Un aspetto di Hollywood che assomiglia molto al romanzo gotico "Frankenstein" di Mary Shelley: prima crea i suoi mostri e poi cerca di distruggerli. Tom Cruise è esattamente questo, cullato nel sempreverde serraglio delle giovani promesse anni Ottanta, è poi sfuggito al controllo dei creatori del suo mito, che andavano in netto contrasto con il suo individualismo da divo. Nonostante questa cagione di dolore, per chi lo vorrebbe meno glamour e un po' più attore, Tom Cruise rappresenta il sogno di ogni giovane imbranato che si avvicina al mondo del cinema, con la speranza di essere conferito di quella magica aura, oggi molto cool, che va sotto il nome di "star". C'è da dire che ha ben dosato il suo fascino con delle perfette interpretazioni, riuscendo ad apparire eccezionale anche nel ruolo più improbabile, come quello di un freddo e brizzolato killer. «Non ho la pretesa di interpretare il personaggio. Io sono il personaggio. Quello che cerco in un ruolo è la sfida che mi permette di esplorare orizzonti che io neanche sospetto possano esistere, oppure dei territori nei quali non ho mai messo piede. Non voglio venire ricordato solo come un paio di bicipiti con un sorriso appiccicato».
Origini e formazione
Cugino degli attori William e Amy Mapother, unico maschio fra quattro figli di un ingegnere elettrico, il cui lavoro costringeva la famiglia a cambiare città continuamente - infatti Tom Cruise all'età di 14 anni ha frequentato ben 15 scuole diverse fra Stati Uniti e Canada -, ha visto il divorzio dei genitori all'età di 12 anni. Mentre due anni più tardi, credendo di sentire la vocazione si chiude in un seminario francescano per un anno, rendendosi conto, solo dopo, che la "chiamata" non era affatto per lui. Stabilitosi con sua madre e il nuovo marito a Glen Ridge, nel New Jersey, mentre frequentava il liceo di Glen Ridge High School si rende contro del suo forte interesse per la recitazione, così abbandona una volta per tutti i suoi "disegni religiosi", lasciando anche la scuola e, all'età di 18 anni, si trasferisce a New York, dove spera di diventare un attore, entrando al Neighborhood Playhouse School of Theatre, dove studia sotto Sanford Meisner.
In principio era il dramma
Ottimo nelle parti drammatiche, esordirà nella pellicola di Franco Zeffirelli Amore senza fine (1981) accanto a Brooke Shields, James Spader e Ian Ziering, seguito da Taps - Squilli di rivolta (1981) di Harold Becker. Fidanzatosi con l'attrice Melissa Gilbert, apparirà anche in I ragazzi della 56^ strada (1983) di Francis Ford Coppola.
Carriera in ascesa
Ma sarà sul set della commedia Risky Business - Fuori i vecchi... i figli ballano (1983) di Paul Rickman che troverà non solo il suo primo ruolo da protagonista, ma anche il suo primo grande amore, la sfortunatamente dimenticata attrice Rebecca De Mornay. Il suo ballo in camicia, mutande e calze bianche gli porterà l'acerba popolarità di cui ha bisogno e lo introdurrà nel set di Un week-end da leone - Una gita da sballo (1983), teenager-movie firmato da Curtis Hanson.
Sarà soprattutto grazie ai fratelli Scott che la fama di Cruise aumenterà a livello esponenziale. Il primo, Ridley, lo dirigerà nel fantasy Legend (1985) che sarà però un flop, mentre andrà decisamente molto meglio per Tony Scott che farà di Tom Cruise un asso dell'aeronautica militare statunitense in Top Gun (1986) e Giorni di tuono (1990). Martin Scorsese lo affiancherà a Paul Newman in Il colore dei soldi (1986) ma, lasciata la De Mornay, sposerà l'attrice Mimi Rogers che lo introdurrà nella setta di Scientology. Affiancato alla nostra Valeria Golino, ma soprattutto a quel genio della recitazione di Dustin Hoffman, sarà diretto da Barry Levinson in Rain Man - L'uomo della pioggia (1988).
Nato il 4 luglio (1989) di Oliver Stone lo trasformerà da idolo delle ragazzine americane/sex symbol ad attore impegnato: il ruolo di un ragazzo che, dopo essersi arruolato nei Marines ed essere partito per il Vietnam, torna dalla guerra paralizzato e con dei gravi problemi nel reinserimento sociale e familiare, lo porteranno al suo primo Golden Globe come miglior attore in una pellicola drammatica, ma anche al primo Oscar sfuggito... Il primo di una lunga serie, fra l'altro, perché l'Academy, per motivi sconosciuti, non ha mai visto di buon occhio questo attore dal sorriso smagliante.
Amore, passioni, grandi regie e interpretazioni indimenticabili
Innamoratosi dell'algida attrice australiana Nicole Kidman (conosciuta sul set di Giorni di tuono), Tom Cruise divorzia dalla Rogers nel 1990, per sposare il 24 dicembre dello stesso anno la donna che lo accompagnerà una decina d'anni, alla faccia di chi lo vorrebbe gay! Ma per problemi di sterilità, i due sono costretti ad adottare due figli: Isabella e Connor. Diventano la coppia più glamour di Hollywood e, a sfruttarli immediatamente in tutto il loro fulgido splendore, arriva Ron Howard che confezionerà apposta per i due la pellicola Cuori ribelli (1992).
Più che convinto che Scientology lo abbia guarito dalla dislessia, recita per Rob Reiner in Codice d'onore (1992), dividendo il set con quel diavolaccio di Jack Nicholson, passando poi a scontrarsi (ma solo nel film) con Gene Hackman in Il socio (1993) di Sydney Pollack. Nel 1994, oltre a ottenere la licenza di pilota di aerei, recita per Neil Jordan in Intervista col vampiro (1994) nella parte dello scabroso vampiro Lestat, scatenando peraltro le ire furibonde della scrittrice Anne Rice (dal cui libro omonimo è tratto il film) che lo considerava un pessimo attore. Sottaciuta la Rice, anche grazie al successone del film, il bel Cruise recita per Brian De Palma nell'adrenalinico Mission: Impossible (1995) e nei suoi seguiti; inoltre, dopo il rifiuto di Tom Hanks, accetterà il ruolo di Jerry Maguire (1996) per la pellicola omonima di Cameron Crowe. La parte del press agent Maguire in crisi esistenziale (la cui interpretazione è stata ispirata da un Tony Curtis eccellente in Piombo rovente) gli porta il secondo Golden Globe, ma anche questa volta sfuma l'Oscar.
Considerato per Matrix e Nemico Pubblico, nonché per Il talento di Mr. Ripley, accetta di recitare in quello che sarà l'ultimo film di Stanley Kubrick: Eyes Wide Shut (1999), accanto alla moglie. Si alza un polverone mediatico per il realismo delle scene erotiche (peraltro inesistenti) che lo vedrebbero protagonista assieme alla Kidman. Ovviamente è tutta un'azione di marketing fatta dal suo entourage: nasce infatti il celebre e temuto "Cruise Control", vale a dire il pieno controllo dell'attore su ogni aspetto della produzione, che gli inimicherà Hollywood una volta per tutte. È troppo perfino per Nicole Kidman che divorzia dall'attore nel 2001, stanca ormai di quell'ossessione del rispetto per la privacy e dell'autocelebrazione di Cruise come mito della recitazione.
Lui si consolerà prima fra le braccia della spagnola Penelope Cruz, conosciuta sul set di Vanilla Sky (2001) e che tenterà di convertire a Scientology - motivo che spingerà la cattolicissima Cruz a piantare in asso il divo hollywoodiano -, e poi in quelle dell'attrice colombiana Sofia Vergara che si comporterà similmente alla precedente fiamma. Speciale Nastro d'Argento nel 2000, sarà scelto da Paul Thomas Anderson per Magnolia (2000), incantevole film dove interpreta un guru del maschilismo che si scioglierà in lacrime per la morte del padre. Altro Golden Globe come miglior attore non protagonista, ma un pugno di mosche per l'Oscar. Anche se, per alcuni critici statunitensi, la sua migliore performance è stata quella nel film di fantascienza Minority Report (2002) di Steven Spielberg, tratto da un romanzo di Philip K. Dick, nel quale interpreta l'agente John Anderson inguaiato in un ipotetico futuro omicidio.
