Dopo avere conseguito la maturità liceale, entrò a far parte del Film Club di Genova, collaborando successivamente, a partire dal 1946, con la F.I.C.C. (Federazione Italiana Circoli del Cinema) e occupandosi contemporaneamente di editoria. Nel 1950 si trasferì a Roma, iniziando l'attività di documentarista e di aiuto-regista, soprattutto con Romolo Marcellini e Roberto Rossellini. Ebbe così modo di realizzare alcuni documentari e programmi televisivi, collaborando anche, in veste di sceneggiatore, ai film I fidanzati della morte (1957, Romolo Marcellini), La vendetta di Ercole (1960, Vittorio Cottafavi), La grande olimpiade (1960, Romolo Marcellini). Nel 1961 portò a termine come regista il suo primo lungometraggio, Laura nuda, l'unico film a soggetto da lui realizzato, che rivela valide capacità di narratore e di critico di costume. L'opera, che si configura come un interessante studio di carattere e d'ambiente,fu accolta con grande favore dalla critica, ma incorse purtroppo nei rigori della censura, che vi apportò alcuni tagli. Nel 1969 apparve un altro film di Ferrari, Mio Mao; poi, un lungo silenzio. Nel 1994 fu annunciato il suo ritorno alla regia con il film Alla periferia dell'impero, che però sembra non sia mai stato programmato.