È considerato il fondatore del nascente cinema sovietico. Come molti altri registi, Kuleov giunse al cinema dopo la Rivoluzione, e come molti altri era sorprendentemente giovane - nel 1917 aveva appena 18 anni. Dal momento che in Unione Sovietica non era disponibile pellicola sufficiente per girare lungometraggi a soggetto, Kuleov fu costretto a incanalare le sue energie nella creazione di un 'laboratorio' come scuola di addestramento per le nuove leve. Kuleov e i suoi studenti si limitavano così a 'provare' opere che non sarebbero mai state realizzate, i cosiddetti «film senza pellicola». È in questo periodo che Kuleov per la prima volta sviluppò l'idea che la natura specifica del cinema, la sua superiorità rispetto al teatro, risiedeva nella tecnica del montaggio. Una serie di esperimenti gli suggerì che ogni sequenza assumeva significato grazie al contesto nel quale era inserita - vale a dire attraverso il riferimento alle scene che la precedevano o la seguivano sullo schermo. Alterando il contesto, cioè collocando le varie riprese in modo diverso, l'intero significato poteva risultare completamente trasformato. Questa scoperta - cruciale in rapporto agli sviluppi successivi delle teorie cinematografiche sovietiche - fu definita «effetto Kuleov». Lev Kuleov fece anche pratica di riprese viaggiando sui treni durante la guerra civile e utilizzò il materiale così raccolto per il suo film di propaganda Na Krasnom Fronte (1920). Il suo primo film a soggetto fu una delle commedie mute sovietiche di maggior successo: la felice satira Le avventure di Mr. West nel paese dei bolscevichi (1924). Seguirono il thriller Il raggio della morte (1925) e un'opera di impostazione psicologica, Dura Lex (1926), ambientata nello Yukon durante la corsa all'oro. Kulecov diresse altri tre film muti e nel 1929 pubblicò il suo più importante contributo alla teoria cinematografica, un volume sull'arte del cinema, «Iskusstvo Kino». Il grande valore di Kuleov va molto al di là dei suoi film, perché egli riuscì a influenzare la maggior parte dei cineasti sovietici non solo attraverso lo sviluppo delle sue idee sul montaggio, ma anche con i suoi sforzi per incoraggiare uno stile naturalistico di recitazione cinematografica, collegandosi agli esperimenti cosiddetti 'bio-meccanici' del regista teatrale e cinematografico Vsevolod Mejerchol'd, che si proponeva di insegnare agli attori l'uso del proprio corpo sulla scena. Kuleov stimolava i suoi attori a liberarsi dalla convenzionalità della consueta recitazione teatrale. «La personalità - diceva - è straordinariamente importante per l'attore naturalista... L'attore normale può lavorare per registi di ogni tendenza. L'attore naturalista invece, lavora solo per il regista che gli è stato maestro e per il limitato circolo di persone che ne condividono le idee».