Guy Davidi è nato nel 1978 a Jaffa, in Israele. Candidato all'Oscar e vincitore di un Emmy Award, gira e monta film dall'età di sedici anni. I suoi documentari sono stati proiettati in decine di festival cinematografici internazionali, locali, cinema e canali televisivi. I suoi cortometraggi includono titoli come In Working Progress (2006), Women Defiyng Barriers (2009) e High Hopes (2014), che contiene
musiche dei Pink Floyd.
Nel 2010 ha realizzato il suo primo documentario, Interrupted Streams (2010). Il suo secondo lungometraggio, Five Broken Cameras (2012), è stato diretto insieme al cameraman autodidatta palestinese Emad Burnat. Il film ha avuto uno straordinario successo internazionale. È stato candidato all'Oscar 2013
nella sezione Miglior documentario e ha vinto l'International Emmy Award 2013 per il Miglior
documentario. Davidi ha vinto il premio per la miglior regia al Sundance Film Festival, nonché i premi
del pubblico e della giuria all'IDFA di Amsterdam e il premio per il miglior documentario al Cinema Eye
Honors. Inoltre, il film è stato premiato in più di 40 festival in tutto il mondo, è stato venduto a numerose
emittenti televisive e distribuito commercialmente nelle sale di Europa, Asia e Nord America.
Il suo terzo
lungometraggio, Mixed Feeling (2016), ha vinto il premio per il miglior documentario all'Epos film
Festival di Tel Aviv. Dopo essersi trasferito a Copenaghen nel 2016, Davidi ha iniziato a collaborare con
la società "Danish Documentary" con sede a Copenaghen, precedentemente guidata da Sigrid Dyekjær
(nominata all'Oscar per The Cave), che ha prodotto il suo nuovo documentario Innocence.
Per onorare il
suo lavoro documentaristico, l'IMDB ha selezionato Davidi nella lista dei "documentaristi più
coraggiosi" insieme a Michael Moore e Werner Herzog.