La sua foto con due neonati - dal cranio spropositatamente enorme, gli occhi completamente neri e due dentini affilati che fanno sicuramente la bua - che lui tiene sottobraccio con un'aria un po' imbambolata ha fatto il giro del mondo. Quei mostruosi bebè sono solo due delle più abominevoli e quanto meno indesiderate creature che la sua mente ha creato e lui, Larry Cohen, è uno dei maestri dell'horror statunitense di serie B, nonché uno dei più brillanti sceneggiatori di thriller hollywoodiani. I suoi "esserini", nonostante qualche lato comico e un po' naïf, sono tanto fastidiosi ed eccessivi, ma così devastanti e irriverenti da avergli permesso di girare film spietati, intrisi di violenza e di sangue, diventati oggi un fenomeno.
Fratello della pubblicista hollywoodiana Ronni Chasen, si trasferisce con la famiglia a Riversale, nel Bronx, dove studia arte cinematografica al City College di New York, laureandosi, nel 1963, alla New York University. Ne contempo che ultimava gli studi, si faceva già notare come sceneggiatore televisivo nel telefilm americano Kraft Television Theatre (1958). In quegli anni, trova anche la sua compagna, la psicoterapista e scultrice Cynthia Costas, dalla quale poi divorzierà per sposare la produttrice Janelle Webb (1964-1987), madre dei suoi 5 figli, fra cui l'attrice Jill Gatsby.
Ingaggiato dalla NBC, crea la serie di fantascienza anni Sessanta The Invaders (1967) e comincia a sceneggiare anche per il cinema scrivendo Il ritorno dei magnifici sette (1966) e Minuto per minuto senza respiro (1969). Debutta come regista intorno agli anni Settanta, quando diventa uno dei maggiori registi di film della "blaxploitation" (le pellicole di genere che avevano come protagonisti solo attori di colore, un tipico esempio Blacula) che ebbero come interprete principale Fred Williamson (scelto in seguito al rifiuto di Sammy Davis Jr.). È il caso di Bone (1972), Black Caesar - Il Padrino nero (1973) e Tommy Gibbs criminale per giustizia (1973).
Passa poi alla regie horror, confrontandosi per la prima volta con il terrore e lo splatter nel cult Baby Killer (1974), ma nonostante il discreto successo, continua a preferire il lavoro di sceneggiatore per la tv, firmando qualche film per la televisione della serie Colombo. Bisognerà attendere Q - Il serpente alato (1982), Stuff - Il gelato che uccide (1985) e I vampiri di Salem Lot (1987) per vedere il nome di Cohen emergere fra i tanti come uno dei più talentuosi registi dell'orrore. Tutti questi film avranno come attore feticcio Michael Moriarty e qualche piccola apparizione speciale, come quella dell'amico Samuel Fuller; arriva a dirigere perfino Bette Davis nel fantastico Strega per un giorno (1988).
È dalla sua penna che fuoriesce il protagonista de Maniac Cop - Poliziotto sadico (1988), ma anche la sceneggiatura di pellicole più d'essai come Per legittima accusa (1993) di Sidney Lumet e Ultracorpi - L'invasione continua (1993) di Abel Ferrara. E dopo aver diretto il thriller L'ambulanza (1990) con Eric Roberts e James Earl Jones e Sfida finale (1996) con i ritrovati Pam Grier e Fred Williamson, scrive In linea con l'assassino - Phone Booth (2002) di Joel Schumacher, forse una delle storie più belle e ad alta tensione che il cinema abbia mai avuto, e Captivity (2007) di Roland Joffé. Come a sottolineare la sua importanza nel mondo del cinema del terrore arriva la serie tv Masters of Horror (2006), dove trova ufficialmente un suo posto fra i maestri del brivido e dell'inquietante come: Dario Argento, John Landis, John Carpenter e Joe Dante.