Allievo di Griffith alla Biography dal 1910, fu tra i fondatori dell'Academy of Motion Picture Arts and Sciences, attore egli stesso fino al 1929 (quando un incidente sul lavoro gli costò l'occhio destro), diresse nel cinema muto T. Mix, D. Fairbanks ( Il ladro di Baghdad, 1924, successo artistico e commerciale che fece di lui il miglior regista di Hollywood) e la coppia maschile V. McLaglen-E. Lowe, usò tra i primi il sonoro in esterni ( Il grande sentiero, 1930), affrontò da vero eclettico vari generi, dal bellico al poliziesco ( I ruggenti anni Venti,1939 e Una pallottola per Roy, 1941), al melodramma ( Fulminati, 1924) in ciascuno mettendo, attraverso proprie sceneggiature, folgoranti frammenti delle proprie esperienze, con stile aspro, spoglio e diretto. Regista d'azione, nei suoi film non manca mai il senso ineluttabile del destino, un senso di alienazione nella vita di tutti i giorni, uno scetticismo disincantato. Trovò nel western il genere congeniale, cui riservò l'ultimo periodo, da La storia del generale Custer (1941) a Far West (1964). Nel 1974 ha scritto un romanzo e l'autobiografia Each man in his time.