Scandalosamente commerciale secondo alcuni, irresistibile secondo altri... anzi altre, le più piccole, le teenagers, perché ha esposto a tutte loro un inedito Riccardo Scamarcio in una delle pellicole con più incassi della stagione 2007: Ho voglia di te. I critici italiani lo bacchettano: piatto, anonimo, poco valorizzatore delle cornici in cui si svolgono le vicende, poco bravo nella direzione degli attori. Ma nonostante questo, Prieto è comunque nel cuore di chi al solo nome di Scamarcio sospira felice e trasognante.
Il miglior cortometraggio
Dopo aver studiato fotografia nella sua facoltà in Spagna, ottiene una borsa di studio dalla Ralph M. Parsons Foundation nel 1991, con la quale si trasferisce a Los Angeles, dove si iscrive al California Institute of the Arts, nel corso di cinematografia. Dopo aver vissuto a Seattle e San Francisco, nel 2000 torna in Spagna entrando nello studio di produzione Albinana Films di Barcellona, dove comincia a lavorare come regista di spot pubblicitari. Ma è in un semplice cortometraggio, Bamboleho (2001) scritto con la collaborazione di Francisco Moreno Ocins che si fa notare, ottenendo una menzione speciale per il miglior documentario al Festival di Venezia e il premio per il miglior corto al Tribeca Film Festival, conquistandosi anche una candidatura ai Goya. A seguire verrano altri due corti: Mariposas de fuego (2003) e Condón Express (2005).
Il successo di Ho voglia di te
Nel 2007, accetta di trasporre sul grande schermo il romanzo omonimo di Federico Moccia Ho voglia di te (2007) con Riccardo Scamarcio, Laura Chiatti, Katy Louise Saunders, Filippo Nigro e Susy Laude, poi passa al romanzo di Maria Daniela Ranieri Meno male che ci sei (2009) con Stefania Sandrelli. Solido, fresco, giovanissimo, c'è da dire che dona a ogni film un taglio da cinema internazionale che va oltre quello che è il codice linguistico da fiction tv, facendo di lentezze e divagazioni una lettura che lo spettatore o la spettatrice può intraprendere solo se vuole.