Perché ha scelto di tradire un arte in particolare, abbracciandole tutte è ancora un mistero. Ma forse la risposta è nei suoi quadri dai colori futuristici. Perché Riccardo Zinna è doppio, triplo, quadruplo. Perché, come da buon anima artistica che si rispetti, la sua personalità è frammentata, separata, scissa in altri volti che con stile e attenzione per il particolare emergono e affascinano. Per questo oltre cha attore cinematografico e teatrale, è anche regista, pittore, scultore, musicista...
Nel 1977 si diploma al liceo artistico, successivamente frequenta il primo anno del corso di scultura all'Accademia di Belle Arti di Napoli sotto la guida di Augusto Perez, ma rinchiudersi in un contenitore artistico ben definito non gli va proprio a genio. Preferisce sfuggire alle etichette. Allora comincia a occuparsi di musica, di teatro e di recitazione. Si diploma in solfeggio, armonia e storia della musica presso il Conservatorio di Frosinone, e contemporaneamente si fa attore in numerosi spettacoli teatrali accanto a grandi nomi come Paolo Bonacelli, Enzo Cannavale, Renato Carpentieri, Marina Confalone, Aldo Giuffrè, Silvio Orlando e Toni Servillo.
Cinematograficamente debutta sotto la guida di Daniele Luchetti che lo inserirà nella pellicola Il portaborse (1991) con Nanni Moretti, gli amici di palco Orlando e Carpentieri, Angela Finocchiaro, Giulio Brogi, Ivano Marescotti e Giulio Base. E sarà sempre Moretti a volerlo sul set del suo film capolavoro Caro diario (1993), cui seguiranno i titoli di Francesca Archibugi Il grande cocomero (1993) e Con gli occhi chiusi (1994) con Stefania Sandrelli. Dopo Il toro (1994) di Carlo Mazzacurati, dove recita accanto al grande regista Alberto Lattuada, è pronto per il fantascientifico Nirvana (1997) di Gabriele Salvatores, che poi ritroverà anche nell'incubo odontoiatrico grottesco Denti (2000).
Con il nuovo millennio, fa qualche apparizione anche in serial di successo americani (I Soprano, 2000), poi si lancia nel più sfrenato cinema italiano apparendo ne: Qui non è il paradiso (2000), Luce dei miei occhi (2001), Incantesimo napoletano (2002), Il resto di niente (2003), Io non ho paura (2003) di Gabriele Salvatores e Ricordati di me (2003). Dopo aver partecipato alla miniserie tv italiana La Omicidi (2004), è (ahi lui!) nel cast del pessimo Passo a due (2005), ma anche di Eccezzziunale...veramente - Capitolo secondo...me (2006) e di Arrivederci amore, ciao (2006).
Ricopre il ruolo del notaio nella serie tv Capri (2006), ma torna alla Archibugi con Lezioni di volo (2007), senza dimenticare il ruolo di Frappampina ricoperto dal 2005 al 2007 nel telefilm Il giudice Mastrangelo e il film Il rabdomante (2007). Come interprete sa regalare momenti di realtà che spiccano come colori accesi su una tela grigia.