Gli esordi
Nato a Glasgow, nipote di un regista di origini ungheresi, Emeric Pressburger, Kevin Macdonald studia al Glenalmond College. Scrive nel 1994 una biografia del nonno che diventerà un documentario nel 1995: The Making of an Englishman. Con un fratello produttore, Andrew Macdonald e un cugino di secondo grado attore, Norm Macdonald, Kevin fa parte di una famiglia cresciuta ed educata nel mondo del cinema.
Documentarista e sceneggiatore, si è reso noto al grande pubblico in particolare con due film: L'ultimo re di Scozia e La morte sospesa. Inizia la carriera con una serie di documentari biografici: su Chaplin: Chaplin's Goliath (1996), George Rickey: The Moving World of George Rickey (1997), Howard Hawks: Howard Hawks: American Artist (1997) e Donald Cammell: Donald Cammell, The Ultimate Performance (1998).
Il debutto sul grande schermo avviene col documentario sulle olimpiadi di Monaco e l'assassinio della squadra israeliana: One Day in September (1999). Il film mostra in particolare la toccante intervista a Jamal Al-Gashey, l'unico sopravvissuto dei terroristi di Monaco. Il risultato è di grande impatto e il documentario vince un Oscar nel 1999.
Il successo internazionale
Il successivo La morte sospesa - Touching the Void è un'impressionante docu-drama sul fallimentare tentativo di due alpinisti di scalare la Siula Grande sulle Ande. Il film vince il BAFTA come Best British Film nel 2003.
Tra documentario e finzione con La morte sospesa Macdonald racconta magistralmente la lotta tra l'uomo e la natura con una presa sullo spettatore di grande impatto, pur senza la fascinazione magica che avrebbe messo Werner Herzog per un tema simile. Dopo altri documentari biografici per la televisione Macdonald torna dietro la macchina da presa per il grande schermo nel 2006 per L'ultimo re di Scozia, che racconta la storia di Idi Amin Dada, il sanguinario e folle presidente dell'Uganda dal 1971 al 1979. Per la prima volta alle prese con un film di finzione, pur raccontando dei fatti storici, Macdonald dirige magistralmente Forest Whitaker e James McAvoy.
Tra finzione e documentari
Nel 2007 Macdonald torna a dirigere un documentario di successo, si tratta di Il nemico del mio nemico - CIA, nazisti e guerra fredda che racconta le vicende dell'agente Barbie, ossia Klaus Altman, carnefice che agiva nell'ombra a favore della repressione boliviana. Ancora una volta Kevin Macdonald ha la capacità di rendere accessibile al grande pubblico la forma del documentario, anche grazie a una distribuzione favorevole e a dei temi sempre azzeccati. Nel 2009 mette, invece, in scena State of Play, con Ben Affleck e Russell Crowe, portando sul grande schermo l'omonima miniserie inglese che racconta i giochi di potere al Congresso di Washington DC. Pur passando nuovamente alla finzione, Kevin Macdonald continua un'attività a sfondo documentario senza paura. Nel 2011 gira infatti Life in a Day, primo esperimento globale girato in un solo giorno da utenti di tutto il mondo. Sempre nello stesso anno è il regista del drammatico The Eagle, giallo ambientato nella Roma del 140 A. C., con Channing Tatum e Jamie Bell, mentre l'anno successivo gira un documentario sul re del reggae giamaicano Bob Marley: Marley, presentato al Festival di Berlino. Nel 2015 esce il suo nuovo film Black Sea, con Jude Law come protagonista.
