzese di questi strani giorni?

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati