Regista e sceneggiatore francese, Vincent ha frequentato l'Institut des hautes études cinématographiques di Parigi, dove si è diplomato nel 1983. In questo contesto, ha realizzato diversi cortometraggi, come Il ne faut jurer de rien (1983) che ha per protagonista l'attore Fabrice Luchini, già grande collaboratore di Eric Rohmer. Successivamente Vincent è stato montatore per la televisione francese. Alla fine degli anni '80 realizza il suo primo lungometraggio, la commedia brillante La Timida, con, ancora una volta, Luchini - all'epoca conosciuto soprattutto per essere il protagonista di Perceval le gallois (1978) - nei panni del giovane protagonista. L'inaspettato successo di critica e pubblico è una sorpresa per il talentuoso regista, che si vede assegnare tre premi César nel 1991, tra cui quello per la miglior opera prima. Nel 1992 dirige Isabelle Carré e Elsa Zylberstein nel modesto Beau fixe. Con il terzo lungometraggio, La Séparation, racconta con straordinaria delicatezza e sensibilità la fine di una relazione amorosa. Nel 1997 è la volta della tenera Je ne vois pas ce qu'on me trouve, film che il regista riempie di pungente ironia carica di umorismo. Agli albori del nuovo millennio, Vincent decide di invertire rotta, pur mantenedo invariato lo stile che lo ha caratterizzato nelle opere precedenti, sceglie di girare un film sulla miseria sociale, Sauve-moi, scritto durante un laboratorio di scrittura frequentato da diciassette disoccupati. Dopo cinque anni di progetti non andati a buon fine, si dedica al tema delle famiglie allargate col suo Les Enfants, per poi riaffacciarsi alla commedia con l'esilarante Hotel a cinque stelle (2006). Sempre molto attento alla ricerca dell'aspetto più umano dei personaggi, protagonisti di dialoghi colmi di suggestioni filosofiche, nel 2013 dirige Catherine Frot e Jean d'Ormesson ne La cuoca del presidente. È del 2015 la sua ultima fatica, La corte, in cui il regista rinnova il sodalizio con Fabrice Luchini, mettendo in scena l'amore silenzioso di un personaggio da romanzo, tutto normalità e anonimato, con nel cuore un sentimento segreto che ha la potenza dell'ossessione.