Dura la vita dei figli d'arte, spesso, come nel caso di Alessandro Gassman, costretti a portare il peso di un'eredità talmente importante da finire per esserne a volte sommersi. Il figlio del grande e istrionico Vittorio, ha provato spesso a scrollarsela di dosso, dichiarando di fare l'attore per hobby, di propendere per l'apertura di un agriturismo e persino facendo un noto calendario che i media hanno salutato come la risposta maschile al corpo-oggetto femminile. Ma in definitiva, è proprio grazie alla sua attività come attore che pubblico e critica hanno imparato a mettere tra parentesi quel cognome per osservarne la bravura senza pregiudizi. A teatro e al cinema, nella recitazione o come nella regia sul palco, Alessandro ha saputo costruire l'immagine coerente di un attore italiano contemporaneo, uno dei più interessanti, certamente, della sua generazione.
Regista e attore a soli diciassette anni
Studia due anni alla Bottega Teatrale di Firenze e vince il Biglietto d'oro per "Affabulazione" di Pasolini. L'esordio sul grande schermo arriva nel 1982: solo diciassettenne Alessandro dirige e interpreta insieme al padre Di padre in figlio, sorta di storia autobiografica della famiglia Gassman. Appare nel seguito de I soliti ignoti ma è nel 1987 che ottiene finalmente un ruolo principale in La monaca di Monza - Eccessi, misfatti, delitti di Luciano Odorisio, dove interpreta il nobile dissoluto Gianpaolo Osio.
Tra cinema, teatro e tv
Da allora Gassman alterna senza sosta ruoli sul grande schermo, al palco e in televisione. Sarà in Un bambino di nome Gesù (1987), Comprarsi la vita (1991), Quando eravamo repressi (1992), Ostinato destino (1992) e anche in Uova d'oro (1993) di Bigas Luna. Nel '95 il salto in una produzione americana (pur ambientata sul lago di Como) con Un mese al lago di John Irvin, dove interpreta un giovane seduttore italiano. Appare poi in altre, innumerevoli commedie come Uomini senza donne (1996) e Mi fai un favore (1997). Con Lovest e Facciamo fiesta (1997) si diverte accanto a un altro noto e simpatico figlio d'arte: Gianmarco Tognazzi. Il duo è convincente al di là della riuscita dei film.
Lanciato alla ribalta da Ferzan Ozpetek
Sarà invece il turco Ferzan Ozpetek, con Il bagno turco (1997) a lanciarlo sulla scena nazionale come attore di qualità: dandogli l'opportunità d'interpretare un architetto romano che riscopre a Istanbul i valori dell'eros. Appare dunque in altre commedie: per Benvenuti ne I miei più cari amici (1998), per Giulio Base ne La bomba (1999), e poi in Teste di cocco (2000). Tra i vari ruoli in serie televisive lo si ricorda in armatura medievale in Crociati (2001). Ne I banchieri di Dio - Il caso Calvi (2002) è in un ruolo d'impegno civile, in un film che ricostruisce le vicende legate alla morte di Roberto Calvi. Altra parte storica in La guerra è finita (2002) mentre nel 2005 appare nel film d'azione franco-americano, prodotto da Luc Besson, Transporter: Extreme, dove tra inseguimenti e esplosioni interpreta il cattivo mafioso che dà filo da torcere all'eroe Jason Statham. Dopo aver ritrovato Luciano Odorisio in Guardiani nelle nuvole (2005) appare in Non prendere impegni stasera (2006) di Gianluca Maria Tavarelli.
I lavori più recenti
In Caos Calmo (2007) di Antonello Grimaldi recita invece in un cast di star italiane, accanto a Nanni Moretti, Valeria Golino e Silvio Orlando. Nel 2008 prende parte al film di Pappi Corsicato Il seme della discordia dove interpreta il marito sterile di Caterina Murino.
Lo ritroviamo anche nella commedia corale di Fausto Brizzi Ex (2008), per poi approdare nel dramma borghese Il compleanno e, per la prima volta, nel cast del cinepanettone delle festività natalizie del 2009 Natale a Beverly Hills dove ritrova l'amico-collega Gianmarco Tognazzi.
Nel 2010 gira in lungo e in largo le terre lucane insieme a Giovanna Mezzogiorno nel film Basilicata coast to coast di Rocco Papaleo, appare nel cast del film di Luca Lucini La donna della mia vita con Luca Argentero e Valentina Lodovini, ed è protagonista in Il padre e lo straniero, dramma diretto da Ricky Tognazzi. Nel 2011 è protagonista di due commedie sul grande schermo: Baciato dalla fortuna, diretto da Paolo Costella e Ex: amici come prima!, di Carlo Vanzina; mentre l'anno successivo è protagonista della commedia di Massimiliano Bruno Viva l'Italia. Lavora più volte con Marco Giallini (Tutta colpa di Freud, Se Dio vuole) ed è protagonista del film di Francesca Archibugi Il nome del figlio e di quello di Massimiliano Bruno Gli ultimi saranno ultimi.
Nel 2016 sarà Ruggero, un cuoco solitario, nella commedia diretta da Rocco Papaleo Onda su onda, e in seguito affiancherà Claudio Bisio e Angela Finocchiaro in Non c'è più religione di Luca Miniero. Affiancherà poi Marco Giallini nella commedia Beata ignoranza, in cui è diretto ancora una volta da Massimiliano Bruno.
Nel 2017 interpreta Oreste Passamonte nella commedia Il premio di cui è anche regista, mentre nel 2018 recita nel film drammatico Una storia senza nome di Roberto Andò e presta la voce al Grinch nella versione italiana dell'omonimo film.Da ricordare inoltre la sua memorabile interpretazione teatrale nella tragedia shakespeariana Riccardo III (2014) e quella del protagonista Giuseppe Lojacono nella serie televisiva I bastardi di pizzo falcone diretta da Carlo Carlei (2017-2018).Nel 2019 è diretto da Massimiliano Bruno in Non ci resta che il crimine, da Stefano Cipani in Mio fratello rincorre i dinosauri e da Simone Godano in Croce e delizia. Nel 2020 torna ad essere diretto da Bruno nel sequel Ritorno al crimine. Nel 2021 dirige Il silenzio grande, mentre nel 2022 è diretto da Francesco Lagi ne Il pataffio e da Cosimo Gomez ne Il mio nome è vendetta. Nel 2024 è diretto da Paolo Zucca in Vangelo secondo Maria, in cui affianca Benedetta Porcaroli.