Documentarista, sceneggiatore e regista cinematografico e, soprattutto, autore di videoclip musicali di notevole importanza storica (per via degli artisti che ne erano protagonisti), ha iniziato la sua carriera realizzando piccoli cortometraggi con le performances dei Sex Pistols e ha continuato per tutta la sua lunga carriera, con progetti che stavano a cavallo fra la settima arte e la musica (La grande truffa del rock'n'roll, Absolute Beginners, Sex Pistols - Oscenità e furore, il film collettivo Aria e il documentario Glastonbury). All'infuori di questo, un suo film degli Anni Ottanta è particolarmente noto anche in Italia per essere la quintessenza di uno stile pop all'ennesima potenza: Le ragazze della Terra sono facili.
Studi ed esplusioni
Julien Temple nasce a Kensington il 26 novembre 1953, figlio di Landon Temple, un organizzatore di viaggi presso la compagnia Progressive Tours e di una casalinga. Cresciuto assieme a sua sorella, Nina (che poi diventerà la nota Nina Temple, uno degli ultimi Segretari del Partito Comunista britannico), viene educato alla St. Marylebone Grammar School (almeno fino a quando non viene espulso per comportamento scorretto), alla William Ellis School e al King's College a Cambridge.
Vigo e i Sex Pistols
Per tutti questi anni, quindi per gran parte della sua formazione scolastica, ha ignorato largamente il cinema, provando per questo media pochissimo interesse, almeno fino a quando non scopre le opere del regista francese Jean Vigo. Vigo gli apre un mondo di possibilità comunicative talmente ampio da sembrare quasi infinito e, d'improvviso, assieme alla passione per il cinema, si accende anche quella per la musica, che nasce frequentando i locali londinesi dove il primigenio genere punk è di scena. Nel 1976, proprio grazie a queste nottate passate dentro i pub conosce una nuova band emergente: i Sex Pistols. L'amicizia che nascerà con loro sarà così stretta da spingere Temple a documentare audio-visivamente gran parte dei loro primi concerti. Tutto questo materiale andrà a comporre Sex Pistols Numer 1, il primo dei brevi documentari firmati da Temple sulle perfomances dei Sex Pistols. All'interno di quest'opera composta principalmente da brevi spezzoni, interviste televisive e concerti, si mostra l'ascesa della band fra il 1976 e il 1977.
La grande truffa del rock'n'roll
Il resto del materiale (e quello futuro) sarà invece utilizzato per un altro documentario, molto più famoso del precedente: La grande truffa del rock'n'roll (1980). Johnny Rotten e Sid Vicious hanno lasciato la band e tutta la storia del gruppo viene raccontata dal punto di vista del loro manager, Malcolm McLaren. Il film è originale sia nello stile, che nell'assunto di base che, come il titolo svela, è quello di spiegare in quale modo l'industria dello spettacolo riesce a manipolare il pubblico. Si parte con un quartetto rock diventato famoso per scandali, oscenità, parolacce e chi più ne ha più ne metta, e si arriva a sollevare il velo di Maya su un meccanismo pubblicitario e di promozione che vedeva i Sex Pistols come un gruppo punk puramente creato a tavolino. Temple, curiosamente, non fa alcun tipo di critica di fronte a questa strategia, anzi, la esalta negativamente. Invece di reagire come farebbe un qualsiasi fan di fronte all'accusa di vedere etichettata come "prodotto commerciale" la sua band preferita, cioè disprezzando chi lo ha ingannato, esalta queste dinamiche del mercato musicale. Quantomeno ambigua come reazione... Ma tralasciando questo aspetto, tecnicamente non si può rimanere indifferenti di fronte al suo stile che mixa con armonia crescente scene animate, alcune sequenze che fanno parte della grammatica documentaristica di base, e filmati di varia natura, aprendogli una strada che lo porterà a diventare uno dei maggiori e più importanti registi di videoclip.
Da Orson Welles ed MTV
Ma non è solo l'industria musicale a corteggiarlo. Nel 1983, la BBC chiede a Temple di dirigere un documentario della serie ARENA (si tratta di documentari dedicati a personaggi importanti del mondo della cultura) per il piccolo schermo, dal titolo It's All True, dal nome di un'opera incompiuta di Orson Welles risalente al 1942. Nel documentario, compare Welles stesso e comprende molti segmenti brevi, sia reali che immaginari, nonché alcuni cammei di star come Mel Brooks, Grace Jones, Koo Stark e Ray Davies. A questo, seguirà l'uscita nelle sale del cortometraggio Jazzin' for Blue Jean con David Bowie, che era stato realizzato per supportare la pellicola licantro-fiabesca di Neil Jordan In compagnia dei lupi. Sono anni, questi, in cui la fama di Temple, almeno in Inghilterra, come regista di video musicali è all'apice. Lavora con il già nominato Bowie, con i Kinks, con i Rolling Stones e con tanti altri artisti britannici, molti dei quali manderanno i videoclip da lui realizzati in un nuovo canale televisivo che si proponeva di trasmettere solo musica (un progetto decisamente innovativo per quei tempi). Il canale in questione era MTV.
