Un grande successo alle spalle. Perché ha trovato il modo per parlare del cinema senza parlare, attraverso gli antichi codici, mai dimenticati di un linguaggio che ancora non ammetteva il sonoro nelle pellicole. Una storia cucinata in salsa muta. Un fenomeno che non ha incontrato la popolarità del pubblico italiano, ma che è stata abbracciata dalla critica come un vero evento. In molti, avevano pensato che fosse un'idiozia quella di dirigere un film muto e in bianco e nero nel 2011. Ma Michel Hazanavicius non ha tentennato e ha diretto il suo film, elegante, particolare, raffinato. Lontano anni luce da quei blockbuster costruiti per il pubblico maschile americano/mondiale fracassoni e ricolmi di effetti speciali. Decisamente peggio del suo The Artist che invece porta con sé un romanticismo casto fra due attori del cinema muto, una favola di astinenza dall'uso della parola che diventa esempio unico dell'evoluzione del cinema e lui, regista, sceneggiatore e produttore francese fa un piccolo passo verso la Storia del Cinema.
In tv
Nato a Parigi il 29 marzo 1967, Michel Hazanavicius, cresce all'ombra della Tour Eiffell assieme a suo fratello Serge, che diventerà un grandissimo attore francese. Studente all'ENSAPC, Michel comincia la sua carriera nel piccolo schermo. È il 1988, quando decide di collaborare con Canal+ a diversi programmi basati sugli sketchs dei Nuls, un gruppo comico con il quale continuerà a collaborare. È principalmente uno sceneggiatore e solo dal 1992, comincia a firmare la regia di alcuni show ("C'est pas le 20 heures", "Les Films qui sortent le lendemain dans les salles de cinéma"), film tv (Derrick contre Superman, Ca détourne, Le Grand Détournment o La classe américaine) e spot pubblicitari per alcune grandi marche mondiali (Reebook, Telecom). Dirige anche un cortometraggio dal titolo Échec au capital e scrive la sceneggiatura di film come Delphine 1, Yvan 0 di Dominique Farrugia e Dalton (2004) e sulla banda di fratelli criminali nemici per eccellenza di Lucky Luke. A teatro, dirige invece lo spettacolo di Éric et Ramzy intitolato "Érickéramzy" (2005).
Il debutto con Mes amis
È il 1999, quando si mette a lavoro sul suo primo lungometraggio a soggetto. Si tratta di Mes amis con Yvan Attal, Karin Viard e suo fratello Serge Hazanavicius.
Il successo commerciale con OSS 117
Ma il successo vero e proprio (anche da un punto di vista commerciale per i quasi due milioni di euro al box office) arriva con la parodia francese di James Bond
Agente Speciale 117 al Servizio della Repubblica - Missione Cairo (2006) per il quale viene nominato ai César per la migliore sceneggiatura assieme a Jean-François Halin e che avrà così successo da avere un seguito
Agente Speciale 117 al Servizio della Repubblica - Missione Rio (2009), che porterà a 2.500 milioni di euro di incasso.
The Artist
È il 2011 l'anno in cui concepisce un film muto moderno che si ispira al cinema degli Anni Venti: The Artist. Chiama nel cast Jean Dujardin (star dei film di OSS 117), sua moglie Bérénice Bejo, John Goodman, James Cromwell e Penelope Ann Miller e dirige un film ambientato nella Hollywood del lontano 1927, quando George Valentin era un noto attore del cinema muto, la cui vita si incrocia con quella di un'aspirante attrice, Peppy Miller, ma anche con il drastico arrivo del sonoro. Fra musiche e didascalie, si ritrova ad avere in mano un Oscar non solo per il miglior film, ma anche per la regia, nomination per il montaggio e la sceneggiatura scritta a quattro mani con Anne-Sophie Bion. Guadagnandosi le stesse nominations anche per i BAFTA, gli European Film Award, i Golden Globe e i Goya. Dopo il racconto a episodi sull'infedeltà maschile (il film collettivo Gli infedeli, del 2012) torna a lavorare con la moglie nel drammatico The Search (2014), ambientato durante la seconda guerra in Cecenia del 1999. Nel 2017 dirige Louis Garrel ne Il mio Godard, mentre nel 2020 è dietro al progetto family Il principe dimenticato con Omar Sy. Nel 2022 presenterà al Festival di Cannes (fuori concorso) il film Cut - Zombi contro Zombi.
Attore
Ma Hazanavicius non si è limitato a essere un regista. Ogni tanto, per i suoi colleghi si è prestato a diventare attore. È il caso di Quattro delitti in allegria (1994) di Alain Berbérian con Alain Chabat, Didier (1997) e Mia moglie è un'attrice (2001) con Terence Stamp.
Vita privata
Michel Hazanavicius è stato per lungo tempo il compagno della regista Virginie Lovison, dalla quale ha avuto due figli Simone e Fantine. Poi si è sposato con l'attrice Bérénice Bejo, dalla quale ha avuto due figli Lucien e Gloria. Hazanavicius ha conosciuto la Béjo sul set di OSS 117 - Le Caire, nid d'espions.
Michel Hazanavicius torna al cinema con uno dei suoi primi successi in patria, Agente Speciale 117 al servzio della Repubblica - Missione Rio, distribuito nelle sale da I Wonder Pictures dal 29 luglio. Un grande successo alle spalle. Perché ha trovato il modo per parlare del cinema senza parlare, attraverso gli antichi codici, mai dimenticati di un linguaggio che ancora non ammetteva il sonoro nelle pellicole