Scrittore, drammaturgo, attore, regista teatrale, sceneggiatore: Vitaliano Trevisan è tutto questo e all'arte si dedica con profonda passione dopo una gioventù da impiegato nel settore dell'arredamento.
Il successo letterario con I quindicimila passi
Nato nel 1960 a Sandrigo, Trevisan si interessa da sempre di letteratura e scrittura, e dopo due prove interessanti nel 1996 e 1998 ("Un mondo meraviglioso, uno standard" e "Trio senza pianoforte"), nel 2002 arriva il successo nazionale e il consenso della critica con "I quindicimila passi", raccolta di racconti con protagonista Thomas, un uomo dalle molteplici fobie e comportamenti ossessivi-compulsivi. Trevisan vince con questo libro il Premio Campiello Francia e il Premio Lo Straniero.
Vitaliano Trevisan porta avanti il suo impegno letterario anche dopo il suo esordio al cinema nel 2004, e tra i libri pubblicati figurano "Wordstar(s)", "Il ponte" e "Grotteschi e arabeschi".
Primo amore con Matteo Garrone
L'esordio al cinema come attore e come sceneggiatore avviene nel quinto lungometraggio di Matteo Garrone, Primo amore, in concorso al 54° Festival di Berlino.
Garrone si era fatto notare dalla critica nel 2002 con L'imbalsamatore e conferma anche stavolta l'impressione di ottimo regista con una storia straziante di un uomo (Trevisan) ossessionato dalla magrezza femminile e dal controllo sull'amata (Michela Cescon). Il film è ambientato nella patria di Trevisan, Vicenza ed è liberamente ispirato alla vicenda di Marco Mariolini e al suo libro "Il cacciatore di anoressiche".
Nel suo racconto "Il barilozzo di Amontillado", Trevisan rivela i forti contrasti che ebbe con il regista per quanto riguarda il finale del film, su cui i due non si trovarono d'accordo e quello scelto fu una scelta di Garrone.
Attore e sceneggiatore
Dopo Primo amore, Trevisan scrive la sceneggiatura e recita in Still life (2005) di Filippo Cipriano e l'anno seguente nel documentario Questioni di pelle (2006), ambientato nel mondo della tossicodipendenza e basato su storie vere.
Risale al 2006 anche la partecipazione al miglior film al festival di Annecy Riparo, per la regia di Marco Simon Puccioni e con compagne di set Maria de Medeiros e Antonia Liskova, tra gli altri.
Dopo tre anni di pausa sul grande schermo - Trevisan è impegnato sui palcoscenici teatrali - lo ritroviamo ad allestire un'opera teatrale sulla Shoah nel film di Jean Sarto Dall'altra parte del mare (2009) e a distanza di pochi mesi nella miniserie thriller diretta da Alex Infascelli Nel nome del male, ambientata nel mondo delle sette sataniche e incentrata sulle vicende della famiglia Baldassi.
Sono ancora i meandri della mente umana a interessare Trevisan, che prende parte alla miniserie sullo psichiatra Franco Basaglia C'era una volta la città dei matti e trova a recitare al suo fianco anche la co-protagonista di Primo amore Michela Cescon. Nella miniserie, vincitrice di numerosi premi e apprezzata dal pubblico con ottimi ascolti, si mostra la situazione dei manicomi prima della legge Basaglia che ne riformò l'organizzazione.
Nel 2010 è ancora la televisione ad attirare l'attore vicentino, che si ritaglia un ruolo nella serie poliziesca Ris Roma. Delitti imperfetti, diretta da Fabio Tagliavia.
L'anno seguente Trevisan torna al cinema con Cose dell'altro mondo di Francesco Patierno, che affronta con vena comica tematiche forti come immigrazione e razzismo.
Tra le sue ultime interpretazioni per il cinema troviamo Finché c'è prosecco c'è speranza, Sole e Il grande passo. È morto il 7 gennaio 2022 nella sua casa di Crespadoro all'età di 61 anni.
