Una vita che sembra romanzata e uscita dai libri di Danielle Steele, dove la musica e la passione per l'arte, nonché per le proprie origini, la fanno da padrona.
Cantante yiddish, nonché primadonna del National Jewish Theater di Varsavia, fondatrice e presidentessa della Fondazione Shalom, mirata alla riscoperta della vita ebrea in Polonia prima dell'Olocausto, Golda Tencer si considera una superstite di questo atroce momento storico dell'umanità. Ha studiato alla scuola elementare ebraica, ma fu durante i suoi studi liceali che si appassionò al teatro, diventando fan della famosa attrice Ida Kaminska. L'influenza e la passione per le sue radici ebree, portarono la Tencer a studiare recitazione all'E.R. Kaminska Jewish Theater di Varsavia alla sola età di 20 anni e a laurearsi con il massimo dei voti alla Facoltà d'Arte dell'Università di Varsavia. Cominciò a recitare fin da subito, portando testi yiddish in tutta la regione e diventando rapidamente popolare in tutta la sua nazione. Fu così sicura di sé che debuttò immediatamente anche come regista teatrale. Cantante e attrice, con la fine del conflitto mondiale porta le vecchie canzoni del suo popolo in tutta l'Europa diventando il simbolo dell'eredità spirituale del popolo eletto che non vuole scomparire.
La sua carriera cinematografica inizia nel 1979, quando Peter Lilienthal la sceglie per affiancare Eva Mattes in David, successivamente prenderà parte ad Austeria (1983) di Jerzy Kawalerowicz e proprio in quegli anni, per l'enorme contributo culturale e artistico che lei offre al mondo sarà insignita della Golden Lyre, il più grande riconoscimento da parte del governo israeliano. Dopo aver recitato accanto a Kyra Sedgwick War and Love (1985) di Moshé Mizrahi, si presterà per Dani Levy nel in un ruolo comico ne Zucker!... Come diventare ebreo in 7 giorni (2004).
Oggi la Tencer vive a Varsavia con suo marito Szymon Szumiej e con suo figlio David, occupandosi attivamente della Fondazione Shalom che attualmente conta numerosi iscritti anche negli Stati Uniti, in Israele e in Svezia. È una delle poche donne che è riuscita e legare un'umanità intera, senza più confini fisici e politici, sotto un vincolo di amicizia, amore e senso di dovere di fronte alla tradizione e la cultura ebraica al fine di salvarla dall'oblio della memoria.