Per tutti è stato il divertente e nevrotico Ispettore Clouseau della Suretè, per altri l'imbranato attore indostano Hrundi V. Bakshi, mentre in pochissimi se lo ricordano per il ruolo di un uomo silenzioso e analfabeta che viene portato in trionfo come genio della politica nel satirico Oltre il giardino. Poi la morte... che gli ha strappato via l'ultima risata, l'ultimo sketch... Ma non è riuscita a strappare a noi la sua immortalità. Così facendo Peter Sellers è diventato uno degli indimenticabili attori comici britannici. Un intoccabile astro della cinematografia. E ha fatto la storia...
Il teatro e il successo in radio
Sellers nasce a Southsea, in una famiglia che lavorava nel mondo dello spettacolo, basti pensare che il suo debutto sulle scene lo fa a sole due settimane di vita, quando i suoi genitori lo portano sul palcoscenico durante uno show. Da bambino, frequenta la North London Roman Catholic School e il St. Aloysius College (nonostante suo padre fosse protestante e sua madre fosse ebra) e continua attivamente ad accompagnare sua madre e suo padre sulle scene. A 5 anni, assiste agli spettacoli di burlesque di sua madre nello show "Splash Me!" al Windmill Theatre, mentre da adolescente sa già ballare, recitare con versatilità, suonare la batteria, l'ukulele e il banjo ed entrerà a far parte di una jazz band. Ma con l'arrivo della Seconda Guerra Mondiale, Sellers è costretto a lasciare tutto e a partire con la Royal Air Force, dove prima gli assegneranno dei compiti da soldato e poi lo includeranno in un gruppo scelto di persone (L'Entertainments National Service Association) che avevano il compito di tirare su il morale alle truppe. Così facendo, Sellers ha occasione di visitare l'India, Bruma e altre terre asiatiche, ma anche la Germania e la Francia, a guerra conclusa, e di far ridere i soldati con le imitazioni dei loro superiori. Tornato in patria, Sellers continua il suo percorso artistico, ma chiude la parentesi con il teatro per aprire quella radiofonica. Nel 1948, telefona al produttore della BBC Roy Speer, giocandogli un brutto scherzo: si finge Kenneth Horne, star dell'allora show "Much Binding in the Marsh". Lo scherzo diverte così tanto Speer che lo invita negli studi radiofonici della BBC e lo mette a lavoro con un altro comico Ted Ray nello spettacolo "Ray's a Laugh", poi seguito da "Crazy People". Ha solo 26 anni e fa tutto da solo, intrattenendo gli ascoltatori con discorsi senza senso e domande assurde, ma soprattutto presentando loro personaggi da lui stesso interpretati. L'audience va alle stelle al punto tale che l'anno seguente, la BBC decide di affiancargli Spike Milligan, Harry Scrombe e Michael Bentine, ingrandendo lo show e trasformandolo nel "The Goon Show", mai l'avessero fatto. Sellers si trova benissimo con i suoi compagni di lavoro che diventano le spalle di altri nuovi personaggi: Bluebottle, Hercules Gryptype, Thynne ed Henry Crun. Negli Anni Cinquanta, fa anche qualche passaggio musicale realizzando due registrazioni, prodotto da George Martin: "The Best of Sellers" e "Songs for Swinging Sellers" e proprio quest'ultimo diventerà uno dei dischi più venduti in Inghilterra. Stimolato da questi successo, si spinge oltre e regista altri due album "Sellers' Market" e "Complete Guide to Accents of the British Isles" che però non raggiungeranno le vette dei precedenti. Amatissimo dal pubblico, molto ritirato e appassionato di fotografia amatoriale, viene convinto da alcuni produttori televisivi e cinematografici a fare un salto sul grande schermo. Lui sembra essere poco interessato, ma alla fine cede... ancora non sa che diventerà uno dei più grandi attori comici di tutti i tempi. All'inizio, si tratta solo di prestare la voce ad alcuni personaggi come l'Alfonso Bedoya in La rosa nera (1950) di Heny Hathaway con Tyron Power, Orson Welles ed Herbert Lom.
Una prima apparizione in La signora omicidi
Il primo vero importante ruolo lo avrà dopo Penny Points to Paradise (1951) di Anthony Young, quando Alexander MacKendrick lo sceglierà per il ruolo del delinquente in La signora omicidi (1955). Già nel 1959, si conquista un BAFTA come miglior attore inglese per Nudi alla meta, all'interno del quale cominciava a profilarsi la passione di Sellers per quelle pellicole dove poteva ricoprire più ruoli nel medesimo tempo. In questo caso, quello di Fred Kite e quello di Sir John Kennaway.
La passione per Sophia Loren
Nel 1960, gli viene presentato il copione de La miliardaria, un film che dovrebbe girare assieme a Sophia Loren, per la quale lui perde letteralmente la testa. Ma Sophia è sposata con il produttore Carlo Ponti e per di più fedelissima e non ha alcuna intenzione di cedere alle lusinghe di quel playboy di Sellers, così si limita a recitare al suo fianco in un film e non va oltre quello che è uno stupendo rapporto di amicizia.
