Attrice e cantante anglo-francese dal viso irregolare, ma dal corpo fantastico. Uno dei fiori più anomali e preziosi del Cinema Europeo. Non particolarmente bella, ma dotata di un fascino indefinibile e sfuggente che la rende continuamente in uno stato di grazia luminoso.
Figlia d'arte
Figlia del compositore, musicista, cantante e poeta francese Serge Gainsbourg (1928-1991) e dell'attrice e cantante inglese Jane Birkin (1946-2023), Charlotte ha da sempre respirato a pieni polmoni l'aria dell'arte e dello spettacolo. Nata e cresciuta nella capitale del Regno Unito, all'interno di un universo poliglotta (che le ha facilitato enormemente la carriera), ha debuttato, prima ancora che nel cinema, nella musica. A soli 13 anni, infatti, canta con il padre "Lemon Incest" (tratto dall'album "Love on the beat") e, solo successivamente, eccola sul grande schermo con il film Amore e musica (1984) di Elie Chouraqui. Debutto accanto a due grandi stelle europee: Catherine Deneuve e Christopher Lambert.
Due anni più tardi torna alla musica nell'album paterno "Charlotte Forever", dove duetta ancora una volta con il padre in "Charlotte for ever", "Elastique" e "Zéro pointé vers l'infini", tutte canzoni che andranno a far parte della colonna sonora di un dramma erotico diretto da Serge Gainsbourg: Charlotte forever (1986). Un impegnativo ruolo da protagonista (assai estremo) che la Gainsbourg, con quel volto adolescente disfatto e quel corpo così immaturo, non riesce a sostenere con bravura. Per gli anni a venire non canterà più.
Nasce una stella
È solo nel 1986 che darà prova di essere maturata come attrice in Sarà perché ti amo di Claude Miller. Il fine e narcisistico ritratto di una ragazza acerba, inquieta e sognatrice la impone nell'occhio della critica e le fa vincere il Cesar Award come Miglior Promessa. L'anno seguente, reciterà accanto alla madre in Kung Fu Master (tratto da un racconto della stessa Jane Birkin) della grandissima regista Agnes Varda, importantissima amica di famiglia.
Nel 1988, è di nuovo Claude Miller che la rivuole come protagonista in La piccola ladra. Un'interpretazione degna di lode e di plaudo: la critica la descrive come "impertinente, dolcissima, aspra, frustrata" ed il consenso è unanime: "non è più un'attrice in erba, è una grande attrice".
La carriera italiana
Notevoli anche le sue escursioni in Italia. Con l'inizio degli anni Novanta, ha lavorato con i fratelli Taviani in Il sole anche di notte (1990), accanto a Julian Sands, Nastassja Kinski e Massimo Bonetti, ma si è fatta apprezzare ancora di più per aver dato carne al personaggio brontiano di Jane Eyre (1995) di Franco Zeffirelli. Una scelta atipica, non essendo seducente e apparendo lontana dalla fresca adolescenza del personaggio letterario, ma che le frutta comunque una pregevole dose di fama anche nella nostra patria.
Teatro e musica
Nel 1994, si presta al teatro portando sul palcoscenico "Oleanna", adattamento di Pierre Laville di un dramma di David Mamet. Acclamata sulle scene, nella vita sposa Yvan Attal, attore e regista, dal quale ha due figli: Ben (1997) e Alice (2002).
Ritorna alla musica l'anno successivo, ma solo per beneficenza. Canta la canzone "Di Doo Dah" (scritta dal padre ormai defunto) nell'album "Les Enfoirés" dove duetta con la madre. Nello stesso album interpreta anche "Un autre monde" del gruppo Téléphone e "La chanson des restos" di Jean-Jacques Goldman. Canterà ancora nel 2003, sempre per beneficenza, nell'album "L'odyssée des enfoirés".
