Modella per due anni dopo il liceo, attrice di teatro, cinema e televisione, l'americana Tammy Blanchard inizia la sua carriera nella soap opera Sentieri per poi debuttare a teatro nel musical Gypsy: A Musical Fable. Vince poi un Emmy Award per la sua interpretazione di Judy Garland da giovane nella miniserie del 2001 Life with Judy Garland: me and my shadows di Robert Allan Ackermann.
Gli inizi della carriera
Tammy Blanchard nasce a Bayonne, nel New Jersey e ha poco più di vent'anni quando debutta come attrice nella soap opera più longeva mai andata in onda, Sentieri, conclusasi nel settembre 2009; qui interpreta la ricca e viziata Drew Jacobs, e il suo ruolo assume maggior rilievo col passare degli anni, fino a diventare una delle protagoniste della serie, prima del suo abbandono nel 2000. Ma è la miniserie televisiva sulla vita di Judy Garland Life with Judy Garland: me and my shadows che le regala pareri critici entusiasti e un Emmy come miglior attrice non protagonista in una miniserie.
L'anno del debutto a Broadway è il 2003: con lo spettacolo Gypsy: A Musical Fable ottiene una nomination ai Tony Award e vince il Theatre World Award.
Nel 2004 presta il volto a Sally Reid nel film per la televisione, Quando gli angeli scendono in città di Andy Wolk.
Un'attrice in ascesa
Nel 2006 la ritroviamo al fianco di Matt Damon nel ruolo della sua amante sorda in L'ombra del potere - The good shepherd, il thriller di spionaggio diretto da Robert De Niro e interpretato, tra gli altri, da Angelina Jolie e Alec Baldwin.
Lo stesso anno è anche l'attrice protagonista del film vincitore al Toronto Film Festival del 2006 Bella di Alejandro Gomez Monteverde, in cui interpreta Nina, cameriera che arriva a New York con la valigia piena di sogni. Dopo quattro anni, nel 2010 arriva anche da noi questa storia che celebra la vita, l'amore, la famiglia e le relazioni.
Il 2008 la vede recitare nel biopic drammatico di Darnell Martin Cadillac Records, al fianco di Adrien Brody, Jeffrey Wright e Beyoncè Knowles e nella commedia The Ramen Girl di Robert Allan Ackermann, regista col quale aveva già lavorato nel 2001.
