Promotrice silenziosa del cinema italiano, Margherita Buy ha attirato una grande attenzione mediatica di pubblico e critica non con il gossip e con i flirt (come sempre più spesso accade a coloro le quali si fregiano del titolo di "attrici", ma di cui non ci si ricorda neanche un titolo della loro filmografia), ma con l'intuito e la grande esperienza accumulata davanti alla cinepresa. Dopo una lunghissima gavetta teatrale e cinematografica, oggi Margherita è all'altezza degli autori con cui ha avuto la fortuna di lavorare, diventando uno dei volti più amati del cinema di casa nostra. "Ambasciattrice" di tutte quelle vere interpreti italiani che sudano e si sacrificano per la recitazione e per la settima arte e non cercano vie traverse per diventare celebri.
Un amore nel cinema: Sergio Rubini
Dopo aver frequentato l'Accademia d'Arte Drammatica - dove ha conosciuto il marito attore e regista Sergio Rubini con il quale condividerà e condivide gli esordi e la carriera -, e dopo una serie di spettacoli per il palcoscenico, la Buy debutta sul piccolo schermo nel film tv Flipper di Andrea Barzini, accanto a Christian De Sica e Alessandro Haber in un piccolo ruolo. Il vero successo lo troverà nella pellicola di Daniele Luchetti Domani accadrà (1988), con il quale lavorerà anche in La settimana della sfinge (1990) e Arriva la bufera (1993).
Nel 1990, è diretta dal marito nella sua opera prima da regista: La stazione, dove reciterà il ruolo della disillusa Flavia, una ragazza in fuga dall'amore, che le farà vincere il primo di innumerevoli David di Donatello come miglior attrice protagonista, nonché il Nastro d'Argento nella stessa categoria. Musa di Giuseppe Piccioni, così come per Sergio Rubini, stringerà con l'autore un profondo e proficuo sodalizio artistico a partire da Chiedi la luna (1991) con Giulio Scarpati e Roberto Citran, Condannato a nozze (1993), Cuori al verde con Giulio Scarpati e Gene Gnocchi (1996), ma soprattutto l'intenso Fuori dal mondo (1999) che le farà guadagnare il suo secondo David come miglior attrice protagonista nel ruolo di Suor Caterina, una religiosa che si trova casualmente un bambino abbandonato fra le braccia e vorrebbe adottarlo diventandone la madre.
Una regina, nella commedia come nel dramma
Nonostante la sua presenza sia formidabile nei ruoli "schiacciati" fra i desideri personali e le regole sociali, e quindi nelle pellicole drammatiche, è altrettanto fantastica nelle commedie, come dimostra ampiamente nel film campione dei box office italiani Maledetto il giorno che t'ho incontrato (1992) di Carlo Verdone dove si destreggia fra fobie, ansie e ipocondrie del suo personaggio, l'attrice Camilla (quasi un suo altro Io), emergendo come una perfetta dosatrice anche di tempi comici al limite della perfezione.
Seppur divorziata da Rubini dal 1993, continuerà a recitare al suo fianco nei ruoli di amante e moglie in pellicole da lui dirette (Prestazione straordinaria, Tutto l'amore che c'è), affidandosi anche all'occhio di grandi autori come il Mario Monicelli di Facciamo paradiso (1995). Cristina Comencini sceglie il suo volto per la trasposizione cinematografica dell'omonimo best seller di Susanna Tamaro Va' dove ti porta il cuore (1996), mentre Ferzan Ozpetek le offrirà uno dei ruoli più belli della sua carriera, quello della vedova Antonia, tradita dal marito bisessuale e rivale in amore dell'omosessuale Stefano Accorsi nel film cult Le fate ignoranti (2001) che le ha permesso di vincere il Nastro d'Argento come miglior attrice protagonista. Lo stesso anno diventa per la prima volta madre di una bambina, Caterina.
La Comencini sceglie ancora una volta il suo malinconico viso per portare sullo schermo la sceneggiatura de Il più bel giorno della mia vita (2002), dove divide il set con altri grandi nomi del cinema italiano: Luigi Lo Cascio, Virna Lisi e Sandra Ceccarelli, aggiudicandosi un altro nastro d'argento come miglior attrice non protagonista a ex-aequo con le altre protagoniste femminili della pellicola.
Verdone la richiamerà a sé, soffiandole via l'ala di tristezza attorno ai suoi personaggi, in Ma che colpa abbiamo noi (2003), commedia psicanalitica di gruppo, mentre il ruolo della moglie di Sergio Castellitto e madre burina nel film di Virzì Caterina va in città (2003) le permetterà di vincere il Nastro d'Argento e l'ennesimo David come miglior attrice non protagonista. Sperimenta, infine, il thriller grazie ad Alex Infascelli che la traveste da detective in Il siero della vanità (2004), mentre per la tv si troverà ancora una volta imborghesita e accoppiata a Castellitto nel ruolo di Louise Maigret nella serie tv poliziesca Maigret di Renato De Maria, tratta dai romanzi di Simenon.
