Incantevoli e penetranti occhi celesti, labbra scolpite e zigomi alti, Dagmara Dominczyk è la personificazione della classica favola dell'immigrato che parte da una condizione svantaggiata per poi approdare al successo. Nella sua infanzia, però, non c'era posto per i sogni di gloria. Nata nel 1976 a Kielce, in Polonia, Dagmara è costretta ad abbandonare il suo paese, a soli sei anni, per via della militanza del padre, Miroslaw Dominczyk, nel movimento sindacale anticomunista di Solidarnosc. Dopo l'uccisione del nonno e la carcerazione del padre, la famiglia Dominczyk decide di fuggire negli Stati Uniti e chiedere l'asilo politico, finendo in un complesso di case popolari di Brooklyn, a New York, dove la madre di Dagmara lavora come donna delle pulizie e il padre come tassista e spazzino. Cresciuta con un forte desiderio di riscatto - al pari della sorella Marika, anche lei futura attrice - Dagmara, all'età di 14 anni, conquista un'ambita borsa di studio per il programma di teatro del celebre liceo LaGuardia Arts, la cosiddetta "Fame school", dove si è diplomato anche Adrien Brody. Laureatasi in Arti drammatiche alla Carnegie Mellon University nel 1998 - dove incontra il suo futuro marito e padre dei suoi due figli, l'attore Patrick Wilson - Dagmara debutta sul palcoscenico di Broadway nel 1999, sostituendo l'attrice inglese Anna Friel nei panni della spogliarellista Alice, protagonista del dramma "Closer" di Patrick Marber.

La carriera cinematografica
Dagmara esordisce sul grande schermo nel 2000, con un piccolo ruolo in Tentazioni d'amore di Edward Norton, commedia sentimentale con Ben Stiller. Nel 2001 è una sexy e misteriosa pr agent nella commedia musicale Rock Star di Stephen Herek, con Mark Wahlberg e Jennifer Aniston. Ma è nel 2002 che l'attrice ottiene la sua prima parte importante, quella della bella Mercedes, che fa innamorare sia il protagonista che l'antagonista di Montecristo di Kevin Reynolds, avvincente trasposizione del celebre romanzo di Alexander Dumas. Con il suo contegno serio, Dagmara è credibilissima e convincente in questo difficile ruolo e le offerte iniziano a fioccare. È una delle protagoniste del thriller-horror They - Incubi dal mondo delle ombre (2002) di Robert Harmon e veste i panni di Agnes Gebhard in Kinsey (2004) di Bill Condon, biografia dell'uomo che ha rivoluzionato il modo di guardare alla sfera della sessualità. Nel 2005 incarna Pamela nella sofisticata commedia indie Uomini & donne - Tutti dovrebbero venire... almeno una volta! di Bart Freundlich. Nel 2006 interpreta Delphine Downing in Lonely Hearts di Todd Robinson, storia vera, avvenuta negli anni '40 in America, di una coppia di killer, conosciuti come "gli assassini dei cuori solitari", che trovano le loro vittime grazie ad annunci personali, prendendo di mira vedove di guerra. Dagmara veste poi i panni di Suzanne in Correndo con le forbici in mano (2006) di Ryan Murphy, sulla difficile adolescenza di un ragazzo americano cresciuto in una famiglia disfunzionale negli anni '70. Nel 2011 la vediamo in Higher Ground di Vera Farmiga, dramma ambientato in un gruppo di cristiani neocatecumenali. L'anno successivo ha un ruolo in The Letter di Jay Anania, con James Franco e Winona Ryder, rispettivamente attore e regista protagonisti di un dramma in cui l'arte scenica si confonde con la vita reale. Nel 2013 incarna Sophi in Phantom di Todd Robinson, film bellico che ricostruisce un evento poco noto della Guerra Fredda. La vediamo nei panni di Belva in C'era una volta a New York (2013) di James Gray, melodramma con Marion Cotillard e Joaquin Phoenix, incentrato su un'immigrata polacca che, giunta a New York negli anni '20, finisce in un giro di prostituzione e passioni forti.