Brava è brava. Diventata popolare prima nei teatri e poi consacrata anche dal cinema, ha passato la sua vita a ballare e cantare con successo sui palcoscenici d'Italia, conquistandosi anche una fetta di grande schermo con il suo humour. Un'attrice con il cervello che ha fatto della sua arte la sua vita. Felina, diva-antidiva, dagli impegni teatrali alle pellicole comiche è stato un passo estremamente corto per lei che ha talento.
Dopo aver seguito i corsi di recitazione tenuti da Elsa Merlini, partecipa a un concorso per annunciatrice radiofonica indetto dalla Rai, classificandosi al 2° posto. Rinuncia però a quella carriera e sceglie il palcoscenico, esordendo nel 1948 nella compagnia di Laura Carli ne "Caldo e freddo" di William Crommelynck. Poi entra nella compagnia Pagnani-Cervi-Calindri, nella quale interpreta "Ondine" di Jean Girardoux, la Porzia dello shakesperiano "Il mercante di Venezia", ma anche "L'albero dei poveri", "Harvey" e "I figli di Edoardo". Ma bisogna aspettare il 1950 per vederla sul grande schermo nel suo film di debutto Lo zappatore di Rate Furlan con Gabriele Ferzetti, Marisa Merlini e Tecla Scarano.
Subito dopo essere entrata nella Compagnia del Teatro Stabile di Genova e poi nel Gruppo Teatrale Gli Associati, con Ivo Garrani, Giancarlo Sbragia ed Enrico Maria Salerno, si lega a quest'ultimo anche sentimentalmente, diventandone la compagna e avendo da questi anche una figlia Chiara Salerno, apprezzata attrice e doppiatrice. Con lui interpreta la fortunata serie tv La famiglia Benvenuti (1968), ma era presente anche nella miniserie Il giornalino di Gian Burrasca (1964) diretta da Lina Wertmüller, nel ruolo della bonaria signora Stoppani.
Successivamente, sempre nell'arco degli anni Sessanta, si alternerà fra teatro e cinema. Nel primo reciterà ne "La vita è sogno" di Pedro Calderòn, con Alberto Lupo e Gianrico Tedeschi, ma anche: "Baciami, Alfredo!", "Alfa Beta", "Occupati di Amelia!", "L'anatra all'arancia" (con Alberto Lionello e nel ruolo che cinematograficamente andò a Monica Vitti, per via di un suo infortunio durante la messa in scena), "Anche i bancari hanno un'anima" e "La vedova scaltra". Mentre nel secondo è scelta per piccole parti in pellicole leggere come Lo scippo (1965) di Nando Cicero con Paolo Ferrari, il quale si unirà a lei teatralmente.
Tra i titoli più importanti della sua filmografia è da menzionare: la pellicola horror Operazione paura (1966) di Mario Bava e la commedia scritta, diretta e interpretata da Alberto Sordi Io e Caterina (1980). Regina del palcoscenico italiano, a suo agio in commedie brillanti, eccola in compagnia di Ferrari nella messa in scena di lavori di successo come "Fiore di cactus" di Pierre Barillet e Jean-Pierre Grédy, "Senti chi parla" (1989), "Vuoti a rendere" (1989), "Sinceramente bugiardi", entrambi per la regia di Giovanni Lombardo Radice. Ma, seppur grande attrice italiana, non snobba il tubo catodico, soprattutto quando a volerla è Enrico Maria Salerno, che la inserisce nel suo telefilm "Disperatamente Giulia" (1989), tratto da un romanzo di Sveva Casati Modigliani.
Gli anni Novanta sono tutti dedicati al teatro: "Gin game" (1990), "Diario di una cameriera" (1991), "Et moi... et moi!" (1991), "La cicogna si diverte" (1992), "Colpo di sole" e "Il clan delle vedove" (1996), senza dimenticare lo strepitoso successo e i consensi della critica strappati nell'interpretazione della ladra Céline ne "Madame Lupin", nella stagione 1997-98. Eppure non abbandona quel suo lato domestico e quotidiano che la fa recitare nella soap opera italiana "Un posto al sole", nelle miniserie "Compagni di scuola" (2001) e "Una famiglia in giallo" (2005), dove è l'amata nonna investigatrice Caterina. Apprezzata doppiatrice è stata la voce di Natalie Wood e Maggie Smith.
Non vi basta ancora? Nemmeno a lei: ha lavorato ininterrottamente, senza pause da quando ha messo per la prima volta il piede sul palcoscenico, diventando una delle più apprezzate attrici italiane.
Si è spenta a 97 anni nel giugno 2019 a Roma, dopo una vita spesa in palcoscenico.