I film come regista
Intanto, Sellers si sente pronto per passare alla regia, ma ha bisogno di qualcuno che lo guidi. All'inizio, sceglie un'opera piccola, il cortometraggio The Running Jumping & Standing Still Film (1960), peraltro firmato assieme a Richard Lester, poi dirige tutto da solo il lungometraggio Mr. Topaze (1961) con Nadia Gray e Herbert Lom, che finisce definitivamente catturato dal carisma del comico diventando uno dei suoi migliori amici, nonché uno dei suoi più longevi compagni di set.
I problemi di cuore e la vita sregolata
Dopo una nuova candidatura ai BAFTA per Sesso, peccato e castità (1962) però, le condizioni di salute dell'attore peggiorano. Nel maggio del 1964, all'età di 38 anni, ha già sofferto di ben 13 attacchi di cuore, questo per il suo irregolare stile di vita, speso fra fumo, alcol e abuso di droghe. Il suo cuore, quindi, rimane permanentemente danneggiato e la sua salute si deteriora ulteriormente in quei rimanenti 16 anni di vita che si troverà di fronte, fino a quando negli Anni Settanta, per problemi cardiocircolatori, non gli verrà impiantato un pacemaker. È durante questo periodo, proprio durante uno dei suoi party tutto alcol e fumo che diventa amico dei Beatles, arrivando a visitare persino i loro studi a Abbey Road. Nel 1964, è il primo uomo a posare per la copertina di PLAYBOY, ovviamente, non nudo! È vestito come Rodolfo Valentino in uno dei suoi film muti e ha una giovane donna che gli palpa il cavallo dei pantaloni, mentre lui sgrana comicamente gli occhi. Esilarante!
Il dottor Stranamore
Diventa vegetariano e cerca di non abusare più di fumo e alcol (tentativi vani), soprattutto quando lavora per registi che già da allora capisce essere di grosso calibro come Stanley Kubrick che prima lo inserirà in un piccolo ruolo nel drammatico Lolita (1962), poi lo consegnerà straordinariamente alla Storia del cinema in ben tre parti diverse: il capitano Lionel Mandrake, il Presidente Muffley e il dottor Stranamore nella pellicola Il dottor Stranamore, ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba (1964) con George C. Scott e Sterling Hayden. In realtà, Sellers avrebbe dovuto interpretare anche un quarto ruolo, quello del maggiore T.J. "King" Kong, ma vista la sua difficoltà nel simulare un convincente accento texano, Kubrick preferì ripiegare su un vero attore-cowboy, il caratterista Slim Pickens. Per Sellers, questo capolavoro della settima arte rappresenta una vera e propria palestra di virtuosismo, all'interno della quale si mette in mostra in performances formidabili, arrivando a superarsi fra nasi finti e accenti ispirati al celebre fotografo di cronaca nera Wegee (che molti scambiarono per quello di Kissinger). Il suo istrionismo non passa inosservato e Hollywood tenta di elevarlo con una candidatura all'Oscar come miglior attore protagonista (ed è il primo attore a essere nominato per un solo premio in ben tre ritratti). Non vince, perché la statuetta gli verrà portata via da Rex Harrison, impegnato nel musical My Fair Lady (1964), ma lui si crogiola nel piacere di aver ricevuto una doppia nomination ai BAFTA grazie al film di Kubrick e al ritratto di un altro personaggio che entrerà nella storia del cinema, l'Ispettore Clouseau, apparso in La pantera rosa (1964) di Blake Edwards.
L'Ispettore Clouseau
Il regista Blake Edwards sarà fondamentale nella carriera di Sellers, esportandolo definitivamente in tutto il mondo con il personaggio dell'ispettore più incasinato della Sureté in pellicole come il già citato La Pantera Rosa (1964), Uno sparo nel buio (1964), La Pantera Rosa colpisce ancora (1975), La Pantera Rosa sfida l'Ispettore Clouseau (1976), La vendetta della Pantera Rosa (1978) e Sulle orme della Pantera Rosa (1982).
Il capolavoro Hollywood Party
Ma sarà ancora più mirabolante in un film fuori dalla serie della pantera rosa e cioè quando vestirà i panni del disastroso, ma adorabile attore indostano Hrundi V. Bakshi, già precedentemente creato da Sellers in tempi radiofonici non sospetti. Un personaggio che entra nelle migliori interpretazioni di questo attore e che penetra nel cuore del pubblico già dalle prime scene quando, comparsa nel remake di un film kiplinghiano Gunga Din, non vuole proprio morire e continua a suonare la tromba, nonostante sia stato crivellato di colpi, il tutto gettando nella completa disperazione troupe e regia. La pellicola è il capolavoro Hollywood Party (1968), una commedia inglese raffinata e spassosa, che prende in giro il mondo dello spettacolo cinematografico e che fa di Sellers un interprete magistrale.
