Attore e autore musicale, protagonista di telefilm western e di kung fu che hanno creato una folla attorno alle televisioni degli anni Settanta. Un uomo che poi si rifugiava nei bar, dove scolava, bicchiere dopo bicchiere, la sua solitudine, cercando di dimenticare i guai, le discussioni, Hollywood. Tutti lo avevano sempre visto come un uomo d'azione, peccato che David Carradine in realtà fosse un uomo di medit-azione. Un individuo spirituale, filosofico ed etico e per questo irresistibilmente sfiorato dalla malinconia. La più splendida interpretazione cinematografica, in barba agli Scorsese, agli Altman e ai Bergman, l'ha data con Quentin Tarantino. Lì, ha smesso di essere un attore rompendo la fisicità che lega il corpo all'obiettivo ed è invece diventato una "presenza". Perché David Carradine, seppur non presente in tutto il film, aleggiava come un fantasma minaccioso su tutta la pellicola, mettendo a dura prova la memoria, il coraggio, la costanza di un'assassina nata come Uma Thurman nei panni di Beatrix, sposa vendicativa.
Carradine
Era nato nella bambagia, come si suol dire. In mezzo ai divi hollywoodiani e al cinema, perché la sua famiglia i Carradine, erano una delle famiglie più vecchie del cinema americano, tanto quanto lo erano i Barrymoore o i Fonda. David, che allora si chiamava John Arthur, è figlio maggiore di un attore cinematografico specializzato in caratterizzazioni western: John Carradine. Un uomo la cui vita sentimentale ballerina ha permesso di mettere in piedi un vero e proprio clan. David, infatti, ha come fratelli gli attori Keith e Robert Carradine e Michael Bowen e come sorelle le attrici Calista e Kansas Carradine. Senza contare i nipoti, anche loro attori, Ever Carradine e Martha Plimpton. Ma come tutti i ragazzi di buona famiglia numerosa, David si sente solo e questo sentirsi solo lo porta a fare sciocchezze. Così già adolescente, finisce in una scuola-riformatorio-militare a New York City, dove si diploma e dove cercheranno di dargli una raddrizzata. In parte ci riescono, ma non troppo. Uscito da lì, si iscrive alla San Francisco State University, dove studia teoria musicale e composizione, perché la musica da sempre sarà la sua passione per tutta la vita, ma nel frattempo che si butta sulle note e sui fogli pentagrammati, sui dischi e sui cantanti, si interessa anche di recitazione, scoprendo che un po' del talento paterno risiede anche in lui. Gli piace il repertorio shakespeariano, lo pensa adatto a lui...Poi però, Carradine viene chiamato alle armi, dove rimane per due anni, ma dove conoscerà il suo migliore amico, il regista horror Larry Cohen. Uscito dall'esercito, comincia a lavorare a New York come musicista e solo dopo come attore nei musical di Broadway The Deputy e The Royal Hunt of the Sun, accanto a Christopher Plummer. Ritornato a Hollywood, tenterà ancora la carriera musicale arrivano a registrare ben 60 tracce di vari generi (qualcuna l'ha anche cantata in qualche film). Compra casa a Los Angeles e comincia a pensare di mettere su famiglia...Ma questo lo vedremo più tardi... I primi lavori, nel mondo dello spettacolo, sono inizialmente legati al piccolo schermo e a telefilm come: Armstrong Circle Theatre (1963) con Richard Mulligan; East Side/West Side (1963) con Charles Durning; Wagon Train (1963) di R.G. Springsteen che comincerà a tenerlo d'occhio; Arrest and Trial (1964) di Earl Bellamy con Ben Gazzara e Il virginiano (1964) di Charles R. Rondeau con Lee J. Cobb... Ma perché R.G. Springsteen lo teneva d'occhio ai tempi di Wagon Train?
Il film di debutto e Shane
Perché Springsteen aveva visto in David Carradine un attore con la stoffa, pronto a apparire in un film e, infatti, nel 1964, si convince che è lui l'uomo giusto per il suo film Taggart 5000 dollari vivo o morto (1964) che sarà, per l'appunto, il film di debutto di Carradine. Ma a dargli una prima e maggiore popolarità è il telefilm western Shane (1966) di cui è protagonista. Seguiranno una fila di pellicole su questo genere cinematografico come Il pistolero di Dio (1968) con Glenn Ford, Appuntamento per una vendetta (1969) e Il grande giorno di Jim Flagg (1969), entrambe con Robert Mitchum, con il quale condividerà le prime sbornie. L'amore per l'alcol sarà una costante nella vita di Carradine.
