C'è stato un tempo in cui Meg Ryan era letteralmente "la fidanzata d'America".
Un arco temporale piuttosto lungo, durante il quale l'attrice ha recitato in una serie di commedie romantiche, che sono state in cima alla lista dei film preferiti degli spettatori degli Anni Ottanta e Novanta, sebbene la maggior parte della sua filmografia sia stata in realtà una combinazione di modesti drammi e thriller.
Tutto comincia con Harry ti presento Sally e continua con C'è posta per te, Insonnia d'amore, French Kiss e molti altri titoli. Grazie a questi, riesce a ricoprire anche ruoli più grintosi e seri, ma mai troppo negativi o tenebrosi in pellicole scabrose o eccentriche, tanto da sentirsi quasi offesa quando Jonathan Demme le offre il ruolo dell'agente dell'FBI Clarice Starling in Il silenzio degli innocenti.
Purtroppo, scelte del genere si rivelano strategie sbagliate visto che, con la fine della dominanza delle commedie romantiche al box-office e con l'età che avanza, il ruolo di fidanzata d'America comincia ad andarle troppo stretto e la Ryan viene scartata a favore di colleghe più giovani.
Per qualche anno, il titolo sembra potesse andare a Drew Barrymore o a Renée Zellweger, passando poi per Reese Witherspoon, Katherine Heigl e Kate Hudson, fino ad arrivare ai volti delle ultime generazioni: Rachel McAdams ed Emma Stone. Tutte attrici che, conoscendo la precarietà di questa etichetta, hanno poi preferito diversificare la loro filmografia virando verso conduzioni televisive, biopic impegnati o in profumo di Oscar, nonché telefilm ad alto tasso drammatico o più coraggiose e audaci scelte cinematografiche.
Chi non è riuscita in questo passaggio, come la Heigl e proprio la Ryan prima di lei, sono state costrette, per l'appunto, a uscire di scena.
Hollywood, del resto, non è mai stata a corto di attrici che cercavano di entrare nella sua industria con commedie leggere e, a ogni stagione, l'elenco di giovani talenti con il potenziale per prendere il posto della Regina delle rom-com si aggiorna.
Inizia quindi una parabola discendente per questa attrice del Connecticut. Alcuni sostengono anche a causa del flirt con il suo co-protagonista in Rapimento e riscatto, Russell Crowe. Flirt che ha causato il divorzio dal marito, Dennis Quaid, e che ha minato alla sua immagine di dolcezza sincera e onesta.
I suoi film cominciano ad andare male ai botteghini, fino al definitivo passo falso con il thriller erotico, spregevolmente stroncato dalla critica e disertato dal pubblico, In the Cut di Jane Campion, che pone una pietra tombale sulla sua carriera.
Tenterà di resuscitarla, soprattutto nelle vesti di regista, ma non sempre coi risultati sperati.
Tra brevi ritiri dal set e qualche partecipazione televisiva, non le è rimasto che godersi il suo immenso patrimonio; perché nei suoi oltre quarant'anni di carriera, la Ryan è riuscita a farsi pagare dai 10 ai 15 milioni di dollari per film, diventando per alcuni anni l'attrice più pagata al mondo.
Studi
Nata a Fairfield, in Connecticut, figlia di un'insegnante d'arte drammatica e di lingua inglese e di un insegnante di matematica, cresce in una famiglia cattolica, frequentando la St. Pius X Elementary School della sua cittadina. La stessa scuola che avevano frequentato anche le due sorelle e il fratello, Andrew Hyra, membro della band Billy Pilgrim.
Dopo il divorzio dei suoi genitori, avvenuto a quindici anni, e dopo essersi diplomata alla Bethel High School nel 1979, comincia a studiare giornalismo, iscrivendosi prima alla University of Connecticut e poi alla New York University.
L'abbandono degli studi per una soap opera
Parallelamente agli studi, seguendo i consigli materni, appare in qualche spot commerciale (Burger King, Aim) e nella soap opera Così gira il mondo, per guadagnare qualche soldo extra, ma il successo ottenuto la spinge a lasciare il college un semestre prima della sua laurea e a mettere in stand-by la sua istruzione, unendosi alla the Screen Actors Guild e usando il nome d'arte di Meg Ryan.
Il debutto al cinema
Il debutto cinematografico avviene nel 1981, quando George Cukor la sceglie per il ruolo di figlia di Candice Bergen in Ricche e famose. Due anni più tardi, è sul set dell'horror spettrale Amityville 3D, diretta da Richard Fleischer.