Ultimi lavori che confermano il successo di un mito
Edward Zwick (L'ultimo samurai), Michael Mann (Collateral), ancora Spielberg (La guerra dei mondi) conferiranno a Cruise quel coraggio, quella cattiveria e tanto di quel patriottismo che sarà difficile comprendere quale sia il vero Tom Cruise e quale sia il Tom Cruise che appare sul grande schermo. Tanto che, in Italia, alcuni addetti ai lavori storceranno un po' il naso di fronte al suo David Speciale.
La relazione, con conseguente matrimonio, con Katie Holmes, giovanissima attrice americana (già moglie del muscoloso attore coetaneo Chris Klein), sposata in Italia, sul lago di Bracciano, mostrerà un nuovo Tom Cruise. Un Tom Cruise che nessuno si sarebbe mai aspettato. Consacrato da tutte le riviste di gossip come il divo più antipatico di Hollywood, Cruise in effetti sfrutta la sua popolarità e i media per parlare solo e unicamente di se stesso. Terribili i commenti e le imitazioni del suo agire nel salotto della regina dei talk show americani Oprah Winfrey e ancora più temibili le sue dichiarazioni scientologyste (mangiare la placenta della figlia Suri, avuta dalla Holmes, ha fatto rabbrividire il mondo). La fama di Cruise si macchia di quell'egocentrismo e di quella prepotenza tutta americana che la stampa di tutto il mondo non gli perdona. «Quando decido una cosa, niente e nessuno mi può fermare», giovane e potentissimo, dunque, non crede certo al fatalismo! Perde tutta la sua umiltà, per questo è perfetto nel ruolo di un senatore nel film di Robert Redford Leoni per agnelli (2007) con Meryl Streep oppure in quello del nazista in Operazione Valchiria (2008) con Kenneth Branagh e Terence Stamp. E dopo l'adrenalinico Innocenti bugie, interpretato al fianco dell'amica Cameron Diaz, Cruise si lancia nella sua quarta missione impossibile in: Mission Impossible - Protocollo Fantasma, questa volta diretto da Brad Bird, prima di approdare a un ruolo simile al memorabile Frank T.J. Mackey di Magnolia nel musical Rock of Ages (2012) di Adam Shankman, film in cui interpreta il ruolo di un divo degli anni Ottanta. Lo stesso anno è protagonista del film di Christopher McQuarrie Jack Reacher - La prova decisiva, nel 2013 interpreta Oblivion di Joseph Kosinski e nel 2014 è in Edge of Tomorrow di Doug Liman. L'anno successivo lo vediamo in una nuova Mission: Impossible - Rogue Nation. La saga delle 'missioni impossibili' continua con il sesto capitolo M:I 6 - Mission Impossible diretto ancora una volta da Christoper McQuarrie, mentre sarà Edward Zwick a dirigerlo nel sequel Jack Reacher - Punto di non ritorno (2016). Sono molti i progetti successivi: oltre a Top Gun 2 e Mission Impossible 6, lo vedremo come protagonista de La mummia, insieme a Russell Crowe, e poi nel film di Doug Liman American Made.
Onnipresente nelle cronache mondane, dove si dipinge pieno di stordente romanticismo, ci rammarichiamo del fatto che non metta da parte questa ostinazione quasi infantile... Anche se... Anche se ci dobbiamo togliere tanto di capello di fronte al Tom Cruise attore che ha magistralmente interpretato paralitici e vampiri da toglierci il fiato... Diciamocelo, chi di noi maschietti non sarebbe voluto essere Tom Cruise, almeno una volta nella vita?