Il successo di Kung Fu
Ma Carradine ha ancora più successo con la serie televisiva e i successivi film tv da essa generati Kung Fu (1972-1975) della regia di nomi illustri come Richard Lang, Jerry Thorpe, Robert Butler, Walter Doniger, Robert Totten, Alex Beaton, Barry Crane, Marc Daniels, Harry Harris, Gordon Hessler, Robert Michael Lewis e Lee Philips...Ma c'è da dire che persino Carradine si cimenterà nella regia di qualche episodio del telefilm di arti marziali che lo vede protagonista nel ruolo del leggendario Kwai Chang Caine, accanto a Radames Pera, Keye Luke e Philip Ahn. Nominato agli Emmy Awards e ai golden Globe come miglior attore protagonista, Carradine è così affascinato dal mondo orientale che studia le sue filosofie e la sua religione, nonché le arti marziali del tai chi e qi gong, esportandole all'estero. Sarà anche autore di un libro: 'Spirit of the Shaolin' sulle dottrine spirituali dietro il kung fu.
I film di serie A
Kung Fu gli apre decisamente una vasta gamma di proposte. La prima rilevante è quella di Martin Scorsese che lo vuole per il ruolo di Big Bill Shelly in America 1929 - Sterminateli senza pietà (1972), seguito da Mean Streets - Domenica in chiesa, lunedì all'inferno con Harvey Keitel e Robert De Niro. Poi verrà Robert Altman con il drammatico Il lungo addio (1973) e qualche parte accanto a un giovanissimo Sylvester Stallone in Anno 2000, la corsa della morte (1975) e Cannonball (1976). È la tv a richiamarlo e ad affiancarlo ad un altro pistolero di lusso come Glenn Ford nel telefilm The Family Holvak (1975). Poi è ancora tempo di nomination con Questa è la mia terra (1976) che gli frutterà una candidatura ai Golden Globe come miglior attore. Inaspettatamente, nella sua carriera, spicca anche il nome di un maestro di serie A del cinema europeo e mondiale: Ingmar Bergman. Il grande autore lo sceglie infatti per il drammatico L'uomo del serpente (1977), nella parte del violento Abel Rosenberg e potete giurarci che è fantastico in quel ruolo, sebbene il film sia reputato un'opera minore di Bergman. Tornato in America si impegna ne Salvate il Gray Lady (1978) con Charton Heston, I gladiatori dell'anno 3000 (1978) di Roger Corman e Il rally più pazzo d'Africa (1982) con Christopher Lee.
Il declino negli Anni Ottanta e l'alcolismo
Negli Anni Ottanta, la qualità dei suoi film comincia a scemare, ma mai le sue interpretazioni. Viene relegato a pellicole tv o, ancora peggio, a telefilm action come Professione pericolo (1983-1984) e Airwolf (1984) con Ernest Borgnine. Un debole lampo di luce lo emana il telefilm North and South (1985) che raccoglie nel suo cast il gotha del cinema hollywoodiano (Gene Kelly, l'amico Mitchum ed Elizabeth Taylor e molti altri) e che gli vale una nuova candidatura ai Golden Globe come miglior attore non protagonista. La discesa verso una carriera mediocre però è vicinissima. Alla fine degli Anni Ottanta, del ragazzo del Kung Fu non rimane niente e David Carradine accetta ruoli secondari o apparizioni in telefilm e fiction come Storie incredibili (1986), La sfida di Alcatraz (1987), Matlock (1987-1989) e Ho visto cosa hai fatto...e so chi sei! (1988). La depressione è dietro le porte, così come l'alcolismo. Nel 1989, viene così arrestato per guida in stato di ebbrezza ed è costretto a rimanere per 2 giorni in prigione e a compiere del servizio sociale.
I pessimi Anni Novanta e il ritorno di Kwai Chang Caine
Nel 1990, cerca di tornare in riga con il film Due nel mirino (1990) con Mel Gibson e Goldie Hawn, poi cercano di riportarlo in auge con il telefilm Kung Fu: The Legend Continues (1993-1997) dove interpreta ancora una volta Kwai Chang Caine. Ma nonostante l'impegno, continuano ad affibbiargli ruoli di poco conto in La signora del West (1997), Profiler - Intuizioni mortali (1999), Streghe (1999) e In tribunale con Lynn (2000) o in film invisibili come The Good Life (1997) con Dennis Hopper. La carriera di David Carradine comincia a darsi per conclusa, insomma.
