Jean Gabin (Jean-Alexis Moncorgé) è un attore francese, è nato il 17 maggio 1904 a Parigi (Francia) ed è morto il 15 novembre 1976 all'età di 72 anni a Neully-sur-Seine (Francia).
Nel 1971 ha ricevuto il premio come miglior attore al Festival di Berlino per il film Le chat, l'implacabile uomo di Saint-Germain. Dal 1951 al 1971 Jean Gabin ha vinto 5 premi: David di Donatello (1959), Festival di Berlino (1959, 1971), Festival di Venezia (1951, 1954).
Non c'è un solo Gabin ma ne esistono ben tre. Quello che inizia la sua carriera con i film di Jean Duvivier, vittima romantica della gelosia o della passione (Il giglio insanguinato, La bella brigata, Pepé-le-Moko). Il senso dell'onore virile in un universo proletario di cui diviene l'eroe, lo sguardo di chi ha conosciuto l'infelicità e ancora ne porta i segni lo contraddistinguono e lo fanno diventare il secondo Gabin, quello che gira con Jean Renoir alcuni dei suoi film migliori (Verso la vita, La grande illusione, L'angelo del male). Ormai i personaggi rischiano di essere assorbiti dall'unicità del suo volto rude ma onesto. Ma Gabin è sempre attento a indagare nelle loro psicologie per non schiacciarle con la sua personalità. Il terzo incontro fondamentale è quello con la coppia Carné-Prévert con cui gira Il porto delle nebbie e Alba tragica che gli consente di sviluppare dei personaggi sempre più legati a un pessimismo esistenziale. La Seconda Guerra Mondiale costituisce uno spartiacque nella sua carriera. Il fisico ormai non più scattante e la canizie lo spingono ad ammorbidire la sua 'maschera' consentendogli di comparire in ruoli che vedono il trionfo popolare nei panni del commissario Maigret da Simenon. Anche quando si lascerà andare ad accettare parti in film di serie B avrà sempre modo di riscattarsi con uno sguardo di quelli solamente 'suoi'.