Nata il 2 maggio 1962 a Philadelphia, Tamara Jenkins si trasferisce ben presto (a soli sei anni) a Beverly Hills con il padre e i due fratelli in seguito alla separazione dei genitori.
Si sposta a Boston con un fratello e poi a New York, dove si laurea in Cinema e molto presto inizia a calcare i palcoscenici. Dal teatro d'avanguardia di New York passa al grande schermo. Ma presto anche il ruolo di attrice le sta stretto: la Jenkins decide di passare alla scrittura e alla regia, prima di cortometraggi per la televisione e poi di lungometraggi. Il suo esordio dietro la macchina da presa, L'altra faccia di Beverly Hills, prodotto da Robert Redford e molto apprezzato al Sundance Film Festival, è la commedia semi-autobiografica che la consacra come uno dei più promettenti talenti del panorama indipendente americano. Dopo il successo di critica del film, la regista si dedica ancora alla scrittura (lavora per anni a un adattamento per lo schermo della biografia di Diane Arbus, che non ha mai visto la luce), pubblicando su diverse riviste letterarie.
A quasi dieci anni di distanza dal suo primo film, torna dietro la macchina da presa per dirigere Philip Seymour Hoffmann, Laura Linney e Philip Bosco ne La famiglia Savage, commedia familiare amara e dal sapore tipicamente indie (prodotta da Alexander Payne) che riesce ad affrontare con leggerezza e delicatezza temi difficili come la vecchiaia, la morte e i rapporti familiari.