Stephen Chow (Chiau Sing-chi) è un attore hongkonghese, regista, produttore, produttore esecutivo, scrittore, sceneggiatore, musicista, è nato il 22 giugno 1962 a Hong Kong (Hong Kong). Stephen Chow ha oggi 62 anni ed è del segno zodiacale Cancro.
Leggenda del botteghino di Hong Kong ed idolo delle folle del circuito asiatico dai primi '90 in poi, Stephen Chow ha trovato la ribalta internazionale solo con i recenti Shaolin Soccer (2003) e Kung Fusion (2005), imponendosi come genio comico di rilievo assoluto ed abbattendo definitivamente gli scetticismi che lo volevano relegato a "fenomeno locale".Nato ad Hong Kong da una famiglia originaria di Shangai, unico figlio maschio tra quattro sorelle, vive la propria infanzia nel mito di Bruce Lee. Dopo l'uscita di The Big Boss (Il Furore della Cina Colpisce Ancora), all'età di nove anni comincia a praticare le arti marziali (Wing Chun), costringendo amici e parenti a rivolgersi a lui con l'appellativo di "Little Dragon".
Terminati gli studi superiori, è determinato a fare carriera nel mondo dell'intrattenimento e nel 1982 si presenta insieme all'amico Tony Leung (Chiu Wai) ad un provino per la scuola di recitazione della TVB, rinomata emittente televisiva di Hong Kong. Scartato alle prime selezioni non si da per vinto e riesce ad essere ammesso ad un corso serale organizzato dalla stessa emittente. Nel 1984 gli viene così affidato il ruolo di conduttore di un programma televisivo per ragazzi (430 Space Shuttle), al fianco dello stesso Tony Leung. Dopo la breve esperienza nella miniserie vampiresca per ragazzi "The Nuts", passa definitivamente alla fiction nel 1987, dove si mette in luce per la propria singolare verve comica e per la forte tendenza a personalizzare i ruoli interpretati. L'esordio al cinema non tarda ad arrivare, e nel 1988 vince ai Golden Horse Awards di Taiwan il premio come miglior attore non protagonista per Final Combat, action thriller di pregevole fattura. Sempre più richiesto sul grande schermo, abbandona con il tempo il circuito televisivo per ottenere ruoli via via di maggior rilievo. Calcificata la propria fama di comico anticonvenzionale e duttile, attraverso un biennio di attività forsennata che lo vedrà impegnato in una quindicina di produzioni (tra le più note Legend of the Dragon e Curry & Pepper), la consacrazione definitiva del "fenomeno Chow" arriva con All for the Winner (1990), parodia dell'action-comedy God of Gamblers, grande successo contemporaneo del regista Wong Jing. Il successo di All for the Winner viene fatto coincidere con la rinascita della comicità "moleitau", termine equivalente a "nonsense" con il quale viene identificato lo stile di Chow, fatto di gag improvvisate e spesso slegate da fili logici e contestuali. Per nulla permaloso, Wong Jing scrittura Chow per i due sequel di God of Gamblers, sfruttando la pubblicità gratuita e ottenendo così due clamorosi successi.
I primi '90 sono anni di grande attività per Chow, che alterna commedie "moleitau" a progetti di genere differente. Oltre a varie "commedie d'azzardo", filone abbastanza affollato all'epoca, in questo periodo vedono la luce i vari episodi della serie Fight Back to School (1991), action-comedy poliziesco ad ambientazione scolastica, Fist of Fury (1991), buffo tributo a Bruce Lee, King of Beggars (1992) ed i vari Royal Tramp (1992), opere in costume in cui l'attore si cimenta in vari stili interpretativi. La prolificità di Chow, quasi sempre premiata dal pubblico, sfocia in improvvise esplosioni al botteghino: è il caso di From Beijing with Love (1994), divertente parodia dei vari 007 che segna l'apice della prima ondata di successi del Nostro. La figura di Chow arriva però a meta '90 inflazionata: ciò determina, in concomitanza con la nota crisi dell'industria locale, una flessione al botteghino, e, a seguito di disperati tentativi di originalità a tutti i costi, critiche improvvisamente negative. E' in questo periodo che Stephen Chow comincia ad interessarsi attivamente alla regia, collaborando d'ora in avanti con i registi dei propri film. A fronte di questa situazione, allarmante sul fronte degli investimenti, la frequenza d'uscita dei film di Chow cala vertiginosamente, ma la qualità media cresce. Con Forbidden City Cop (1996), l'originalissimo God of Cookery (1996) e King of Comedy (1999) Chow piazza da protagonista e co-regista, in collaborazione con Lee Lik-chi, solidi pilastri a sorreggere il proprio dominio sul mercato, insidiato qua e là da quel diavolo in moto perpetuo di Jackie Chan. Hollywood si accorge di Chow, e, già acquistati dalla Fox i diritti per il remake (poi sfumato) di God of Cookery, la Miramax si accaparra la distribuzione di Shaolin Soccer (2001), arcinota e spassosa follia calcistico-marziale che straccia tutti i record di incassi di Hong Kong, raccogliendo accesi consensi un po' ovunque. L'uscita di Shaolin Soccer segna la prima regia solitaria per la star di Hong Kong, che libera la propria vena proseguendo su un percorso di coerenza morale e gloriosa leggerezza, a cui si riallaccerà nel successivo Kung Fusion (2004), geniale parodia celebrativa del kungfu-movie dove la vena d'autore si fa straripante. Nonostante insistiti corteggiamenti da parte di Hollywood, Chow, ribadendo un deciso no, si è buttato sulla realizzazione del sequel di Kung Fusion, atteso per la fine del 2006.