Le esperienze intorno al mondo
Con un prestigioso cursus honorum costruito in giro per il mondo, Caterina Vertova è attrice dalla solida carriera teatrale e cinetelevisiva, specializzata in ruoli energici di donne passionali, crudeli o pericolose. Fin da giovanissima il suo temperamento è piuttosto caparbio e motivato all'ottenimento del successo e con tale ambizione ottiene a soli venticinque il diploma da attrice alla scuola del Piccolo Teatro di Milano. Recita per prestigiosi spettacoli di Ibsen e Shakespeare e sotto la direzione di registi come Strehler o Fellini (ha una piccola parte nel suo Ginger e Fred), prima di coltivare ulteriormente la sua formazione attoriale frequentando i laboratori teatrali di Lindsay Kemp a Londra, alcuni tirocini presso l'Actor's Studio di New York e gli stage di danza della scuola di acrobatica a Parigi. Rientrata stabilmente in Italia, lavora con i migliori registi teatrali per i più importanti allestimenti di opere classiche e moderne: con Strehler in una commedia di Eduardo De Filippo ("La grande magia"), con Luigi Squarzina rilegge Pirandello ("La vita che ti diedi") e per Mario Missiroli interpreta altri due capolavori contemporanei ("Il Vittoriale degli Italiani" di Tullio Kezich e "Lulù" di Frank Wedekind).
Il cinema visto con sospetto
Dopo il battesimo eccellente con il maestro riminese, il primo concreto impegno cinematografico avviene nel 1990 con la grande produzione europea La puttana del re, avventura romantica in costume con protagonisti Timothy Dalton e Valeria Golino; un'esperienza non esaltante tuttavia, in seguito alla quale torna a dedicarsi quasi esclusivamente al palcoscenico, con qualche sporadica collaborazione per una produzione televisiva tedesca. Solo nel 1998, nel principio della moderna era della proliferazione della fiction televisiva, Caterina torna a recitare davanti ad una macchina da presa sia per il grande che per il piccolo schermo (Il macellaio con Alba Parietti; la prime due stagioni della soap Incantesimo); ma è interpretando una delle donne alle prese con le difficoltà della vita in Commesse che ottiene anche una grande stima da parte del pubblico della televisione. Di fiction dedicate all'universo femminile, prende parte anche a Il bello delle donne, oltre a diventare la coraggiosa moglie di Massimo Dapporto nella fiction poliziesca Il commissario. Difatti i ruoli di donna fragile, complessa e pericolosa paiono essere quelli nei quali meglio riesce ad esprimersi artisticamente, anche quando si tratta di grandi figure della storia e della mitologia: sul palcoscenico teatrale è Didone ed una celebratissima Medea, mentre per il cinema interpreta l'assassina Lucrezia Borgia e la malvagia Erodiade in Chiamami Salomè di Claudio Sestieri.
Il primo amore
Con il passare degli anni e delle più eterogenee esperienze, Caterina non ha mai dimenticato l'amato teatro, facendo sempre in modo che rimanesse la sua principale attività ed il primo motivo della sua vita. Probabilmente per questo motivo per il cinema e la televisione si è successivamente dedicata a prodotti già conosciuti e di sicuro successo, che potessero garantirle la giusta visibilità e magari stemperare la rigidità dei personaggi femminili precedenti (come in Cuore sacro di Ozpetek o nei più commerciali Natale a Miami e Ho voglia di te).