Protagonista di spicco della cinematografia spagnola, Gustavo Salmerón è un interprete che, con empatia, riesce a creare personaggi davvero graditi al pubblico iberico.
Dopo aver studiato recitazione con Cristina Rota, per ben quattro anni, decide di continuare gli studi passando sotto le mani esperte di un insegnante come Mariano Barroso, convintissimo che solo la formazione può offrire all'attore una moltitudine di strumenti recitativi.
Non particolarmente attratto dalla televisione, inizia la sua carriera cinematografica nel 1993, con il regista Julio Medem che lo inserisce nella pellicola La ardilla roja, assieme a Marìa Barranco, pellicola che si è rivelata un eccellente punto di partenza per la sua carriera di attore. L'anno successivo, ha affiancato Penélope Cruz e Jordi Mollà in Todo es mentira (1994) di Àlvaro Fernández Armero, passando poi a Manuel Gutiérrez Aragón che gli ha fatto dividere il set de El rey del rìo (1995) con Carmen Maura.
Dopo una manciata di pellicole di genere, dal drammatico al comico, dal thriller all'horror, recita in The Man with Rain in His Shoes (1998) di Maria Ripoll, con Penélope Cruz, Elizabeth McGovern e Lena Headey. Nel 2000, viene diretto per la seconda volta da Armeno ne El arte de morir (2000) con Fele Martinez. Decide poi di passare dietro la macchina da presa, scrivendo, dirigendo e producendo il cortometraggio con Candela Peña Desaliñada (2001) che vince il Goya come miglior corto. Esperienza che non ha alcuna intenzione di ripetere dato che impiega ben 3 anni per ultimare i 23 minuti di quest'opera.
Richiestissimo, anche per quel suo volto di particolare bellezza, e orgoglioso del suo lavoro, interpreta un omosessuale nel film Reinas - Il matrimonio che mancava (2005) di Manuel Gómez Pereira, accanto a una ritrovata Carmen Maura e a Marisa Paredes, ma non è gay, infatti è legato all'attrice Elena Anaya.