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Hesperia

Hesperia (Olga Mambelli). Data di nascita 9 luglio 1885 a Forlì (Italia) ed è morto il 30 maggio 1959 all'età di 73 anni a Roma (Italia).

Arrivò al cinema dopo una lunga attività nel teatro di varietà, dove per anni s'era esibità in un numero d'attrazione in auge nei teatri europei all'inizio del secolo: i tableaux vivants. A scritturarla è il barone Fassini, uno dei patron della Cines, il quale in questa mercuriale romagnola dalla complessione fisica matronale intravvede una sicura personalità cinematografica. La affianca ad un esperto e corretto partner, Ignazio Lupi, e ne fa l'interprete di una serie di melodrammi in due o tre bobine, secondo lo standard dell'epoca, che la rendono immediatamente una beniamina delle platee cinematografiche.
«Passa per attrice tragica - rileva scherzosamente un suo biografo di qualche anno dopo - ma la trovo efficace anche nelle parti allegre: trovo anzi che il suo sorriso persuade più del suo cipiglio». È indubbio che Hesperia si riveli attrice piena di comunicativa e straordinariamente duttile: in Zuma (1913), soggetto del ventunenne Augusto Genina, è addirittura una negra.
Legatasi al regista Baldassarre Negroni, che sposerà nel 1923, al suo ritiro dal cinema, Hesperia passa alla Tiber-Film di Roma nel 1915, occupando il posto lasciato libero dalla Bertini, trasferitasi alla Caesar e, tra le due attrici, si svilupperà una gara di emulazione, saccheggiando entrambe il repertorio letterario e teatrale del tempo, Sardou, Bataille, Zola, Niccodemi. Tanto ammantata di solennità era l'apparizione della Bertini, quanto invece Hesperia era irrequieta e conviviale, ma anche capace di sfuriate che sono rimaste rinomate. Il clou della rivalità si avrà con la contemporanea realizzazione di due versioni di La signora delle camelie, che divideranno nei giudizi pubblico e critica su chi abbia meglio reso gli spasimi di Margherita Gautier.
Nei dieci anni della sua attività cinematografica, dal 1912 al 1922, Hesperia ha interpretato una settantina di film, andati per la maggior parte perduti. Vogliamo ricordarla come Casque d'Or in Anime buie (1916), in coppia con Za-la-Mort (Emilio Ghione): «Hesperia è sempre una magnifica attrice. Il suo divino sorriso, i suoi gesti, le sue espressioni - è il critico del "Tirso" a dirlo - sono sempre di una deliziosa efficacia», e ancora in Il figlio di Madame Sans-Gêne (1921), che costituì uno dei suoi maggiori successi. Il film tenne per circa un mese al cinema delle Quattro Fontane di Roma a sala sempre esaurita, ottenendo recensioni superlative, specie per l'interprete: «La Hesperia è riuscita addirittura superba nella difficile parte di Madame Sans-Gêne - scrive "La Rivista Cinematografica" di Torino all'uscita del film in quella città - ha reso alla perfezione, oltre alla comicità, la parte passionale di madre che manca alla simpatica creatura di Vittoriano Sardou».

Da Le dive del silenzio, Le Mani, Genova, 2001.

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Muto, (Italia - 1913), 40 min.
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