Regista italo-francese laureato in Economia e studente di Cinema nella New York University.
Dal 1999 a oggi, ha realizzato cinque cortometraggi (Antonio Marmi, Agostino, Transit, Aim High) e tre sceneggiature per lungometraggi. L'ultimo dei suoi corti è senza alcun dubbio, quello più famoso: trattasi di Goodbye Antonio (2004), proiettato in ben cinquanta festival internazionali (Los Angeles, New York, Londra, Salonicco) e vincitore di diversi premi, fra cui il Telluride e il FEDIC, nonché distribuito da Village in Italia e dalla Winklet Films in Germania e poi venduto a Sky.
L'opera prima
Nel 2011 realizza la sua opera prima: L'erede - The Heir, un noir co-firmato da Ugo Chiti. «Il mio obiettivo è di trovare un equilibrio tra il dramma e la commedia nera. L'Erede è innanzitutto un film di personaggi e di atmosfera. Il maestoso scenario tra Abruzzo e le Marche costituisce una cornice perfetta per raccontare la storia. Sono fermamente convinto che la qualità del cast e della troupe contribuiranno a realizzare sullo schermo uno spettacolo in linea con le ambizioni della sceneggiatura», così parla Zampino del suo film che ha fra gli interpreti Alessandro Roja e una viscerale Guia Jelo.
Gli altri film
Nel 2019 co-sceneggia e realizza Governance -Il prezzo del potere, un thriller con Massimo Popolizio e Vinicio Marchioni, candidato a 3 Nastri d'argento nel 2021 e vincitore del Globo d'Oro 2021 per la migliore sceneggiatura.
Nel 2024 realizza il film Laghat - Un cavallo speciale, liberamente ispirato al romanzo "Laghat, il cavallo normalmente diverso" di Enrico Querci.