Dai documentari ai film a soggetto, a volte storie dedicate al grande cantautore italiano Fabrizio De André, come simbolo di una dolente epopea umana. Questo è il lavoro del regista, sceneggiatore e produttore cinematografico e televisivo italiano Bruno Bigoni.
Studi
Bigoni nasce a Milano, nel 1950. È nel capoluogo lombardo che studia, laureandosi in Lettere e Filosofia con indirizzo cinematografico, presentando una tesi sul cinema di François Truffaut.
Nel 1972 è uno dei fondatori del Teatro dell'Elfo, poi diventa regista per la RAI e Mediaset come socio della casa di produzione Minnie Ferrara & Associati S.r.l.
I documentari
Firma così i documentari brevi Il mondo chiuso (1987) e Oggi è un altro giorno (1995); poi quelli più lunghi Comizi d'amore 2000 (2000), Faber (2001) primo grande omaggio al cantautore genovese Fabrizio De André, Cuori all'assalto - Storia di Raffaele e Cristina (2002) e Il colore del vento (2010), dove fra suoni, immagini, musica e storie racconta storie di porti e città che si affacciano sul Mediterraneo, sempre seguendo i temi prediletti di De André.
Veleno
Dopo aver firmato l'episodio Occasioni di shopping per il film collettivo Provvisorio quasi d'amore (1989), firma il suo primo lungometraggio a soggetto Veleno (1993) con Marina Confalone, storia di parenti serpenti e di fratelli coltelli fra due fratelli e le loro rispettive mogli e figli per l'eredità di una grande casa seicentesca nei dintorni di Milano. Fortemente sarcastico e grottesco, Bigoni ben racconta il tedio provinciale dove invidie, antagonismi, disprezzi e rabbie conducono a delitti familiari atroci.
Altre opere
A seguire firma anche Amleto... frammenti (1997) e il film tv Il cerchio (1996), mentre è produttore di Lachrymae (1999).