Nel 1986, Tony Scott la inserisce nel ruolo della moglie dell'ufficiale Nick "Goose" nel cult Top Gun. Lo stesso anno, lavora a Pazzi da legare, poi recita per Joe Dante nel divertente Salto nel buio (1987), imponendosi come co-protagonista femminile. Riceve ottime recensioni per la sua interpretazione in Terra promessa (1987) di Michael Hoffmann, con Kiefer Sutherland, Jason Gedrick e Tracy Pollan, e aggiunge alla sua filmografia anche i thriller D.O.A. - Dead on Arrival (1988) e Il presidio - Scena di un crimine (1988) di Peter Hyams con Sean Connery e Mark Harmon.
Il successo mondiale con le pellicole sentimentali
L'esplosione di fama a livello mondiale arriva però nel 1989, quando Rob Reiner la vuole come protagonista femminile, affiancandola al comico Billy Crystal, nel capolavoro del genere commedia-romantica Harry, ti presento Sally..., dove ha occasione di imporsi con una performance estremamente significativa, che ha lasciato un'impronta indelebile nella Storia del Cinema, principalmente per l'iconica scena del finto orgasmo, che diventa leggendaria e, per questo, viene citata in un numero incredibile di pellicole. Il ruolo le vale una nomination per il Golden Globe come miglior attrice in una commedia o un musical.
Da quel momento in poi, il nome di Meg Ryan comincia a essere associato a pellicole dello stesso genere, spesso in coppia con Tom Hanks, spesso anche in veste di produttrice e spesso diretta da Nora Ephron.
Si aggiungono quindi al fortunato film che l'ha resa famosa anche Joe contro il vulcano (1990, dove la Ryan ha addirittura un triplice ruolo), Doppia anima (1992), Insonnia d'amore (1993), Amarsi (1993, all'interno del quale ha un ruolo più grazioso e nevrotico del solito, accanto a Andy Garcia), Genio per amore (1994, con Tim Robbins), French Kiss (1995, diretta da Lawrence Kasdan e con Kevin Kline, forse il primo film nel quale la sua recitazione tutta smorfie, ammiccamenti e gag comincia a essere considerata "ripetitiva"), Innamorati cronici (1997, dove l'età comincia a pesare sulla parte dell'imperitura sbarazzina in cerca dell'amore eterno), l'infelice remake di Il cielo sopra Berlino, City of Angels - La città degli angeli (1998), Bugie, baci, bambole & bastardi (1998), C'è posta per te (1998) e Kate & Leopold (2001).
Proprio quest'ultima pellicola, diretta da James Mangold e con Hugh Jackman, segnerà la fine della sua carriera nel sottogenere. Nel gradevole film, viene criticata per la sua stucchevole interpretazione e il non proprio riuscito incasso dei suoi film la mette nelle condizioni di doversi trovare un nuovo posto nell'industria cinematografica americana.
I drammi e i thriller
Per fortuna, fin dall'inizio della sua avventura nel genere romantico, ha accettato anche altri ruoli che sarebbero stati in grado di decentrare la sua filmografia. Ne sono un esempio il biopic The Doors (1991) di Oliver Stone, nel ruolo della compagna del leader dei Doors Jim Morrison, Pamela Courson, e un buon numero di thriller, purtroppo nessuno all'altezza delle premesse (Omicidi di provincia, Rapimento e riscatto), fino a pellicole più impegnate come Restoration - Il peccato e il castigo (1995), Il coraggio della verità (1996) di Edward Zwick e la commedia familiare diretta dalla collega Diane Keaton Avviso di chiamata, dove ha occasione di recitare di nuovo col veterano Walter Matthau (che era nel cast di Genio per amore) e con una stella nascente di quegli anni, Lisa Kudrow (con la quale ha anche lavorato spesso nella serie tv Web Therapy).
L'effetto In the Cut
Nel tentativo di reinventarsi, accetta (e ne è onorata) di essere diretta da Jane Campion nel thriller erotico In the Cut, affianco a Mark Ruffalo e Jennifer Jason Leigh, occupando un ruolo che, in origine, era stato scritto per Nicole Kidman.
La pellicola dovrebbe essere un taglio netto dell'attrice coi suoi precedenti ruoli da sognatrice e ironica biondina delle commedie sentimentali, ma si rivela un'arma a doppio pericolosissima, che uccide definitivamente la sua carriera.