Il ritorno sulle grandi scene con Kill Bill
Poi arriva qualcosa di inaspettato. Warren Beatty dice no a Quentin Tarantino per il ruolo del vendicativo e sanguinoso killer Bill in Kill Bill (2003-2004). Il ruolo rimane vacante, ma non per molto. Quentin Tarantino che è sempre stato un cultore degli Anni Settanta e di tutto quello che hanno audio-visivamente prodotto si ricorda di David Carradine nel telefilm Kung Fu, di cui era fan e improvvisamente scatta la molla. Sarà lui il perfetto Bill! La pellicola, come sappiamo tutti, viene divisa in due parti e raccoglie nel cast la perfetta Uma Thurman, una indimenticabile Daryl Hannah, Michael Madsen, Vivica A. Fox e tanti altri attori e attrici. E in mezzo a quell'oceano di citazioni cinematografiche, David Carradine diventa un valore aggiunto e ritrova la grinta di un tempo, con un nuovo ritratto di un maestro delle arti marziali in forma smagliante che dal momento in cui entra in scena, riesce a rubare l'attenzione del pubblico persino a Uma Thurman. Viene insignito del Saturn Award come miglior attore non protagonista e viene nominato al Golden Globe nella stessa categoria. Potrebbe riaprirsi una carriera d'oro per lui, ma qualcosa va storto. Continua a bazzicare in telefilm come Alias (2003-2004), La principessa e la magia del drago (2006) e Medium (2006) e in pellicole indipendenti come Last Goodbye (2004)...
Le relazioni sentimentali
Un aspetto particolare della sua vita sono sicuramente le sue relazioni sentimentali. Come suo padre, David Carradine cambia partner in continuazione. Prima il matrimonio con Donna Lee Becht (1960-1968, dalla quale nasce un figlio), poi la relazione con l'attrice Barbara Hershey (1972-1975, dalla quale avrà l'editor Tom Carradine), poi gli altri matrimoni con Linda Gilbert (1977-1983), le attrici Gail Jensen (1988-1997) e Marina Anderson (1998-2001) e, infine, Annie Bierman, che sposerà nel 2004 e che lo accompagnerà fino alla fine dei suoi giorni...
Il suicidio a Bangkok
E sì, perché David Carradine, che si era affiliato da pochissimo a Scientology, viene trovato impiccato il 4 giugno 2009 a Bangkok in una suite room (la numero 352) del Park Nai Lert Hotel, in Wireless Road, città dove stava girando un film. Muore così il Bill che Uma Thurman cercava disperatamente di uccidere. Ma nessuno è riuscito a batterlo. Il suo più grande nemico, alla fine, era nel riflesso di uno specchio. Un finale che non è il migliore per un attore come David Carradine. Lo credevamo fedele a quel sentimento di lotta che ci accomuna tutti insieme contro la vita o meglio, contro i suoi ostacoli... Abbiamo sempre pensato di vederlo fra le file di quegli americani dall'atteggiamento 'qui-per-salvarvi'... mentre invece nessuno si immaginava che, mentalmente, era in punto di morte, affamato di felicità, imbevuto di tristezza. Un uomo che stava per arrendersi. Un uomo introspettivo e spettrale. Una fine scioccante e famigerata. Chi sta scrivendo questo articolo, nello scoprirne il suicidio ha mormorato solo una parola: «Finito». Finito il grande assassino abile nelle tecniche marziali che era furioso con quella bionda sposa incinta gli aveva rubato la paternità e tradito nell'amore. Così furioso da pensare di ucciderla... Di certo non si aspettava che la stessa tornasse dal regno dei morti per uccidere lui, Bill. È crudele il modo in cui David Carradine ci ha lasciato. Ma come sempre ci si rende conto che una tragedia come il suicidio è soprattutto un atto privato e non è il punto. Il punto è che per poter affrontare questa vita, bisogna sempre stare attenti a dove si viene e dove si va. Le argomentazioni esistenzialistiche non sono certo facili da trasferire in un articolo come questo, ma siamo sicuri che qualcosa di David Carradine rimane ancora intatto: le emozioni.