Il successo continua
Nel 1996 è dietro la macchina da presa del marito in Love, etc., di cui firma anche la colonna sonora; poi è la volta del suo personaggio più ostico nello psicoanalitico Anna Oz (1996) di Eric Rochant, ma ne esce ancora una volta trionfatrice. Madonna duetta con lei in "What it feels like for a girl" (dall'album "Music"), mentre conquista cinematograficamente anche Patrice Leconte e Bertrand Blier. Un altro Cesar Award le viene conferito come Miglior Attrice non protagonista in Pranzo di Natale (2000) di Daniel Thompson, dove è la sorella di Sabine Azemà ed Emmanuelle Beart. Impadronitasi anche del genere comico, viene sfruttata dal marito in Mia moglie è un'attrice con Terence Stamp: è la prima volta che viene descritta come "uno schianto".
Nel 2003 il regista Alejandro Gonzales Inarritu, fan di suo padre, la inserisce nel film 21 grammi - Il peso dell'anima, accanto a Sean Penn, Benicio Del Toro e Naomi Watts, mentre nel 2005 è stata apprezzata in Due volte lei - Lemming (2005) di Domink Moll accanto a Charlotte Rampling. Assolutamente atipica è la scelta ideale per il film di Michel Gondry L'arte del sogno (2006) nel ruolo di Stephanie, ragazza che fa perdere la testa a Gael Garcia Bernal, ma anche per Emanuele Crialese (Nuovomondo, 2006), per James Ivory (Quella sera dorata, 2007, con Anthony Hopkins) e Todd Haynes (Io non sono qui, 2007). Nel 2009 è la protagonista del provocatorio Antichrist, di Lars von Trier. L'intensa interpretazione le vale il premio come Miglior Attrice al Festival di Cannes. Nel 2011, oltre alla nascita del terzo figlio, l'attrice viene candidata (ancora come Miglior attrice) ai Cèsar per il film L'albero, di Julie Bertuccelli. Nello stesso anno è nelle sale con l'apocalittico Melancholia, seconda collaborazione con von Trier.
Disgraziatamente però, in seguito a un incidente accaduto mentre praticava sci nautico negli Stati Uniti, è stata operata d'urgenza per un'emorragia cerebrale. Per fortunata, l'operazione è andata bene e la giovane star europea può ancora farci sognare.
Torna a lavorare con il provocatorio Von Trier nel progetto The Nymphomaniac, presentato alla Berlinale 2014, mentre la vedremo accanto a Omar Sy nella commedia francese Samba (2015) e in Wim Wenders - Ritorno alla vita (2015). Nel 2016 partecipa al film di Emmerich Independence Day - Rigenerazione. La vedremo poi al lavoro per Desplechin ne I fantasmi d'Ismael, ma anche nel thriller Dark Crimes e anche nell'adattamento del romanzo autobiografico di Romain Gary La promessa dell'alba (2018). Nel 2021 è diretta dal marito Yvan Attal ne L'accusa e da Michel Franco in Sundown, ma lo stesso anno ha anche diretto il documentario sulla madre Jane by Charlotte. Tra i suoi ultimi film troviamo The Pale Blue Eye - I delitti di West Point e Passeggeri della notte (2022).
Charlotte Gainsbourg è il tipo d'attrice capace di rendere credibili le situazioni sceniche coinvolgendo fino in fondo lo spettatore tanto nella commedia quanto nelle pellicole drammatica, il cinema le scorre davanti agli occhi, ma ancora di più dentro le vene.
Attrice e cantante anglo-francese dal viso irregolare, ma dal corpo fantastico. Uno dei fiori più anomali e preziosi del Cinema Europeo. Non particolarmente bella, ma dotata di un fascino indefinibile e sfuggente che la rende continuamente in uno stato di grazia luminoso. Figlia del compositore, musicista, cantante e poeta francese Serge Gainsbourg (1928-1991) e dell'attrice e cantante inglese Jane Birkin (1946), Charlotte ha da sempre respirato a pieni polmoni l'aria dell'arte e dello spettacolo