Felice Farina nasce nella capitale il 14 agosto del 1954 e, se anche qui lo ricordiamo principalmente per il suo lavoro di regista, non si può dire che sia stato questo l'unico campo nel quale si sia cimentato, non disdegnando la recitazione, la fotografia, la scultura, la musica e l'arte in genere. È indubbio che la sua formazione, avvenuta nei fiorenti anni Settanta a Roma, anni dell'avanguardia teatrale, abbiano inciso nel renderlo un personaggio tanto eclettico, ma buona parte del suo successo deve venirgli dall'anima. Fino ai venticinque anni ad ogni modo segue personaggi come Mario Ricci, Giancarlo Sepe, Giuliano Vasilicò, Renato Mabor, Pippo Di Marca, nei teatri di cantina.
Verso il cinema
Ad avvicinarlo a questo mondo sono i molteplici interessi che nutre nei confronti della tecnica e della sperimentazione degli effetti speciali, oltre che della ripresa e dell'animazione. I primi lavori che portano il suo nome sono dei cortometraggi e dei documentari industriali, cui fanno seguito alcuni programmi realizzati per RaiDue e RaiTre, tuttavia è con Sembra morto... ma è solo svenuto che può dirsi davvero avviato il percorso di regista di Farina, nell'anno 1987. È un peccato che il film abbiamo riscosso più successo in Francia che in Italia, perché il realismo cinico e distaccato da cui la pellicola è percorsa (e che motiva la critica favorevole ottenuta a Venezia nell'86) non è cosa da poco per un primo approccio alla regia. Nel 1988 Farina è uno dei cinque registi a realizzare Sposi, film in cinque episodi in cui vengono visitate le storie di diverse coppie in un giorno particolare, il 14 agosto, la vigilia di Ferragosto. Negli anni Novanta Farina è alla regia di Condominio, Ultimo respiro e Bidoni, commedie che hanno avuto un discreto successo. Del 2004 è Senza freni, del 2009 e in uscita nelle sale dei cinema il 30 aprile 2010 è infine La fisica dell'acqua, con Claudio Amendola fra gli attori protagonisti.
Fiction televisive
Felice Farina non lavora soltanto nel mondo del cinema, ma produce anche diversi film per il piccolo schermo. Fra questi ricordiamo Stazione di servizio (1989), Felipe ha gli occhi azzurri (1991), diretto insieme a Gianfranco Albano e nato da una coproduzione fra Italia e Germania, Il caso Bozano (1996), Oscar per due (1998) e Nebbia in Val padana (2000), i cui protagonisti Cochi (Ponzoni) e Renato (Pozzetto) decidono, dopo essersi ritrovati, di lavorare come detective per risolvere dei casi di cronaca nella loro cittadina nel bergamasco. Nel 2012 dà alla luce un film collettivo insieme a Mario Gianni, Wilma Labate, Mario Canale e Annarosa Morri Monicelli - La versione di Mario, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Venezia Classici.
Negli ultimi anni diventa anche produttore indipendente con la Ninafilm, società di produzione di cinema e audiovisivo, con cui realizza documentari per programmi Rai e con cui continua a sperimentare, nell'odierno panorama dell'universo digitale, tecniche di ripresa ed elaborazione dell'immagine e del suono.
Curiosità
Nel tempo libero, ama costruire e progettare accessori per la macchina da presa, si è costruito con le sue mani un dolly e un carrello per il camera car. Si interessa anche di arte ed ha progettato delle sculture con l'amico artista Gregorio Botta. È attivo nel movimento "centoautori", associazione di autori di cinema e audiovisivo.