È cresciuto nel Midwest e si è poi trasferito in Colorado con la famiglia nel 1987. Inizialmente, non ha dimostrato una forte passione per la natura selvaggia e incontaminata tipica di quell'area, ma dopo un'escursione nella remota regione dei canyon nello Utah nell'aprile 2003, è diventato un esperto escursionista, alpinista e sciatore. Quel giorno, dopo avere percorso oltre dieci chilometri in un canyon, Aron ha accidentalmente rimosso un masso che gli ha schiacciato e bloccato la mano destra. Dopo sei giorni in completa solitudine nella sua trappola, il ragazzo si è liberato con un coltellino multiuso e si è incamminato verso una salvezza miracolosa. In seguito, Aron ha scritto un bestseller, ha tenuto discorsi in più di duecento città in tutto il mondo e ha contribuito allo sviluppo di nuovi dispositivi protesici. Grazie proprio alle protesi che ha aiutato a mettere a punto, il ragazzo è tornato alle sue appassionanti attività all'aria aperta, incluso l'ambizioso progetto di scalare le 59 montagne del Colorado, alte oltre 4.000 metri, da solo, in inverno. Nel 2008 è stato il primo disabile a discendere con gli sci lungo il Denali, la cima più alta del Nord America, e un anno fa è stato la prima persona con un braccio amputato a praticare il rafting nel Grand Canyon. Oggi Aron e sua moglie Jessica vivono a Boulder (Colorado) con Leo, il figlio nato da poco. Aron, che ha collaborato all'adattamento cinematografico del suo romanzo, è un appassionato sostenitore delle bellezze naturali selvagge che caratterizzano i panorami dello Utah e del Colorado.