Nato in provincia di Pistoia, dopo la scuola dell'obbligo segue i genitori in Svizzera in cerca di un lavoro. Durante i primi anni lavora in fabbrica e frequenta corsi di lingua francese e tedesca. Le discriminazioni e le ingiustizie che subivano gli italiani immigrati, all'inizio degli anni 70, lo hanno spinto a cercare uno strumento valido per denunciare quelle ingiustizie e, allo stesso tempo, un mezzo da usare in nostra difesa, per il rispetto dei nostri diritti e la nostra dignità. Lo strumento più idoneo per condurre con efficacia questa lotta si è rivelato essere la cinepresa.
Animato da questa volontà, ma senza alcuna esperienza e alcun mezzo, ha trovato un impiego in un negozio di apparecchi fotografici. Lì ha potuto studiare il manuale e i meccanismi delle cineprese amatoriali.
Con lo scopo di acquisire sempre maggiori conoscenze dei meccanismi e la tecnica di ripresa ed essere in grado di spiegarla nel migliore dei modi ai clienti, ogni fine settimana il proprietario del negozio gli permetteva di usare una cinepresa super 8. Con questa cinepresa e un sostegno finanziario della Colonia Libera Italiana, Alvaro Bizzarri ha potuto realizzare il suo primo film.
Il proprietario del negozio lo ha poi inviato ad un corso di specializzazione su cineprese 16 mm presso gli studi della casa Bolex a Yverdon. In seguito ha realizzato i miei film con il contributo di enti, associazioni e istituzioni a carattere culturale. Dopo queste prime esperienze, ha potuto realizzare i suoi film in collaborazione con la televisione svizzera (TSI e RTSR) e quella tedesca (ZDF).