Altri film
Fra i film minori di Sellers è ben ricordare anche le due regie di Vittorio De Sica Caccia alla volpe (1966) con Victor Mature e Sette volte donna (1967) con Vittorio Gassman, Ciao Pussycat (1965) con Peter O'Toole e James Bond 007 - Casinò Royale (1967). Avrebbe dovuto interpretare il ruolo di Leo Bloom in Per favore, non toccate le vecchiette (1968) di Mel Brooks, che avrebbe tanto voluto dirigerlo in un film, ma sfortunatamente fu costretto a declinare per le pessime condizioni di salute dell'attore e a scegliere un più affidabile Gene Wilder. Nel 1969, recita però accanto a Christopher Lee in Magic Christian, poi dividerà il set di M'è caduta una ragazza nel piatto (1970) con Goldie Hawn e quello dello spassosissimo e sottovalutato Invito a cena con delitto (1976) con un vecchio compagno di lavoro, David Niven, interpretando il divertente detective cinese Sidney Wang.
Oltre il giardino
Nel 1979, si realizza però un suo personalissimo sogno, portare sul grande schermo uno dei suoi romanzi preferiti Oltre il giardino, letto nel 1972. Dovrà aspettare sette anni per essere diretto in quel film nel ruolo principale, ma sfortunatamente, nonostante la superba prova d'attore e il Golden Globe, non vincerà neanche stavolta la statuetta come miglior attore protagonista che andrà invece a Dustin Hoffman per Kramer contro Kramer (1979).
L'ultimo film
Non potendo prendere parte ala pellicola 10 di Blake Edwards, verrò rimpiazzato da Dudley Moore, ma apparirà comunque in un cameo che però verrà tagliato in fase di montaggio. Poi le sue condizioni sanitarie si aggraveranno non poco e lo spingeranno a una piccola paura, ma non prima di aver lavorato nel film Diabolico complotto del Dr. Fu Manchu (1980), nel doppio ruolo di Fu Manchu e Dennis Nayland Smith con Helen Mirren e David Tomlinson. Sarà un flop.
La morte per attacco cardiaco
Il 22 luglio 1980, Peter Sellers ha l'ennesimo attacco di cuore, in una stanza dell'Hotel Dorchester ed entra in coma. Si trovava da quelle parti per partecipare a una cena di riunione a Londra con i suoi vecchi colleghi del "The Goon Show"... Non riuscirà mai ad andarci. Morirà in un ospedale londinese dopo la mezzanotte, il 24 luglio 1980, all'età di 54 anni. Gli sopravvive la sua quarta moglie e i tre figli avuti da precedenti matrimoni. Lascia incompleta anche il resto della saga della pantera rosa che sarebbe dovuta continuare con Sulle orme della Pantera Rosa (1982), spingendo Blake Edwards a girare il film con materiale d'archivio.
I 4 matrimoni
Come abbiamo detto, la vita di Peter Sellers è stata una vita piena di umorismo, ma anche molto tumultuosa. Si è sposato ben quattro volte. La prima con Anne Howe (1951-1961) dalla quale ha avuto i suoi primi due figli Michael e Sarah; la seconda con l'attrice svedese Britt Ekland (1964-1968), dalla quale ebbe la sua terza figlia l'attrice Victoria Sellers; l'unione seguente è quella con la fotomodella australiana Miranda Quarry (1970-1974) oggi contessa di Stockton, e l'ultima unione è quella con l'attrice inglese Lynne Frederick (1977-1980).
In The Mood e altre ombre...
Il giorno del suo funerale, i suoi amici del "Goon Show", decideranno di prendersi gioco di lui un'ultima volta: suonando la canzone di Glenn Miller "In the Mood", che lui odiava mortalmente. Il suo corpo sarà cremato e seppellità nel Golders Green Crematorium di Londra, accanto a quelle della sua ultima moglie, che lo ha raggiunto nel 1994 (nonostante si fosse sposata per brevissimo tempo con Sir David Frost, dopo la morte di Sellers). Ma il suo mito non finisce. Peter Sellers sarà celebrato nella pellicola Tu chiamami Peter (2004) di Stephen Hopkins, dove sarà interpretato da Geoffrey Rush, all'interno del quale esce solo una piccola parte di ciò che era veramente Sellers. Un uomo che aveva grandi difficoltà nella sua vita privata, spesso molto litigioso con altri attori e registi (Orson Welles o Jo van Fleet), persino con colui che è stato considerato il suo partner artistico ideale e suo migliore amico Blake Edwards o con altri personaggi molto influenti nella sua vita: Roman Polanski, la Principessa Margaret e la nostra Sophia Loren. Un artista che soffriva di depressione e di ansia, abusando di cannabis e consultando continuamente l'astrologo Maurice Woodruff. Questa è l'ombra dietro il trasformista esagerato, il comico surreale, un autentico, imprevedibile e inevitabile pazzo che è stato davanti alla macchina da presa, e ha fatto diventare pazzi anche noi...