Discendente da una celebre famiglia di artisti (suo nonno, Tommaso Salvini, Milano, 1829 - Firenze, 1915, fu uno dei grandi interpreti del teatro di Shakespeare, mentre suo padre Mario fu un ottimo pittore), si laureò dapprima in Giurisprudenza, rivelandosi in seguito, fino dal 1925, regista e scenografo teatrale di successo. Allievo e assistente di M. Reinhardt, una volta divenuto insegnante di regia all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica (posto che occupò dal 1938 al 1944) si distinse nel suo lavoro come una delle personalità più significative e originali della scena italiana tra le due guerre. Nella vasta gamma degli autori da lui prediletti, si distinguono Shakespeare, Schiller, Sofocle, D'Annunzio e Pirandello. Nel cinema esordì come regista, in collaborazione con Camillo Mastrocinque, nel 1936, con Regina della Scala; ma la sua intensa attività teatrale e il grande impegno profuso in essa gli permisero di dedicarsi al cinema solo in maniera piuttosto marginale. Tuttavia, ciò non gli impedì di dirigere alcuni film di discreto interesse.