Dopo la consueta trafila in piccoli teatrini di provincia e poi nel vaudeville, questa piccola deliziosa brunetta dagli occhi dolci e la boccuccia a cuore in un volto incorniciato da una coroncina di capelli neri, venne assunta nel 1918 dalla Famous Players e Jesse Lasky la volle protagonista di un film intitolato The Cruise of the Make-Believe (1918), una storia di sbrigliata fantasia dove la protagonista, che si è costruita un modellino di yacht, fantastica di arrivare con questo nella valle dei sogni. Una stravaganza che venne però apprezzata e consenti alla giovane Lila di farsi giudicare come una delle più promettenti newcomer dello schermo. La gavetta cui Lasky la sottopose fu intensa: dopo essere apparsa in Male and Female (1919) di Cecil B. DeMille, in un ruolo abbastanza consistente, eccola in un mediocre film d'avventure intitolato The Daughter of the Wolf (1919). Nel 1920 è la principessa dell'immaginario reame di Bovinia, minacciata di morte e salvata dall'eroico Wallace Reid in Hawthorne of the U.S.A.; assieme a Houdini sarà a bordo di un sottomarino avveniristico nel mirabolante Terror Island (1920) e nei film di Roscoe «Fatty» Arbuckle, Gasoline Gus o Crazy to Many (entrambi del 1921) una appetitosa ciliegina sulla torta.
La sua personcina aggraziata e volutamente dimessa si prestava alla perfezione per quei film rurali che esaltavano la vita di campagna contro quella di città, irta di pericoli e di insidie, un genere cinematografico che in quegli anni era molto frequentato: Rose of the River e Puppy Love (entrambi del 1919) ne sono due tipici esempi.
Lila si trovò a recitare con alcuni tra i più popolari attori del tempo, da Wallace Reid a Thomas Meighan, Conrad Nagel, Richard Barthelmess; e i suoi ruoli erano più o meno sempre quelli di una brava ragazza, il cui innamorato veniva insidiato da una donna più elegante e sofisticata di lei, ma alla fine la sua purezza e la sua costanza avevano ragione di queste intriganti e il maschietto tornava a casa pentito ad implorare il perdono. In Blood and Sand (1922) si trova proprio in questa situazione. È la trepida, fedele moglie del torero Gallardo (Rodolfo Valentino) che verrà a morire tra le sue braccia, dopo averla abbondantemente tradita con la sensuale Dona Sol, una butirrosa Nita Naldi. Tutto sembrava procedere per il meglio, senza grandi scosse, ma anche senza problemi, quando James Kirkwood, l'attore che Lila aveva sposato nel 1920, si ferì gravemente cadendo da cavallo. Per circa due anni Lila lo curò, lasciando perdere i suoi impegni cinematografici. Vi fu poi la nascita di un figlio che rese la situazione ancora più spinosa. Lila fu costretta ad accettare ogni film che le veniva offerto; per tirare avanti. Nel 1930, una nuova batosta. Lila s'ammalò di tubercolosi e venne ricoverata in un sanatorio, mentre Kirkwood chiedeva il divorzio. Fortunatamente si rimise e, anche se molto rallentata, riprese la sua attività cinematografica; lavorò poi anche alla radio e infine alla televisione, per molto tempo ancora.

Da Le dive del silenzio, Le Mani, Genova, 2001.