Quella sua bellezza algida ed eterea, unita all'incredibile classe e carisma, ha reso Cate Blanchett una delle dive più sofisticate del panorama cinematografico.
Sembra che la parentela con il celebre pilota Louis Bleriot le abbia portato fortuna nella sua formidabile performance di Katharine Hepburn nel kolossal scorsesiano The Aviator, prova che le è valsa il premio Oscar come Migliore Attrice non Protagonista.
Di discendenze francesi, la star è figlia di un'insegnante australiana - June - e di un ex soldato della Marina Militare degli Stati Uniti: il texano Robert Blanchett.
Cate ha anche due fratelli: Bob, informatico, e Genevieve, scenografa teatrale.
"Egittowood", la svolta
La morte del padre, causata da un attacco di cuore quando la piccola aveva solo 10 anni, rappresenta un punto di svolta per la bambina che decide di riversare il suo dolore nella danza e nel pianoforte.
Durante l'adolescenza, inizia a recitare nel teatro del collegio femminile metodista che frequenta.
Ottenuta la maggiore età, la ragazza dà una svolta alla sua vita partendo alla volta dell'Europa. Costretta a lasciare l'Inghilterra per un visto scaduto, si ritrova in Egitto: nell'albergo dove alloggia stanno girando un film sul pugilato e la giovane viene utilizzata come comparsa.
Questa esperienza si rivela assai illuminante, tanto da farla follemente appassionare alla settima arte.
Frequenta così il National Institute of Dramatic Art, intraprendendo inoltre gli studi di belle arti e di economia.
Un'attrice eclettica
Dopo aver calcato numerosi palcoscenici e lavorato in alcune produzioni televisive, la fanciulla si mette in evidenza in raffinate pellicole come Paradise Road e Oscar & Lucinda.
Nel 1998 impressiona le platee di mezzo mondo grazie alla sconvolgente nonché sublime interpretazione della Regina Vergine Elizabeth, aggiudicandosi un Golden Globe e una nomination agli Academy Awards.
Dodici mesi dopo Anthony Minghella la ingaggia ne Il talento di Mr. Ripley e nel 2000 indossa i panni della dolce sensitiva in The Gift di Sam Raimi.
In seguito la Blanchett è contesa da due attraenti rapinatori in Bandits, risplende nelle elfiche vesti di Galadriel nella trilogia de Il Signore degli Anelli e perde la testa per Giovanni Ribisi in Heaven.
Nel 2003 presta il suo volto alla determinata giornalista irlandese Veronica Guerin nel biografico Veronica Guerin - Il prezzo del coraggio. Viene inoltre diretta da Ron Howard nel Western drammatico The Missing.
Successivamente, Cate è la giornalista impegnata ne Le avventure acquatiche di Steve Zissou e la turista americana in Marocco in Babel di Inarritu, nonché la professoressa perseguitata di Diario di uno Scandalo. Come se non bastasse, si ritrova inghiottita in un turbine di complotti nel noir di Steven Soderbergh Intrigo a Berlino.
Nel 2007, la pluripremiata attrice incarna di nuovo per Shekhar Kapur la regina Elisabetta in The Golden Age. E' inoltre impegnata sul set di The Curious Case of Benjamin Button per la regia di David Fincher.
Nel 2008 prende parte al nuovo episodio della saga Indiana Jones, in Indiana Jones e il regno di cristallo, e presta la sua voce a Gran Mamare nel delizioso cartone Ponyo sulla scogliera. Viene scelta poi da Ridley Scott come Marion Lexloy nella nuova versione di Robin Hood (2010), mentre un paio d'anni dopo la vediamo fedele a Peter Jackson per la saga Lo Hobbit. Nel 2013 un altro ruolo strabiliante: quello di Jasmine/Jeanette, protagonista in crisi del film di Woody Allen Blue Jasmine; un ruolo che le regala un Golden Globe come miglior attrice protagonista in un film drammatico e il premio Oscar 2014 come miglior attrice protagonista. La rivediamo anche nel film di George Clooney come regista The Monuments Men e si dedica poi ad opere fantastiche come Dragon Trainer 2 (come doppiatrice), Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate e l'atteso Cenerentola di Kenneth Branagh, in cui interpreta la matrigna cattiva. Tornerà a lavorare con Todd Haynes per il film pluricandidato ai Golden Globes Carol. Nello stesso anno è l'affascinante produttrice televisiva Mary Mapes nel film biografico di James Vanderbilt Truth - Il prezzo della verità e lavorerà con Terrence Malick (con cui già aveva girato Knight of Cups) in Voyage of Time: Life's Journey. Inoltre nel 2017 è in Thor: Ragnarok. Dopo Ocean's 8 e Che fine ha fatto Bernadette?, la troviamo nel film di Adam McKay Don't Look Up e in quello di Guillermo Del Toro La fiera delle illusioni. Grazie al ruolo di Lydia Tár nel film Todd Field Tár si aggiudica la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile alla Mostra del Cinema di Venezia 2022 e il Golden Globe come migliore attrice in un film drammatico.
Nel 2024 sarà diretta invece da Eli Roth in Borderlands.
L'attrice è sposata dal 1997 con il produttore Andrew Upton, con cui ha avuto quattro figli.
Acclamato al Sundance Film Festival e pensato inizialmente come installazione artistica, il video progetto artistico Manifesto finisce sul grande schermo per una tre giorni in cui sarà possibile ammirare appieno tutto il talento e la versatilità di un'attrice del calibro di Cate Blanchett. Nel film si succedono con soluzione di continuità tredici diverse situazioni, personaggi, caratterizzazioni, performance ed espressioni artistiche che la vedono trasformarsi radicalmente di volta in volta