Tanti registi, una sola musa
Ancora compagna sul set di Sergio Rubini per Veronesi (Manuale d'amore, 2005, per il quale vince il David), si lascia andare alla disperazione e allo struggimento ne I giorni dell'abbandono (2005) di Roberto Faenza, ancora una volta nel ruolo di una moglie tradita, mentre nel controverso, criticato e politicamente a sinistra Il caimano (2006) di Nanni Moretti, interpreta l'ex moglie ed ex attrice di B-movie italiani Paola Bonomo (alias Aidra), moglie del produttore Silvio Orlando. Una piccola parte (l'avvocato) nel thriller La sconosciuta di Giuseppe Tornatore e la Buy è di nuovo fra le braccia di Ozpetek nell'applauditissimo Saturno contro (2007), cui seguirà la pellicola Giorni e nuvole (2007), che affronta il tema del precariato sotto lo sguardo originale di Silvio Soldini. Gli inizi del 2008 la vedono in televisione, impegnata prima in Pinocchio, una grande produzione italiana e inglese per una rivisitazione della famosa favola di Collodi con un cast d'eccezione (Alessandro Gassman, Violante Placido, Luciana Littizzetto, Bob Hoskins), e poi in Amiche mie, una sorta di Sex and the City all'italiana in cui la Buy è affiancata da Elena Sofia Ricci, Luisa Ranieri e Cecilia Dazzi. Margherita torna sul grande schermo ancora con una storia corale tutta al femminile in Due partite, trasposizione cinematografica di un testo teatrale di Cristina Comencini firmata da Enzo Monteleone, dove due generazioni di donne, quattro madri e quattro figlie, si mettono a nudo.
Nel 2009 è la protagonista de Lo spazio bianco, l'ultima fatica di Francesca Comencini, in cui si affronta drammaticamente il tema della maternità che si intreccia con quello del degrado sociale, con la Napoli di oggi sullo sfondo. Firenze è invece il teatro di Matrimoni e altri disastri (2010), dove Margherita interpreta Nanà, una single incallita che passa le giornate nella sua piccola libreria, aspettando l'occasione che potrà dare una svolta alla sua vita. Margherita torna a farsi dirigere dall'ex marito Rubini ne L'uomo nero, ambientato nella sua amata Puglia. Il 2010 la vede impegnata sul set della commedia generazionale di Giovanni Veronesi, Genitori & Figli: Agitare bene prima dell'uso, dove è la moglie di Michele Placido e su quello della nuova commedia di Gabriele Salvatores Happy Family, dove invece è la compagna di Fabrizio Bentivoglio. Nel 2011 è nel cast del film Habemus Papam di Nanni Moretti. L'anno successivo viene scelta ancora una volta dal regista Ferzan Ozpetek per la commedia Magnifica presenza, dove recita al fianco di Elio Germano, Beppe Fiorello e Vittoria Puccini. Nel 2012 è una severa preside nel film di Giuseppe Piccioni ambientato nel mondo della scuola italiana Il rosso e il blu e successivamente torna a recitare per l'ex marito Sergio Rubini in Mi rifaccio vivo (2013). Partecipa poi alla commedia nera di Francesco Patierno La gente che sta bene, mentre in seguito sarà protagonista convincente del film di Maria Sole Tognazzi Viaggio sola e del film di Nanni Moretti Mia madre, in cui interpreta il ruolo di una regista di successo in un momento di crisi. Tornerà a lavorare con la Tognazzi per il film che la vede protagonista insieme a Sabrina Ferilli, Io e lei e in seguito lavorerà per Luca Lucini in Nemiche per la pelle e Come diventare grandi nonostante i genitori. Torna a lavorare con Piccioni nel film in concorso alla 73. Mostra del Cinema di Venezia Questi giorni e lo stesso anno è protagonista del film di Ivano de Matteo La vita possibile. Nel 2017 sarà la moglie di uno smemorato Castellitto in Piccoli crimini coniugali, giallo coniugale diretto da Alex Infascelli.
Lavora poi per Giovanni Veronesi in Moschettieri del Re - La penultima missione e nel sequel Tutti per 1 - 1 per tutti, e inoltre lavora ancora una volta per Nanni Moretti in Tre piani. A fine 2021 esce invece 7 donne e un mistero di Alessandro Genovesi, che la vede protagonista insieme a Micaela Ramazzotti, Luisa Ranieri, Benedetta Porcaroli e Diana Del Bufalo. In seguito sarà diretta da Bellocchio in Esterno notte e da Paolo Genovese ne Il primo giorno della mia vita. Torna a essere diretta da Nanni Moretti ne Il sol dell'avvenire (2023). Maria Sole Tognazzi la vorrà ancora nel film Dieci minuti (2024), tratto dal romanzo di Chiara Gamberale, mentre il 2024 segna anche il suo esordio alla regia con Volare.
Sono sempre più rare le attrici come Margherita Buy, che molto del suo successo deve al fatto che il culmine della sua carriera ha coinciso con una nuova stagione di qualità del nostro cinema che tornava a raccontare la società dall'interno, con un entusiasmo tutto giovanile. Non ha l'aspetto mediterraneo e non è nemmeno un'attrice tradizionale. Eterea è forse una perla unica, la più preziosa, la più grande, del cinema italiano di questi ultimi trent'anni.