Attrice ungherese trapiantata in America, fu la debolezza di molti illustri e ricchissimi uomini. Per questo motivo, molto spesso, le pagine dei rotocalchi (grazie a matrimoni, delicate scelte di vestiario, libri scandalosi, lusso e gioielli) furono l'unica dimensione in cui si parlò di lei.
Le tre sorelle Gabor
Zsa Zsa Gabor nacque il 6 febbraio 1917 a Budapest, quando ancora la città faceva parte dell'Impero Austro-ungarico. Proveniente da una famiglia ebraica ungherese di estrazione borghese, fu la più giovane fra tre sorelle, tutte e tre poi impegnate nel mondo dello spettacolo (le attrici Magda ed Eva Gabor).
L'arrivo a Hollywood
Avendo sempre avuto, fin dalla giovinezza passata in un collegio svizzero, una passione per il palcoscenico, debuttò a Vienna al Theater an der Wien nell'operetta "Der singende Traum". Nel 1936, dopo essere stata eletta Miss Ungheria, spinta da sua madre, Jolie Gabor, partì alla volta di Hollywood con la segreta speranza di diventare una grande star, ma anche di sfuggire ai nazisti. Purtroppo, non reciterà se non fino ai primi Anni Cinquanta, vale a dire dopo il matrimonio con l'attore Premio Oscar George Sanders (lui poi sposerà anche sua sorella Magda) che, grazie ai numerosi articoli di cronaca rosa (principalmente incentrati sul turbinoso tradimento della Gabor con il diplomatico Porfirio Rubirosa, che accusò di averle dato un pugno in un occhio durante un attacco di gelosia, tanto da andare in giro con una benda) mise in moto una serie di proposte lavorative fra televisione e cinema. Cominciò con un'apparizione nella serie tv This Is Show Business, che la propose al pubblico americano e successivamente passò al grande schermo con la commedia musicale Modelle di lusso (1952) di Mervyn LeRoy.
I pochi film
Si impostò così una carriera nella quale non ebbe quasi mai dei ruoli da protagonista, ma apparì più come una comparsa: Matrimoni a sorpresa (1952) di Edmund Goulding con Ginger Rogers e Marilyn Monroe; Lili (1953) di Charles Walters con Leslie Caron; L'infernale Quinlan (1958) di Orson Welles e, soprattutto, Moulin Rouge (1952) di John Huston, con il quale ebbe numerosi screzi proprio perché il grande cineasta la trovava un'insulsa attrice! Ugualmente molto popolare nella sua Europa, recitò con Fernandel nel film di Henri Verneuil Il nemico pubblico n° 1, interpretando Lola la bionda e con Daniel Gélin in Sangue e luci.
Il Golden Globe per il glamour
Vedette di La regina di Venere (1958), dove fu Talleah del pianeta Venere, riuscì a ottenere addirittura uno speciale Golden Globe non tanto per le sue doti di attrice, ma per essere una delle interpreti più glamour di Hollywood. Categoria creata appositamente per lei!
Gli Anni Sessanta e Settanta
Negli Anni Sessanta, continuò a altalenare gli impegni del piccolo schermo a quelli sulla pellicola. Nel decennio successivo, fu invece spesso a Broadway impegnata in opere come "Forty Carats", "Spirito allegro" di Noel Coward o "Arsenico e vecchi merletti", mentre negli Anni Ottanta e Novanta apparve come guest star in televisione, interpretando... se stessa! Anche in questi anni, sempre più consone le furono le pagine dei pettegolezzi hollywoodiani, soprattutto dopo il suo arresto e la sua condanna, avvenuta il 14 giugno 1990, per aver schiaffeggiato un agente di polizia nel corso di una lite nel traffico. Trovata con la patente scaduta, trascorse tre giorni in carcere e 120 ore a compiere servizi sociali. Oltre a questo, fu costretta a pagare una multa di 2.000.000 per aver calunniato l'attrice Elke Sommer.
La vecchiaia
Nel 2002, rimase parzialmente paralizzata dopo un incidente automobilistico. Le sue condizioni si aggravarono maggiormente nel 2005, dopo un ictus che la costrinse a stare in sedia a rotelle. Nel 2010, all'età di 93 anni, cadde dal letto e i medici le applicarono una protesi all'anca. Dimessa dall'ospedale dopo solo tre settimane, ritornò nella struttura ospedaliera due giorni dopo, denunciando un'estrema sofferenza. I medici fecero di tutto per rimuoverle i coaguli di sangue che si erano formati e che le provocavano tanto dolore. Sarebbe stata necessaria un'operazione al fegato, ma lei decise di non volersi sottoporre a nulla e di tornare a casa. Nel gennaio del 2011, vista un'infezione all'arto, fu costretta a subirne l'amputazione. Pochi giorni prima del suo 94° compleanno, il 1 febbraio 2011, fu invece nuovamente ricoverata per infezione polmonare. Non passerà molto tempo perché rientrasse in uno stato di emergenza per gravi problemi di pressione sanguigna e polmonare, aggravati dopo aver appreso la notizia della morte della sua migliore amica Elizabeth Taylor. Caduta in coma dopo un'infezione allo stomaco nel maggio del 2011, ne uscì pochi giorni dopo, riprendendo finalmente coscienza. Era ancora viva quando, il 5 gennaio 2015, le comunicano che la sua unica figlia era morta per una attacco di cuore all'Ospedal Cedars-Sinai a Los Angeles. Si spense per un attacco cardiaco il 18 dicembre 2016, a 99 anni.
Vita privata
Come aveva già indicato il suo Golden Globe, non viene ricordata come mirabile interprete, ma quanto come interprete con un certo stile glamour, tutto lustrini, lusso e gioielli, ma soprattutto matrimoni. Matrimoni dai quali ebbe però solo una figlia Constance Francesca Hilton, nata nel 1947 dalla sua unione con Conrad Hilton, fondatore della catena di hotel Hilton. Altri mariti della donna furono: Burhan Asaf Belge (dal 1937 al 1941); Herbert Hutner (dal 1962 al 1966); Joshua S. Cosden, Jr. (dal 1966 al 1967); Jack Ryan (dal 1975 al 1976); Michael O'Hara (dal 1976 al 1983); Felipe de Alba (sposato nel 1983, ma il matrimonio venne annullato il giorno dopo le nozze); il principe tedesco Frédéric Prinz von Anhalt (nel 1986), grazie al quale si fregiò del titolo di Principessa Von Anhalt e duchessa di Sassonia.