Hiroyuki Kitakubo, è riconosciuto a libello internazionale come uno dei più brillanti disegnatori e registi di pellicole d'animazione del nostro tempo. Largamente acclamato per l'esplorazione dei sentimenti che ben si coniuga con l'intrattenimento, piace alla critica e anche al pubblico, ma c'è da fare un appunto. Ciò che lui presenta non sempre è adatto a tutti, si rimane personalmente sconvolti di fronte alla sua eroina principale: Saya, cacciatrice adolescente di vampiri che, con una katana in pugno, sferra attacchi a deformi non morti, inondandosi di sangue. Una sensazione straziante che risponde però a un'esigenza concreta di colpire lo spettatore visivamente.
Enfant prodige del disegno, a soli 15 anni entra nell'equipe di animazione di Mamoru Oshii che poi lo inserirà nel 1983 nel gruppo di disegnatori dell'anime Lamù (1983). Dall'eroina aliena comica passa al più serio e fantascientifico Robotech (1983), poi a SF Shineseiki Lensman (1984) e Macross (1984).
Il debutto come regista avviene quando firma un episodio dell'hentai (di genere erotico/pornografico) Cream Lemon (1984-1987), ma Kitakubo non è affatto sicuro che la strada del regista sia fatta per lui, così torna a fare il disegnatore per serie come il maho shojo (di genera magico per bambine) Il ritorno di Creamy (1984), e gli action-fantascientifici Battle Royal High School (1988) e Gunbuster (1988), seguiti dalla mitica pellicola Akira (1988), per la quale ricoprirà la veste di art director.
Passati gli Anni Ottanta, si sente finalmente pronto per la regia e così firma: il mecha (genere incentrato sui robot) Roujin Z (1991), il comico Golden Boy (1995) e soprattutto il suo capolavoro il gore Blood - The Last Vampire (2000), il primo film di animazione realizzato interamente in digitale che fa segnare a Kitakubo, un'altra tappa del suo percorso individuale, più che professionale, dato che esplora con attenzione e sagacia temi come la fuga dal mondo circostante, il rigetto per se stessi e la riscoperta del proprio ruolo. Un regista maturo e indipendente.