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Nathalie Lissenko

Nathalie Lissenko (Nataljia Andrijanovna Lisenko) è un'attrice russa, è nata nel 1886 ed è morta nel 1969.

Popolarissima nel cinema russo degli anni Dieci, interprete di drammi psicologici o di adattamenti di opere teatrali o letterarie, spesso al fianco di Nikolai Panov e poi di Ivan Mosjoukine, che divenne suo marito, Nathalie, bellezza bruna malgrado le sue origini, aveva una figura matronale e piuttosto statica: la sua recitazione era tutta nelle sfumature del volto, un alzare di ciglia, un impercettibile movimento delle labbra, uno sguardo che poteva fulminare o illuminarsi in un dolce sorriso.
Dopo un lungo periodo in cui il cosiddetto cinema zarista è stato inibito alla visione e violentemente screditato dagli storici sovietici, si è ora potuto vedere un discreto florilegio di film di quel periodo e di cui Nathalie è stata spesso protagonista, a cominciare da Satan likujuscij (Satana trionfante, 1917), un film espressionista ante-litteram, diretto da un Protazanov in stato di grazia e dove il volto di Nathalie nelle prime parti del dramma è sfumato e non suscita particolare attenzione. Ma quando inizia la collisione amorosa, in aiuto alla espressività del volto, giunge l'obiettivo: il viso si illumina e da esso traspare un nuovo, ineguagliato sentimento, il suo gioco mimico conquista ed emoziona lo spettatore,, (Testimoni silenziosi, Pordenone 1989).
La popolarità dell'attrice in questo periodo è anche documentata da Kulisy ekrana (Dietro lo schermo, 1917) dove lei e Mosjoukine appaiono nel ruolo di se stessi; film di cui oggi esiste solo un frammento, ambientato negli studi cinematografici moscoviti.
Allo scoppio della rivoluzione, Nathalie ed il marito seguirono le sorti del produttore Ermolieff e della sua troupe, trasferitasi a Yalta sin dagli inizi del 1918. Di li, nel 1920, espatriarono e durante il viaggio, a Costantinopoli e poi a Marsiglia, vennero completati due film, Morphji e L Angoissante aventure, che furono il biglietto da visita con il quale si presentarono a Parigi.
Un'altra propaggine della precedente attività in Russia fu il remake di Prokuror (1917), che divenne Justice d'abord! (1921): storia di un giudice che non esita, pur se combattuto tra amore e dovere, a far giustiziare la donna amata creduta una spia (Lissenko), e a suicidarsi quando ne scopre l'innocenza. Nathalie ebbe modo di dimostrare la misura della sua sensibilità artistica non solo nei film dei suoi connazionali, tra i quali spicca Le Brasier ardent (1923), singolare fantasia svolta con grande raffinatezza da Mosjoukine, attore e regista, ma anche in opere di altri registi come Jean Epstein, il quale più volte fece ricorso alla sua riposante immagine in film come Le Lion des Mogols (1924), Le Double amour (1924) e L'Image (1925), Cavalcanti, che la volle in En Rade (1927) e Marcel L'Herbier per Nuits de Princes (1929). Il sonoro ne fermò la carriera: il suo accento le permise solo qualche piccola parte di russa e poi, più nulla.

Da Le dive del silenzio, Le Mani, Genova, 2001.

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Drammatico, ( - 1924), 136 min.
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