Regista e sceneggiatore irlandese trapiantanto in America, Sheridan ha saputo raccontare storie forti e sanguigne, saldamente ancorate alle sue origini ma fortemente moderne nello sguardo. Talento sbocciato tardivamente, dopo il suo esordio a 40 anni ha realizzato pochi film, che si sono in gran parte rivelati grandi successi di critica e pubblico.
Le origini irlandesi e il debutto alla regia
Nato e cresciuto in Irlanda, Sheridan si è trasferito in Canada e, successivamente, a New York all'età di 32 anni. Le sue origini di immigrato hanno un'influenza fondamentale su tutto il suo cinema e costituiscono il fil rouge della sua variegata, seppur breve, filmografia.
Dopo aver scritto in patria un paio di commedie teatrali, Sheridan fa il suo clamoroso debutto alla regia con Il mio piede sinistro, nel 1989: storia dell'artista irlandese Christy Brown, diventa un grande successo di critica e pubblico che permette ai protagonisti Daniel Day Lewis e Brenda Fricker di vincere l'Oscar, e vale a Sheridan le nomination per la regia e la sceneggiatura.
Gli anni 90 e la collaborazione con Daniel Day-Lewis
L'anno seguente dirige Il campo, un'altra storia che affonda le radici nella Storia della verde Irlanda. Nel 1993 sceglie ancora Daniel Day-Lewis come protagonista del durissimo Nel nome del padre, candidato a ben 7 Oscar. Il film affronta il controverso tema del terrorismo romanzando un caso realmente accaduto: quattro adolescenti accusati di aver commesso attentati per conto dell'IRA. Lo stesso tema ritorna in The Boxer, che vede nuovamente protagonista Day-Lewis, vero attore feticcio di Sheridan, qui nel ruolo di un ex esponente dell'IRA uscito di prigione dopo 14 anni. Il film ottiene la nomination al Golden Globe come miglior film drammatico. La storia di immigrato di Sheridan viene trasposta con echi autobiografici nel 2003 con In America - Il sogno che non c'era, che racconta la vicenda di una famiglia partita dall'Irlanda per raggiungere clandestinamente New York; ancora una volta Sheridan regala ai suoi attori performance degne delle nomination all'Oscar, come accade per Samantha Morton e Djimon Hounsou. Per l'occasione Sheridan, che da sempre è autore anche delle sceneggiature di tutti i suoi film, inizia una collaborazione alla scrittura con le figlie Naomi e Kirsten.
Successi recenti
Nel 2005 scrive e dirige un film anomalo nella sua filmografia: Get rich or die trying, con protagonista il famoso rapper statunitense 50 Cent; la storia di uno spacciatore che tenta di sfondare nel mondo del rap è stata stroncata da parecchi critici. Nel 2005 gira Brothers, remake americano del film danese di Susanne Bier Non desiderare la donna d'altri, in cui Sheridan affronta il difficile tema della guerra in Afghanistan, nuovamente dal punto di vista di una famiglia di tradizione irlandese. Passa poi al thriller con Daniel Craig e Rachel Weisz Dream House, del 2011. Nel 2016 presenta alla Festa del Cinema di Roma il film con Rooney Mara, Vanessa Redgrave ed Eric Bana Il segreto.
Nella solare cornice della Casa del cinema di Roma nel parco di Villa Borghese, dove era ospite dell'Irish Film Festa di Roma, il regista irlandese Jim Sheridan, tre volte nominato agli Oscar e autore tra gli altri di Il mio piede sinistro e Nel nome del padre, ha presentato il suo ultimo film Il segreto, al cinema dal 6 aprile. Questo è il suo ritorno in Irlanda dopo una lunga parentesi americana