Gli esordi
Nato a Marsiglia, Emmanuel Mouret, un Woody Allen d'oltralpe, malinconico, regista e interprete di commedie agrodolci, si trasferisce a Parigi ancora adolescente, per frequentare un corso d'arte drammatica e poi entrare alla FEMIS, la più prestigiosa tra le scuole di cinema francesi. Segue la specializzazione in regia ed esce dalla scuola nel 1998, con un film di diploma, il mediometraggio Promène-toi donc tout nu (1999) che ottiene la distribuzione nelle sale. Apprezzato dalla critica, il film pone già un universo, quello fatto di una comicità sottile ma amara che diventa il tocco di stile di Mouret. Il giovane regista fonde una figura personale un po' stralunata con un'attenzione ai particolari e alle relazioni tra i personaggi che ricordano Rohmer e Truffaut, nelle migliori commedie sentimentali della tradizione francese.
Commedie agrodolci e delicate
Il suo primo vero lungometraggio sarà Laissons Lucie faire (2000) dove ancora una volta incarna il protagonista accanto a Mairie Gillian. Dopo appena quattro anni il secondo film: Vénus et fleur (2004) ritratto di due ragazze, presentato a Cannes alla Quinzaine des réalisateurs. Nel 2006 Cambio d'indirizzo viene ugualmente presentato alla Quinzaine, dove ottiene un'ottima risonanza al livello della critica internazionale. Altra commedia agrodolce e delicata, dove la condivisione di un appartamento tra un ragazzo e una ragazza è il tema portante di un film sul gioco dei sentimenti. Il piccolo successo di Cambio d'indirizzo permette a Mouret di girare rapidamente il suo terzo lungometraggio: Solo un bacio per favore (2007), presentato in una sezione parallela della Mostra di Venezia. Questa volta Mouret dirige due attrici dal talento già affermato, quali Virginie Ledoyen e Julie Gayet, in una bella commedia, dalle passioni sempre sussurrate, divertente e al tempo stesso amara e malinconica.
Dirige poi Fais moi plaisir (2009) e L'Art d'aimer (2011) e Lady J (2018). E nel 2022 dirige Una relazione passeggera con Sandrine Kiberlain e Vincent Macaigne.