Un attore dall'indubbio talento, con un curriculum che vanta esperienze internazionali e ruoli di grande successo. Passa dal personaggio dell'amico omosessuale (Commesse, 1999) al villain di turno ( Orgoglio, 2003; Il sangue e la rosa, 2008 ) con credibilità e bravura. La qualità di una fiction aumenta se Franco Castellano è presente nel cast.
Dall'Accademia agli stage internazionali
Franco Castellano nasce a San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone, l'11 gennaio 1957.
Per imparare gli strumenti della recitazione si trasferisce a Roma, dove studia all'Accademia Nazionale di Arte Drammatica Silvio D'Amico. Si diploma all'età di venticinque anni e subito dopo parte per l'estero, per affinare la sua formazione.
Lavora con Irene Worth (partecipando anche a vari festival, tra i quali quello di Edimburgo) e frequenta con successo molti stage di approfondimento, sia in Europa che negli Stati Uniti.
Il cattivo del piccolo schermo
Castellano debutta negli anni Ottanta, inizialmente con piccoli ruoli. Negli anni Novanta, dopo tanto teatro, arrivano le prime fiction di successo, ma saranno gli anni Duemila a rendergli giustizia, affermando l'attore come uno dei più bravi e popolari "cattivi" della televisione. Non a caso lo sguardo penetrante, il viso irregolarmente armonioso aiutano il modo autentico e intenso di interpretare soprattutto i personaggi malvagi.
Chi non lo ricorda nei panni del dolce Romeo, l'amico omosessuale delle problematiche Commesse Sabrina Ferilli, Nancy Brilli, Veronica Pivetti e Anna Valle?
Sembra quasi di non riconoscerlo dopo i due film di Maurizio Zaccaro (Un uomo perbene, con Michele Placido, Giovanna Mezzogiorno, Stefano Accorsi, Giuliano Gemma, Mariangela Melato, Leo Gullotta; e Cristallo di rocca, con Virna Lisi, Tobias Moretti e Rodolfo Corsato) e il drammatico Perlasca, di Alberto Negrin, (con Luca Zingaretti nel ruolo di Perlasca, e con Amanda Sandrelli) nel quale recita la parte di un ebreo. Eppure, d'ora in avanti, Castellano prediligerà ruoli dove la cattiveria e l'arroganza porteranno lo spettatore ad odiarlo profondamente. La tv sarà una sorta di contenitore dove tutti i suoi personaggi avranno un solo volto: quello del villain. Partendo da Hermann Ludovici di Orgoglio, con Elena Sofia Ricci e Daniele Pecci, fino ad arrivare al Colonnello della polizia nella mini serie Il Sangue e la Rosa, l'attore cambia con maestria ogni sfumatura della recitazione, perché se nessun ruolo è uguale all'altro, nessun cattivo viene interpretato allo stesso modo da Castellano.
L'eterno non protagonista
Il 2000 è ricco di offerte per l'attore, che recita in moltissimi lavori, quasi esclusivamente nella parte del non protagonista. Nel 2007 lo vediamo ne L'ultimo dei corleonesi, ancora diretto da Negrin, con David Coco e Stefano Dionisi; in Paolo VI, con Fabrizio Gifuni, Licia Maglietta e Fabrizio Bucci; le Segretarie del sesto, del regista Angelo Longoni;Enrico Mattei di Giorgio Capitani, con Massimo Ghini, Vittoria Belvedere e Mirko Petrini; ne Lo smemorato di Collegno, dove incontra nuovamente Gabriella Pession, già sua amante in Orgoglio.
Ultimi lavori in tv
Nel 2011 è nel cast de La donna della domenica, film per la televisione di Giulio Base, che racconta la storia di un assassinio. Castellano interpreta la parte dell'architetto Garrone. E torna diretto da Fabrizio Costa (Paolo VI) nelle sei puntate de Il Commissario Nardone, ennesima serie poliziesca, con protagonista Sergio Assisi.