La pellicola è un flop. Affoga nelle recensioni negative della critica cinematografica mondiale, assieme alla Ryan che viene fatta a pezzi per aver portato una performance inespressiva, costituita prettamente da esibizioni erotiche ricche di nudità e di una sensualità quasi meccanica. Ma in realtà, siamo di fronte a una pellicola che meriterebbe di essere rivalutata alla luce del coraggio dell'attrice, oltre che per i tanti meriti a livello estetico-registico, che vanno inquadrati in un contesto filmico storico di grande importanza.
Il personaggio interpretato, quello dell'insegnante di lettere Frannie Avery, coinvolta in un'indagine su un brutale omicidio, è molto audace. Nel tentativo di rompere gli schemi delle sue precedenti interpretazioni, l'attrice gioca con un'ambiguità che raramente aveva portato sui grandi schermi, trasformandosi in una donna oscura tanto quanto enigmatica, all'interno delle quali scene impone una continua e misteriosa tensione sessuale. Pericolosa o vulnerabile, è indubbiamente una nuova Ryan quella che vediamo, ma questo purtroppo non basta a decretare la speranza di una rinascita artistica. Il telefono squillerà sempre meno, gli script proposti sono insipidi e quanto di più lontano dalle grandi produzioni cui era abituata. In the Cut ha fatto tabula rasa di tutto ciò che si era costruita.
Il ritiro dalle scene
Dopo essere stata stroncata anche in Against the Ropes del 2004, dramma sportivo sulla manager di boxe Jackie Kallen, entra in periodo della sua vita particolarmente aspro, durante il quale si sottopone a piccoli trattamenti di chirurgia estetica definiti disastrosi dal gossip.
Decide quindi di prendersi una pausa dal suo lavoro e di ritirarsi per quattro anni.
Il ritorno al cinema
Tornerà al cinema solo nel 2007, con il film romantico Il bacio che aspettavo, diretta da Jon Kasdan e con Kristen Stewart, Adam Brody e Olympia Dukakis, seguito da Love Shooting (2008), Homeland Security (2008) e The Women (2008), pessimo remake della commedia omonima diretta da George Cukor, dove divide il set con Annette Bening, Eva Mendes, Debra Messing, Jada Pinkett Smith, Carrie Fisher, Cloris Leachman, Debi Mazar, Bette Midler e una ritrovata Candice Bergen. Pellicole mediocri, spesso superflue che si rivelano indubbiamente dei passi falsi e dove la Ryan offre performance scialbe.
Dietro la macchina da presa
Incurante di questo, continuerà a lavorare fino al 2009, quando verrà scelta per recitare in Serious Moonlight, con Kristen Bell e Justin Long. Poi, preferirà virare verso una carriera registica, dirigendo il drammatico Ithaca - L'attesa di un ritorno (2015), tratto dal romanzo di William Saroyan "La commedia umana". Il film, ambientato nell'estate del 1942, è incentrato sulla storia di un postino che recapita le lettere dei soldati al fronte e, nonostante l'impegno, non riceve i feedback sperati da parte di critica e pubblico.
Ci riproverà col più leggero Coincidenze d'amore, nel 2023, tratto dall'opera teatrale di Steven Dietz "Shooting Star", dove si cuce il ruolo da protagonista. Qui, abbiamo decisamente un ritorno al genere che l'ha resa più nota. Sua, infatti, è la parte di Willa, una donna che si ritrova bloccata in un piccolo aeroporto, a causa di una tempesta di neve, con una sua ex fiamma.
Il lavoro da doppiatrice
Meg Ryan è anche una doppiatrice. Ha infatti prestato la sua voce alla Dottoressa Blight, una degli antagonisti principali del cartone animato ecologico Capitan Planet e i Planeteers, e alla Dr. Stacey Swanson, psicoterapeuta che ha in cura Bart Simpson in un episodio della serie I Simpson. Ma è soprattutto ricordata per aver doppiato la principessa Anastasia nell'omonimo lungometraggio animato di Don Bluth e Gary Goldman.
Produttrice
Come produttrice, la Ryan ha finanziato numerosi film tv (L'aurora boreale nel 1997), ma anche generi molto lontani dal suo registro come il fumoso e pessimistico horror Lost Souls - La profezia (2001) con Winona Ryder.
Vita privata
Meg Ryan è stata sposata con il collega Dennis Quaid, dal quale ha avuto un figlio, anch'egli attore, Jack Quaid. Il matrimonio è durato dal 1991 al 2001. La fine, secondo la cronaca rosa, è avvenuta quando hanno cominciato a circolare voci sulla relazione intrapresa dall'attrice con il compagno di set, Russell Crowe.
Dopo il divorzio, la Ryan ha adottato una bambina cinese, Daisy True, e poi si è legata al cantautore americano John Mellencamp.