Nato nei dintorni di Parigi da una famiglia di origini magrebine, Rachid Bouchareb inizia il suo percorso professionale lavorando dal 1977 al 1983 come assistente nel canale televisivo nazionale francese. Il suo interesse si rivolge in particolare alla regia e, dopo aver realizzato diversi cortometraggi, nel 1985 si mette alla prova nel lungometraggio con Baton Rouge.

Una filmografia multietnica
Fin dal suo esordio dietro la macchina da presa, Bouchareb mette a fuoco i temi che scandaglierà nella sua filmografia: l'immigrazione, la sensazione di sradicamento delle popolazioni che vivono a contatto tra due culture e nel suo esordio, Baton Rouge, racconta la storia di tre ragazzi che partono alla volta degli Stati Uniti alla ricerca di un lavoro.
Nel 1988 fonda una casa di produzione insieme a Jean Bréhat, la 3B.
Ancora una storia multietnica per Bouchareb, che nel 1995 racconta con Poussières de vie la relazione fra un ufficiale nero americano e una vietnamita, ottenendo un importante successo di critica e la nomination all'Oscar per il Miglior film straniero.

Cavaliere della Legione d'Onore con Indigènes
Nel 2001 si presenta in concorso a Berlino con Little Senegal, girato nella comunità afro-americana di Harlem, e con esso raccoglie il suo primo successo di pubblico in Francia. Cinque anni dopo presenta il film che lo consacrerà definitivamente ad occhi di critica e pubblico, Indigènes (tre milioni guadagnati nelle sale francesi), che racconta delle migliaia di soldati magrebini morti nel 1943 per la Francia, durante il conflitto mondiale. Il film riceve a Cannes 2006 il premio collettivo per la Miglior interpretazione maschile (spicca quella di Jamel Debbouze) e la nomination agli Oscar, ma non manca di suscitare polemiche e accesi dibattiti in patria, tanto da scuotere le autorità politiche: l'allora presidente Jacques Chirac rivalorizza le pensioni dei vecchi soldati africani e a Rachid Bouchareb viene conferito il prestigioso riconoscimento di Cavaliere della Legione d'Onore.

Film che provocano fermento
Il lungometraggio successivo, London River, di cui Bouchareb firma anche la sceneggiatura, affronta una pagina dolorosa della storia recente come quella degli attentati del 2005 nella metropolitana di Londra; Bouchareb pone sullo stesso livello, senza distinzioni razziali o religiose, un musulmano e una donna cristiana, accomunati nella dolorosa ricerca dei figli scomparsi nell'attentato.
Il concorso ufficiale della 63a edizione di Cannes ha l'onore di accogliere Uomini senza legge che, come gli altri film del regista d'oltralpe, suscita polemiche e fermento nella società civile e politica francese; si racconta un arco temporale di trentacinque anni di tre fratelli algerini a contatto con le vicende storiche che hanno visto protagoniste Algeria e Francia, tra cui il massacro di Sétif e Guelma e altri avvenimenti legati al colonialismo francese in Africa. La bruciante pellicola ha ottenuto la candidatura agli Oscar 2011 come Miglior film straniero.
Torna a dirigere un film nel 2012, con la storia di due donne di Chicago decise a cambiare vita in Just Like a Woman, inetrpretato da Sienna Miller e Golshifteh Farahani.