Absolute Beginners
Di lì a pochi anni (1986-1987), Temple realizza anche il suo primo film a soggetto (che non poteva essere altro che un musical), la trasposizione cinematografica del libro di Colin MacInnes Absolute Beginners. Si tratterà di uno dei film più costosi della storia del cinema britannico, in cui il destino degli Studios coinvolti, oltre che di diverse carriere, avrebbe dipeso dal suo successo o dal suo fallimento. La critica, ancora prima del pubblico, lo stronca per mancanza di narrazione definendolo con disgusto «una misera serie di videoclip mal collegati». In effetti, il film mescola in un continuo turbinio di immagini, il genere documentaristico e quello a soggetto, la realtà con l'immaginazione, creando veramente una sorta di collage di frammenti presi in prestito da altre pellicole. Si salva solo la colonna sonora - che offre un ruolo dominante agli arrangiamenti di Gil Evans e alla presenza di Patsy Kensit, allora ancora diciottenne ma, già star del firmamento rock -, non mancano le lodi per David Bowie, Eddie O'Connell e James Fox e viene elogiata anche la fotografia di Oliver Stapleton. L'accusa principale che si fa alla pellicola è quella di compensare il vuoto narrativo di un film e i suoi punti morti con musica, danze e scenografie... per di più Temple non è Minnelli e questo ridimensiona di molto quelle che erano le sue ambizioni personali e artistiche. Ovviamente, con delle critiche tanto feroci, Absolute Beginners è un flop e di questo insuccesso, il prezzo più alto, lo pagherà la compagnia di produzione Goldcrest che andrà in fallimento.
Le ragazze della Terra sono facili
Per cercare di riprendersi dal fiasco, Temple si trasferisce negli Stati Uniti, dove uno Studio gli aveva offerto la regia di Le ragazze della Terra sono facili (nonché una serie di videoclip di Janet Jackson, Neil Young e Tom Petty). Temple si ritrova così a dirigere (senza sentirsi particolarmente motivato) Geena Davis e degli alieni iper-pelosi e colorati sotto cui si nascondono Jeff Goldblum, un Jim Carrey ancora agli esordi e Damon Wayans in un film che la critica italiana bolla come stupido, noioso, volgare e infarcito di gags di cattivo gusto, ma che il pubblico non tanto stranamente e in larga parte a causa della sua eccentricità estetica, apprezza.
Il film collettivo Aria
Nel 1987, partecipa con Robert Altman, Derek Jarman, Jean-Luc Godard e altri noti registi al film collettivo Aria, occupandosi di un segmento intitolato Rigoletto. Si tratta di un film formato da ben dieci brani tratti da dieci importanti opere liriche. Si tratta di un titolo suggestivo ma non abbastanza interessante per il pubblico.
Bullet
Dopo una lunga assenza dal grande schermo, Temple ritorna con un esempio di cinema eccessivo particolarmente di moda verso la fine degli Anni Novanta: Bullet. Sfruttando un'atmosfera decadente e ambigua, si delinea uno dei primi film dedicati al rap della storia del cinema mondiale.
Il ritorno in America: Vigo - Passion for Life
Si conclude così la sua esperienza nel cinema americano e Temple, finalmente, ritorna nel Regno Unito dove continua a dirigere pellicole e videoclip. Di particolare interesse, in quegli anni, è Vigo - Passion for Life (1998), che racconta l'appassionata relazione romantica fra il regista francese e la moglie sullo sfondo della diffusione della tubercolosi. Il film, purtroppo, non viene accolto molto bene dalla critica (venne definito «assolutamente terribile») e benché meno dal pubblico. Insomma, quello che doveva essere il tributo di Temple a colui che lo ha ispirato, diventa un immeritato biopic a un regista che di per sé era il più anarchico esteta della storia. Malgrado questo, nel 1999, la pellicola vince comunque un premio alla manifestazione Schermi d'amore di Verona.
Nuovi premi
Nel 2000, dopo tanti alti e bassi, Temple ottiene un altro importante riconoscimento per la sua carriera. Trattasi dell'Audience Award per il miglior documentario in lingua straniera al São Paulo International Film Festival. Il film meritevole di questo premio è Sex Pistols - Oscenità e furore (2000). Con un ritmo serrato, uno splendido montaggio-patchwork alla blob e numerose nuove interviste, si rilegge per la terza volta la storia dei Sex Pistols, dagli esordi ai concerti americani. Lo stile, stavolta, è molto più emotivo e si ristabiliscono delle verità storiche sulla band, nata sullo sfondo di un'Inghilterra povera e thatcheriana. Nel 2001, un altro premio (l'Emden Film Award) gli viene riconosciuto grazie alla pellicola Pandaemonium, che descrive l'amicizia fra i poeti romantici Samuel Taylor Coleridge e William Wordsworth. Finalmente, nel 2002, il Fantasporto gli offre un premio speciale alla carriera che è una nuova spinta professionale per Temple che lo spinge, fra il 2002 e il 2005, a completare un documentario sul Glastonbury Festival (Glastonbury, 2005). Seguirà un nuovo documentario, sulla vita di Joe Strummer, intitolato Joe Strummer - Il futuro non è. Nel 2008, esce invece The Eternity Man, tratto dall'opera musicale omonima di Jonathan Mills e Dorothy Porter, mentre l'anno seguente dirigerà il terzo film della sua trilogia punk Oil City Confidential, che però non ha la stessa potenza visiva dei primi capitoli. Nel 2010, viene il turno di Ray Davies con il biografico Ray Davies - Imaginary man e nel 2014, quello di Lenny Kravitz con Midnight Love. Nel mezzo, Sexual Healing, biopic su Marvin Gaye.
Vita privata
È attualmente sposato con la produttrice Amanda Temple e ha tre figli: l'attrice Juno Temple, Leo e Felix.